Bonelli resta con un pugno di sassi: alluvioni e piogge smentiscono l’allarme desertificazione

  • Postato il 11 ottobre 2025
  • Di Panorama
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«Piove, governo ladro». Chissà se il leader dei Verdi Angelo Bonelli imprecherà così nelle prossime settimane. Che maledica il maltempo e pure Giorgia Meloni, resterà comunque scolpita nella memoria la sua immagine in Parlamento, pochi mesi dopo l’insediamento del governo di centrodestra, con in mano i sassi dell’Adige. Secondo lui le pietre rappresentavano meglio di qualsiasi altra cosa il cambiamento climatico. Il fiume in secca era, sempre a suo dire, il segno di una situazione drammatica, che avrebbe presto portato l’Italia verso la desertificazione.

Da allora sono trascorsi appena tre anni, ma mai come in questo periodo il nostro Paese ha dovuto registrare forti precipitazioni. Le alluvioni in Emilia-Romagna degli ultimi anni, che hanno prodotto esondazioni e danni in diverse città, sono note. E anche il 2025 non può certo essere definito siccitoso. Anzi. Il totale pluviometrico annuo del 2025 risulta pari a 990 millimetri, con un surplus di circa 300 millimetri rispetto all’ultimo decennio, che si somma a quello di 700 millimetri dello scorso anno. Insomma, da quando Bonelli ha vaticinato un futuro a secco, cominciando dall’Adige, sull’Italia si sono abbattute piogge superiori alla media.

La curiosità di sapere quale fosse la tendenza delle precipitazioni nell’anno in corso mi è venuta non soltanto perché – negli ultimi tempi – sono costretto spesso a portare con me l’ombrello, ma anche perché mi sono arrivate via mail le previsioni del tempo di media durata. Le proiezioni stagionali degli esperti parlano di un aumento delle piogge nel Mediterraneo centrale, con consistenti eccedenze idriche. In pratica, ci aspetta un autunno piovoso e a essere colpite da precipitazioni abbondanti pare saranno le regioni centro-meridionali.

È vero, i meteorologi non sempre ci azzeccano e poi non bisogna confondere l’andamento meteorologico con il cambiamento climatico. Ma se un leader politico annuncia che sta per prosciugarsi uno dei fiumi del Paese a causa del surriscaldamento globale, poi ci si aspetta per lo meno che sull’Italia si abbattano estati caldissime e non il contrario. Invece, se si fa una piccola ricerca, si scopre che nei mesi di luglio e agosto siamo più o meno rimasti nella norma, forse addirittura con qualche grado in meno rispetto ai picchi del passato. Anzi: gli esperti dicono che il mese di agosto è stato caratterizzato da temperature minime e massime perfettamente in linea con le medie dell’ultimo trentennio. E addirittura alcuni valori sono leggermente inferiori rispetto al decennio scorso, pur se superiori in confronto al secolo scorso.

E la pioggia? Del 2025 e del 2024 si è detto. In entrambi gli anni, i millimetri caduti sono superiori a quelli del 2023. Del resto, la media degli ultimi 124 anni è di 829,16 millimetri rispetto a un 2024 nel quale è stata di 830,16 millimetri, con un massimo storico di 1.058,66 millimetri nel 1937 e un minimo di 602,7 millimetri nel 2022, anno in cui Bonelli si scaldò, prevedendo la desertificazione del Paese.

E l’Adige? La portata nel periodo invernale dal 1957 è aumentata del 30 per cento, perché mediamente cade più pioggia anche se le precipitazioni nevose sono inferiori. Nel periodo 2021-2022 c’è stato un deflusso estremamente basso, ma poi, come abbiamo visto, il fiume ha ripreso il suo corso. In estate è pur vero che si registra una diminuzione della portata, per lo meno negli ultimi dieci anni, ma al momento gli esperti ritengono il fenomeno non statisticamente significativo. In pratica, l’Adige non rischia di prosciugarsi e probabilmente altrettanto si può dire di molti altri corsi d’acqua.

Bonelli, che probabilmente aveva intenzione di intestarsi una battaglia contro l’esecutivo, colpevole – a suo dire – di sottovalutare il cambiamento climatico e di non adottare politiche contro l’uso dei combustibili fossili, dunque può ben dire «Piove, governo ladro».

Perché – al momento – l’allarmismo, che in passato ha fatto la fortuna di alcune forze politiche, non si può cavalcare.

Autore
Panorama

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