Bonicelli, servirà una settimana per capire le reali condizioni del ginnasta. Jury Chechi denuncia: “Troppi rischi, colpa del nuovo codice”
- Postato il 27 luglio 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Siamo tutti molto preoccupati”. Le parole del presidente della FederGinnastica, Andrea Facci, spiegano come le condizioni di Lorenzo Bonicelli anche oggi, domenica 27 luglio, restino molto delicate. Il ginnasta 23enne caduto in uscita dal suo esercizio agli anelli durante la prova alle Universiadi resta ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Policlinico universitario di Essen, in Germania. Sabato era stato nuovamente sedato dai medici per via di un “esteso edema” al midollo. Dopo il delicato intervento alle vertebre, la procedura prevede un’alternanza di coma indotto e piccoli risvegli: ci vorrà almeno una settimana per capire le reali condizioni di Bonicelli e per valutare un possibile rientro in Italia, quando si sarà definitivamente stabilizzato.
Bonicelli non è in pericolo di vita. Parlando a La Gazzetta dello Sport, il presidente federale Facci però specifica: “Le condizioni del ragazzo, seppur stazionarie, sono molto delicate. La federazione aiuterà Lorenzo e affiancherà la sua famiglia al massimo delle sue possibilità”. Paolo Gilardoni, presidente del club di Bonicelli, la Ghislanzoni Gal di Lecco, è stato a Essen per fare visita al suo allievo: “I medici stanno procedendo per piccoli passi. Il risveglio avviene in maniera programmata e ci vorrà tanto tempo“. Poi ha spiegato: “Siamo nelle prime 72 ore dall’incidente e l’organismo è scombussolato. Bisogna aver pazienza per capire una diagnosi più certa”.
La denuncia di Jury Chechi
L’incidente di cui è stato vittima Bonicelli ha ovviamente scosso tutto il mondo della ginnastica. Il 23enne ginnasta della nazionale italiana è caduto nell’esecuzione del “triplo raccolto” in uscita agli anelli. Un elemento che Bonicelli esegue abitualmente, anche in allenamento. “Il sistema spinge all’estremo”, denuncia però Jury Chechi, oro olimpico proprio agli anelli ad Atlanta 1996. L’ex ginnasta, ai microfoni del Tg3, ha spiegato: “Gli atleti rischiano perché il nuovo codice richiede uscite difficili per avere un punteggio alto”. Il dibattito, a livello interno, esiste: Chechi non è stato l’unico a mettere relazione questo incidente con le esigenze di esercizi sempre più complessi per via dalle regole del codice internazionale.
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