Bonus animali domestici: aiuto economico e lotta all’abbandono
- Postato il 28 aprile 2025
- Di Panorama
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Quattro famiglie su dieci in Italia vivono con un animale. Che sia un cane, un gatto, un coniglio o un criceto, spendiamo circa 6,8 miliardi di euro l’anno per il loro benessere e cura. Negli ultimi dieci anni le imprese dei servizi di cura per gli animali domestici sono quasi raddoppiate (analisi Unioncamere e InfoCamere). Ma nell’ultimo anno sono stati abbandonati oltre 80 mila cani. Il bonus animali domestici arriva con il duplice scopo di sostenere le famiglie che vivono con un quattrozampe e di combattere il randagismo. Non è un vero e proprio bonus, ma chi risponde a determinati requisiti ha il diritto a detrarre dall’Irpef il 19% di alcune spese sostenute durante l’anno.
Bonus animali domestici: i requisiti e le spese detraibili
La misura consente di detrarre dall’Irpef il 19% delle spese veterinarie dell’anno, con un tetto massimo di 550 euro, qualunque sia il numero di animali con cui si vive. La soglia minima è di 129,11 euro, la “franchigia”. I pagamenti devono essere tracciabili, effettuati tramite carte di credito o debito, carte prepagate, assegni bancari o circolari, bonifici bancari o postali. Si possono detrarre: visite veterinarie specialistiche, interventi chirurgici, esami di laboratorio, ricoveri e farmaci veterinari prescritti. Sono escluse tutte le spese non mediche (toelettatura, cibo ecc.) e quelle fatte senza avere la prescrizione veterinaria. Requisiti? Essere residenti in Italia e avere un Isee non superiore a 16.215 euro. Per combattere il fenomeno dell’abbandono c’è poi un terzo requisito per poter accedere al bonus: l’animale deve essere registrato all’Anagrafe degli animali d’affezione (cani, gatti, piccoli roditori, furetti, criceti). Quando si fa la dichiarazione dei redditi va infatti presentato il numero di iscrizione alla Banca Dati Nazionale (SINAC) o alla banca dati regionale per poter accedere al sostegno.
Come funziona il Sistema di Identificazione Nazionale degli Animali da Compagnia (SINAC)
SINAC è la banca dati centrale, gestita dal Ministero della Salute, che raccoglie le informazioni sugli animali d’affezione in Italia. Registra gli animali e i loro proprietari e aggiorna eventuali variazioni, come i cambi di residenza o gli smarrimenti. La registrazione prevede quattro step: identificazione (tramite microchip che ha un codice), registrazione (dei dati del microchip e del proprietario), aggiornamenti se ci sono variazioni e controllo delle informazioni da parte di veterinari e autorità sanitarie regionali. Per registrare il proprio animale domestico ci si rivolge a un veterinario abilitato, che inserisce il microchip e trasmette i dati al SINAC. Senza questa registrazione, niente bonus animali domestici.
Gli italiani spendono quasi 7 miliardi euro ogni anno per i propri animali domestici
Il mercato dei prodotti e servizi per animali domestici cresce del 6% l’anno nel mondo (rapporto Eurispes e Coop Nomisma). In Italia, la spesa ha raggiunto quasi 7 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi per cure veterinarie. Mantenere un animale costa in media 65 euro al mese, 69 euro se si tratta di cani e gatti. Significa 830 euro all’anno. I servizi per animali sono cresciuti del 32% negli ultimi cinque anni (+ 1400 nuove imprese) e di oltre il 90% negli ultimi dieci anni. In particolare, i veterinari sono aumentati del 39,4%. Al contrario, si registra un calo nelle attività legate alla vendita di animali (-10,6%).