Bonus Pannelli Solari: l’errore che ti fa perdere tutte le agevolazioni fiscali

  • Postato il 23 settembre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Sceglie i pannelli solari è un cambiamento che sempre più famiglie iniziano a considerare, ecco allora gli errori da evitare

In Italia, il mondo delle energie rinnovabili sta vivendo uno momento cruciale, con una novità che farà discutere aziende e cittadini attenti al risparmio energetico. Stanno arrivando dei nuovi incentivi statali che prometto di cambiare drasticamente il mercato delle energie alternative in Italia per migliaia di famiglie.

Ma bisogna stare attenti a cosa si fa, per non rischiare di perdere le nuove agevolazioni fiscali proposte dallo Stato, bisogna rispettare le regole. Cosa significa, quindi, per chi vuole approfittare davvero degli incentivi statali? Ecco spiegata questa importante novità.

I nuovi incentivi sul fotovoltaico

Dal 17 settembre 2025 entra in vigore una regola che rivoluziona per le famiglie italiane l’accesso ai bonus per i pannelli solari. Con il recente decreto ministeriale, l’Italia diventa il primo Paese europeo a escludere dagli incentivi economici tutti gli impianti che utilizzano componenti di origine cinese.

Bonus Pannelli Solari
Privati e aziende dovranno adattarsi – blitzquotidiano.it

Pannelli, celle e inverter provenienti da Pechino o zone vicine non saranno più considerati eleggibili per gli sconti legati agli impianti fotovoltaici. In pratica, chi vorrà partecipare alle nuove aste dovrà rispettare criteri molto più severi, i componenti principali degli impianti dovranno avere origine almeno non cinese.

Pannelli, celle fotovoltaiche e inverter dovranno provenire da fornitori alternativi, ma almeno uno dei componenti indicati in un elenco ufficiale dovrà essere di fabbricazione europea. Si tratta di un cambiamento netto rispetto alla prima fase degli incentivi, che era più permissiva e aveva generato un alto numero di richieste.

Ora l’obiettivo del governo è chiaro, orientare installatori e aziende verso prodotti europei, garantendo nel contempo incentivi più alti rispetto a quelli iniziali. Una linea di mercato che permette di centralizzare le industrie e compensare così anche il maggiore costo delle tecnologie made in Europe.

Non si tratta solo di limitazioni, il decreto introduce anche un meccanismo premiante, così chi sceglie fornitori locali o continentali avrà un vantaggio concreto. Una quota fino al 20% della potenza totale sarà riservata agli impianti superiori a un megawatt che rispettino pienamente i criteri di produzione europea.

La strategia del governo va oltre i singoli incentivi per le famiglie, è una mossa industriale per ridurre la dipendenza commerciale dalla Cina. Negli ultimi dieci anni, Pechino ha investito oltre 50 miliardi di dollari nel fotovoltaico, arrivando a controllare più dell’80% della produzione mondiale di pannelli.

Con questo provvedimento, l’Italia prova a invertire la rotta, valorizzando la filiera europea e cercando di riportare innovazione e supremazia tecnologica in Europa. È una mossa che può cambiare il mercato nazionale, puntando a una maggiore autonomia e competitività del settore delle energie rinnovabili in Europa.

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Blitz

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