Boom dei taxi a guida autonoma in Cina: 8 i player pronti a lanciare il servizio a Shanghai

  • Postato il 29 luglio 2025
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  • Di Forbes Italia
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Per una compagnia di taxi a guida autonoma che chiude a San Francisco – Cruise finanziata da General Motors – otto nuovi player apriranno nelle strade di Shanghai.

Da quando il governo cinese ha inserito tra le priorità lo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, si moltiplicano le iniziative a tutti i livelli, dalla guida autonoma alla finanza, alla medicina, alla robotica. Sono state autorizzate a predisporre taxi a guida autonoma livello 4 nell’area di Shanghai i seguenti player: Pony.ai, Baidu Zhixing, Saic Motor AI Lab, Utopilot, WeRide, Dazhong Transportation, Shanghai Qiangsheng Taxi e Jinjiang Taxi.

Si tratta di un mix di strutture e know-how che comprende startup innovative, flotte di taxi a guida tradizionale, che adesso arricchiscono l’offerta, e filiali di big dell’automotive. L’area scelta è Shanghai, la meno cinese delle grandi città del celeste impero, con la sua atmosfera coloniale, i grandi boulevard della concessione francese che facilitano la guida a livello 4 – ovvero quando il veicolo può gestire tutte situazioni di guida in determinate condizioni ambientale senza intervento umano. Il volante gira da solo, il parcheggio diventa automatico, il sorpasso si compie grazie ai segnali che arrivano dal software di guida connesso al Lidar e alle videocamere disposte sulla vettura.

I tempi cinesi sono normalmente brucianti e, subito dopo l’approvazione delle licenze comunicate in chiusura dell’evento Waic 2025 (fiera internazionale dedicata all’AI che si è appena chiusa a Shanghai registrando 300mila visitatori con 1.300 ospiti da tutto il mondo),
le società autorizzate sono ai blocchi di partenza per offrire il servizio entro la fine di quest’anno. In quali aree della città gireranno in via sperimentale i robotaxi? L’area speciale di Lin-gang dove anche il paesaggio urbano permette interconnessione stabile e sicura con le vetture e il Nuovo Distretto di Pudong. La zona più famosa della città con il Disney Resort e il World Expo Center, che con le sue tecnologie simboleggia la porta d’ingresso verso la Cina del futuro.

Tra i player di questa iniziativa citiamo Apollo Go finanziata dal gigante Baidu, secondo motore di ricerca più usato al mondo dopo Google con 700 milioni di utenti attivi. Apollo Go, al pari dell’americana Waymo, si è fatta le ossa in strada percorrendo finora 170 milioni di chilometri per alimentare la sua piattaforma ha girato nel traffico reale di Pechino Wuhan, Chongqing: una delle aeree urbane più incredibili che ha superato 32 milioni di abitanti.

Pony.ai ha stretto una partnership con Jinjiang Taxi e con la sua flotta di Robotaxi BAIC Gen-7 addestra i suoi veicoli a Pechino. Guangzhou, Shenzhen. La sua flotta punta a mandare in strada mille robotaxi anche grazie ai fondi: la sua Ipo negli Usa ha raccolto 260 milioni di dollari. L’AI Lab di Saic Motors e UTOPILOT si stanno concentrando in applicano che riguardano sia la logistica intelligente. Gli operatori di taxi tradizionali già presenti sul mercato Dazhong Transportation e Shanghai Qiangsheng stringono accordi con aziende tecnologiche per permettere ai clienti di chiamare i robotaxi da una semplice app.

L’articolo Boom dei taxi a guida autonoma in Cina: 8 i player pronti a lanciare il servizio a Shanghai è tratto da Forbes Italia.

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Forbes Italia