Botulino a Diamante, un nuovo caso ma il primario rassicura: «Il peggio è passato»
- Postato il 18 agosto 2025
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Il Quotidiano del Sud
Botulino a Diamante, un nuovo caso ma il primario rassicura: «Il peggio è passato»
Un nuovo caso di intossicazione da botulino registrato nel cosentino ma si tratta, secondo il primario Bruni, di una fase residuale del focolaio di Diamante: «Il peggio è passato»
DIAMANTE (COSENZA) – Un nuovo caso di intossicazione da botulino registrato nel cosentino, si tratta di un 17enne ricoverato in terapia intensiva all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza. «Le condizioni non destano preoccupazione ma richiedono un’osservazione intensiva». Si aggiunge ai precedenti casi, una ventina tra cui due vittime, derivanti con buona probabilità da una contaminazione di una partita di friarielli usati da un food truck a Diamante.
Nel frattempo, l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato la diagnosi di botulismo anche per altri 4 pazienti, ricoverati all’ospedale Annunziata. A questo punto sono in tutto 11 le certificazioni dell’Istituto ad ora mentre 3 campioni prelevati ai pazienti che hanno fatto accesso al presidio in questi ultimi giorni sono in procinto di essere spediti all’ ISS.
«Il peggio ormai è passato per il focolaio» di intossicazioni da botulino in Calabria, «Ci sentiamo di dirlo. Abbiamo avuto ancora dei pazienti, ma sono persone che hanno avuto i sintomi qualche giorno fa, e sono venute in ospedale a farsi vedere soltanto adesso. Sono pazienti che comunque hanno consumato il pasto nei famosi giorni incriminati e hanno sviluppato i sintomi entro gli 8 giorni previsti dalla letteratura scientifica», in base alla quale la latenza – cioè il periodo che può trascorrere fra l’ingestione del cibo e le manifestazioni gastroenteriche – può variare da «4-6 ore a 7-8 giorni».
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BOTULINO A DIAMANTE, LE PAROLE DEL PRIMARIO ANDREA BRUNI
Appare ottimista Andrea Bruni, direttore Terapia intensiva dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, che non crede in possibili estensioni dell’intossicazione anche perché finora tutte le persone che hanno manifestato i sintomi «si sono presentate solo dopo in ospedale perché hanno aspettato, hanno trascurato o minimizzato poi i sintomi non passavano, in alcuni sono anche evoluti in sintomi più gravi, caratteristici, e questa progressione li ha spinti a venire. Ora sono in osservazione in terapia intensiva».
Ma per Bruni quello che è importante chiarire è che si tratta di «casi residuali di persone che però hanno avuto l’esordio dei sintomi intorno all’8 o al 9 di agosto, quindi in perfetta linea col periodo di incubazione – puntualizza Bruni – E tutti riferiscono di aver mangiato lo stesso alimento dallo stesso venditore», il food truck a Diamante.
Al momento questi pazienti sottoposti a osservazione intensiva, riferisce l’esperto «non li stiamo trattando con l’antitossina» botulinica, «ma con altri tipi di farmaci che servono a far mobilizzare il canale intestinale per eliminare tossina residua, se ce n’è. Siamo comunque in continuo contatto con il Centro antiveleni Maugeri Pavia – conclude – ci sentiamo quotidianamente con il professore Carlo Locatelli», responsabile del centro pavese, «e al momento stiamo tenendo la situazione sotto controllo».
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Botulino a Diamante, un nuovo caso ma il primario rassicura: «Il peggio è passato»