Bovini e calorie: una relazione complicata

  • Postato il 17 settembre 2025
  • Di Focus.it
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Nel 2020 abbiamo prodotto una quantità di calorie sufficiente a nutrire 15 miliardi di persone, ma la metà non ha mai raggiunto i nostri piatti: è questa la sconcertante conclusione alla quale è giunto uno studio non ancora rivisto in peer review che denuncia l'inefficienza della catena alimentare globale, dovuta principalmente all'aumento della produzione di carne di bovini, animali molto poco efficienti nel convertire le calorie di cui si nutrono in carne.. Mucche inefficienti. Per giungere alle loro conclusioni, gli studiosi hanno analizzato i dati relativi alle 50 coltivazioni dalle quali arriva il 97,5 % di tutte le calorie prodotte al mondo, tra cui colture di base come patate e mais, da olio come girasole e colza, e frutta e verdura come banane e pomodori. Hanno poi guardato all'efficienza degli animali da allevamento nel convertire il cibo di cui si nutrono in carne, latte o uova, per capire quante calorie andavano perse nel processo. Hanno così scoperto che, nonostante la produzione di calorie globale fosse aumentata di circa il 24% tra il 2010 e il 2020, il numero di calorie disponibile sui nostri piatti era salita solo del 17%: questo perché sempre più calorie vengono utilizzate per nutrire i bovini, che sono meno efficienti nel convertire ciò che mangiano in carne rispetto, ad esempio, ai polli. Il 45% delle calorie perse nel 2020, infatti, sono state quelle date in pasto alle mucche; il restante 5% di perdita è dovuto alla produzione di biodiesel e bioetanolo, in particolare all'olio di palma convertito in biodiesel.. Come risolvere il problema? Una semplice soluzione a questo problema sarebbe consumare meno carne rossa e più carne bianca – la cui produzione però, ve ne abbiamo parlato da poco, non è esente da problemi, soprattutto etici. È importante inoltre sottolineare che lo studio non ha tenuto conto di tutto il cibo sprecato, che risulta in ulteriori calorie perse. «I problemi che affrontiamo al giorno d'oggi nel nutrire otto miliardi di persone non hanno a che fare con dei limiti biofisici», commenta a Newscientist Hannah Ritchie (University of Oxford), esperta non coinvolta nello studio: «non è che non possiamo produrre più calorie: il problema è la loro distribuzione, e scegliere come utilizzarle», conclude..
Autore
Focus.it

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