Boxe, Joshua ha detto si: sfiderà lo youtuber Jake Paul. Ma è già allarme: "Come un leone contro un gatto domestico"
- Postato il 14 novembre 2025
- Di Virgilio.it
- 2 Visualizzazioni
Alla fine il match si farà: Jake Paul contro Anthony Joshua, ovvero uno youtuber (pugile per diletto, anche se ormai sta diventando una passione) contro l’ex campione del mondo dei pesi massimi, considerato il migliore dello scorso decennio, giusto prima dell’avvento sul palcoscenico dei massimi di un certo Oleksandr Usyk. A 36 anni, Joshua decide così di percorrere la via “più stretta”, sebbene più remunerativa: garantirsi una fracca di soldi col rischio però di vedere tramontare definitivamente la propria stella. Perché una sconfitta contro Paul avrebbe tutta l’aria di essere una pietra tombale sulle sue aspirazioni di ritorno sul trono.
- Joshua, milioni (di dollari) di motivi per accettare la sfida
- Joshua s'è preso un rischio: davvero non aveva scelta?
- I timori per la salute di Paul e l'illusione di un "vero" match
Joshua, milioni (di dollari) di motivi per accettare la sfida
Alla fine Paul ci fa un figurone: doveva combattere con Gervonta Davis, ma l’ex campione dei leggeri deve combattere adesso un’altra battaglia, quella con la giustizia, essendo stato accusato dall’ex compagna e anche da un’altra donna (incontrata in uno strip club a Miami) di violenze e percosse.
Una brutta storia che l’ha tagliato fuori da un match che magari di pugilistico avrebbe avuto ben poco, ma che in fatto di guadagni gli avrebbe fruttato un gruzzolo notevole, più di quanto mai incassato per un singolo match disputato. Paul, dove aver sondato diverse strade (Ryan Garcia e persino Tyson Fury), s’è rivolto prima a Francis Ngannou, ottenendo un secco no dal camerunense (offeso dal fatto di essere stato contattato come ripiego dopo la dipartita forzata di Davis).
Quando però ha bussato alla porta di Joshua, a sorpresa ha trovato l’orecchio teso: un paio di riunioni per pianificare il tutto e poi la conferma che AJ ha accettato di combattere, in una data che andrà stabilita tra qualche ora (19 o 26 dicembre, Kaseya Center di Miami).
Joshua s’è preso un rischio: davvero non aveva scelta?
Il mondo della boxe ha impiegato poco a dividersi sulla fattibilità e la necessità di un match a uso e consumo di una piattaforma online (cioè Netflix) che a detta dei più con il “vero” pugilato ha poco o nulla a che vedere. In effetti la disparità di peso e di caratura (oltre che esperienza) tra Joshua e Paul è notevole: lo youtuber sin qui ha affrontato avversari comunque abbastanza alla portata, incluso Mike Tyson in un match di puro trash (esibizione è un parolone) che pure ha fatto il pienone in streaming con 65 milioni di utenti unici.
Stavolta la situazione appare molto più interessante: Joshua sta vivendo una fase crepuscolare della sua carriera, tanto che è giù dal ring dalla netta sconfitta rimediata nel settembre del 2024 a Wembley contro Daniel Dubois. Da allora non ha più combattuto e adesso si prende un azzardo enorme: una sconfitta contro Paul significherebbe automaticamente la fine delle ostilità, perché nessuno avrebbe più voglia di vederlo salire su un ring. Una vittoria, magari rapida, allora potrebbe un po’ riabilitarlo.
I timori per la salute di Paul e l’illusione di un “vero” match
“È come un leone che combatte contro un gatto domestico”, ha detto l’ex campione David Haye. “Joshua è fuori portata per Paul e mi sorprenderei se commissioni di Las Vegas o New York accettassero davvero di farli combattere, così come non credo che il British Boxing Board darà mai il benestare. Pensare che AJ possa colpire al volto Paul senza alcuna cautela o restrizione lo trovo piuttosto improbabile, e Paul non lo sa ma a mio modo di vedere rischierebbe seriamente la vita”.
Lo youtuber dalle uova d’oro, però, non sembra curarsene troppo: non ha molto da perdere, forse (davvero) soltanto la propria vita, ma alla fine nessuno è destinato a farsi troppo male. Perché match come questi nascono e vengono rivenduti come “reali”, ma poi finiscono per rivelarsi assai effimeri. Ciò che conta è fare contatti streaming e riempire le tasche.
Joshua, una volta tanto, potrebbe aver dato prima un’occhiata alla borsa, e poi ha detto si: lo criticheranno per la scelta, ma in fondo dopo le sconfitte con Usyk (due volte) e Dubois le critiche fanno già abbondantemente parte del proprio vissuto quotidiano. Una in più, poco cambia.