Boxe, la decisione storica del Giappone dopo la tragedia dei due pugili: sui round si apre una nuova rivoluzione?
- Postato il 10 agosto 2025
- Di Virgilio.it
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In questi giorni il mondo della boxe è stato sconvolto da due tragedie che hanno coinvolto due pugili giapponesi, impegnati nel medesimo evento (ma in categorie di peso diverse e con differenti avversari). Shigetoshi Kotari, che combatteva nei superpiuma, e Hiromasa Urakawa, nei leggeri, entrambi di 28 anni, hanno perso la vita a causa dei colpi subiti nei rispettivi match. E questa doppia disgrazia, che non ha precedenti nella storia di questa disciplina in terra giapponese, ha spinto la Japan Boxing Commission ad intervenire sul numero dei round. E anche in questo caso si è segnato un prima e un dopo nella boxe.
- La morte dei due pugili giapponesi, impegnati nello stesso evento
- Il Giappone riduce il numero dei round, la WBC applaude e approva
- Quando la boxe scese da 15 a 12 match
La morte dei due pugili giapponesi, impegnati nello stesso evento
La tragedia si è consumata a Tokyo, durante l’evento al Korakuen Hall dello scorso 2 agosto. Sia Kotari che Urakawa hanno subito un ematoma subdurale dopo i rispettivi incontri (il primo contro Yamato Hata, finito in pareggio dopo il 12esimo round, il secondo contro Yoji Saito, che ha avuto la meglio per KO). Ed entrambi hanno perso conoscenza a seguito dei loro match: operati per ridurre l’accumulo di sangue tra il cranio e il cervello, come riporta ESPN, i due pugili in momenti diversi non ce l’hanno fatta. Kotari è deceduto questo venerdì, Urakawa il giorno dopo.
Si tratta inoltre della terza tragedia che ha colpito questa disciplina nel 2025: all’inizio di quest’anno infatti c’è stato il decesso dell’irlandese John Cooney, anch’egli spirato a 28 anni e morto a seguito delle ferite riportate dopo il match a Belfast contro Nathan Howelss valido per il titolo dei superpiuma.
Il Giappone riduce il numero dei round, la WBC applaude e approva
Una delle quattro sigle del pugilato mondiale, la WBO, ha espresso sui social il proprio cordoglio per entrambi i ragazzi giapponesi. Un’altra organizzazione, la WBC, ha inoltre applaudito la decisione della Japan Boxing Commision, che è intervenuta a seguito della tragedia per ridurre da 12 a 10 i round tutti gli incontri validi per il titolo della Oriental and Pacific Boxing Federation.
La sigla pugilistica infatti ha ricordato in un comunicato ufficiale sul proprio sito che si tratta di una raccomandazione espressa a sua tempo, e che affonda le sue radici in una rivoluzione che la stessa WBC portò avanti decenni fa, quando i round per tutti i match validi per il campionato mondiale da 15 scesero a 12. Questo perché un numero di riprese pari a 15, secondo le ricerche portate avanti presso l’UCLA, hanno dimostrato che aumentano il rischio di disidratazione oltre al senso di fatica, due variabili che unite ad un forte colpo ricevuto alla testa aumentano esponenzialmente la possibilità di una lesione grave.
Quando la boxe scese da 15 a 12 match
La svolta per il mondo della boxe avvenne in particolare nel 1982, quando il sudcoreano Duk Koo Kim perse la vita a seguito delle ferite riportate nel match perso per KO al 14esimo round contro Ray Mancini. L’incontro di Las Vegas era in realtà organizzato dalla WBA, ma la morte di Kim per emorragia celebrale suscitò una tale eco che la WBC decise di muoversi per limare al ribasso il numero di riprese. Una decisione che però suscitò il malcontento dei puristi e di qualche pugile, come Larry Holmes, già detentore della cintura WBC nei massimi, che sostenne all’epoca che i veri campioni si vedono nella distanza dei 15 round.
Ma negli anni successivi la stessa WBC si è mossa ulteriormente: nel 2019 infatti è stato deciso di ridurre ulteriormente i match per titoli regionali legati alla sigla pugilistica a 10 round (senza escludere la possibilità in alcuni casi di restringere anche a 8), “mantenendo a 12 solo gli incontri per il titolo mondiale”. In ogni caso, i 12 round rappresentano lo standard che contraddistingue il pugilato attuale per le sfide titolate, abbandonando del tutto il limite dei 15: anche in Italia gli incontri professionistici si disputano su questa distanza (con 3 minuti per ciascuna ripresa). Questa asticella scenderà ulteriormente dopo la decisione adottata in Giappone, con il beneplacito della WBC?