Brexit, esplode la polemica: Starmer accusato di aver ceduto all’UE

  • Postato il 19 maggio 2025
  • Di Panorama
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Nove anni dopo il referendum sulla Brexit, Londra e Bruxelles inaugurano una nuova fase nei rapporti bilaterali. Il Regno Unito e l’Unione Europea hanno raggiunto un’intesa complessiva per avviare un “reset” delle relazioni, culminato oggi nel primo grande vertice Uk-Ue dalla separazione, ospitato a Lancaster House, nel cuore di Londra. Come accaduto spesso nei passaggi chiave del negoziato, l’accordo è stato raggiunto in extremis, durante la notte. «Dobbiamo puntare su soluzioni pratiche e ragionevoli, in grado di offrire benefici concreti alla nostra popolazione. Siamo pronti a collaborare con l’Europa, se questo aiuterà a migliorare la vita nel nostro Paese. È il momento di guardare avanti, di lasciarci alle spalle vecchie polemiche e battaglie politiche», ha dichiarato alla stampa britannica il premier britannico Keir Starmer.

Un accordo di difesa senza rientrare nell’Unione

Nel corso del vertice sarà siglato anche un nuovo Patto per la Sicurezza e la Difesa, che permetterà all’industria militare britannica di accedere al fondo europeo “Safe – Security Action for Europe”, con una dotazione di 150 miliardi di euro. Si tratta di un’opportunità che potrebbe generare crescita economica e garantire migliaia di posti di lavoro nel Regno Unito. Londra non rientrerà nel mercato unico né nell’unione doganale, ma intende consolidare la cooperazione con l’UE in ambito militare, soprattutto in un contesto globale sempre più instabile.

Il ministro per le Relazioni con l’UE e negoziatore capo del governo, Nick Thomas-Symonds, ha definito l’intesa «una giornata storica, che apre un nuovo capitolo nei legami con l’Europa, a vantaggio dei lavoratori britannici. La Gran Bretagna torna protagonista sullo scenario internazionale e il nuovo Partenariato Strategico tra Londra e Bruxelles si tradurrà, secondo il ministro, in risultati concreti su lavoro, confini e costo della vita». Secondo la BBC Starmer firmerà oggi due documenti con il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Il primo sarà una dichiarazione congiunta sulle principali sfide future da affrontare insieme.

Difesa comune e deterrenza contro Mosca

Tra i punti centrali come scrive il Daily Mail, figura una bozza di accordo militare in cui Londra potrà accedere al fondo Rearm dell’UE, anch’esso da 150 miliardi, a condizione pero’ che le imprese britanniche partecipino a progetti in consorzio con aziende europee. Il Regno dovrà inoltre versare una quota annua, come già accade per la partecipazione al programma scientifico Horizon, con un contributo di 2,5 miliardi di euro l’anno. Tuttavia, la Francia resta prudente: Parigi teme che Londra ottenga troppo, dopo aver lasciato l’UE. Ma un’intesa è comunque vicina, anche per contenere la minaccia russa. Altro tassello sarà l’ingresso formale del Regno Unito nella “PESC”, la politica estera e di sicurezza comune dell’UE. Questo spiega anche la presenza al vertice dell’Alto rappresentante per gli Affari Esteri, Kaja Kallas.

Pesca, concessioni e polemiche interne

Il secondo documento riguarderà altri ambiti strategici, incluso il rinnovo del regime post-Brexit sulla pesca. Londra avrebbe accettato di prolungare per altri 12 anni lo status attuale, consentendo ai pescatori francesi e nordici di operare come prima nelle acque britanniche. Una concessione che sta facendo infuriare i sostenitori della Brexit , a partire da Nigel Farage, che ha parlato di «resa» e accusa il governo «di aver svenduto la sovranità nazionale». Downing Street tenta di difendersi, annunciando 360 milioni di sterline di investimenti per modernizzare la flotta peschereccia, potenziare le competenze, sostenere il turismo costiero ed espandere l’export ittico. Inoltre, l’accordo sui controlli fitosanitari renderà più semplice e meno costosa l’esportazione dei prodotti britannici.

Preoccupazioni nel Labour e pressing di Farage

Non mancano le tensioni politiche interne. I deputati del cosiddetto “muro rosso” – le ex roccaforti laburiste del nord – temono che Starmer stia facendo troppe concessioni a Bruxelles, alimentando così il consenso per Farage e il suo partito Reform UK. Per rassicurarli, il premier li incontra in serata a Westminster. Secondo i sondaggi, la nuova intesa con l’UE è apprezzata dalla maggioranza dei cittadini, soprattutto per le prospettive offerte ai giovani e per gli effetti positivi sull’economia. Londra prevede un impatto di quasi 9 miliardi di sterline in più per il PIL entro il 2040, grazie alla semplificazione degli scambi. Tuttavia, i critici sostengono che il primo ministro sia stato «messo alle strette», sollevando forti perplessità sul terreno concesso dal Regno Unito in cambio di relazioni commerciali più agevoli e sui potenziali costi per i contribuenti. Boris Johnson, da parte sua, ha ironizzato sul leader laburista definendolo «un soldatino al servizio dell’UE».

Più export, meno controlli

Dal punto di vista commerciale, l’intesa elimina numerosi controlli su prodotti animali e vegetali, riducendo i costi per le imprese e favorendo il ritorno di prodotti come hamburger e salsicce britannici nel mercato UE. In contropartita, Londra dovrà allinearsi dinamicamente ad alcuni standard europei, cosa che farà infuriare ancora Farage. Il documento include anche una stretta collaborazione in materia di migrazione (fondamentale) , sicurezza e lotta al terrorismo e al crimine organizzato. Il Regno Unito avrà accesso ai dati biometrici facciali europei per facilitare l’identificazione dei criminali. È previsto anche un coordinamento sulle politiche energetiche, per ridurre emissioni e costi.

Mobilità giovanile e nodo Erasmus

Tra le novità più attese, l’accordo prevede un meccanismo di mobilità giovanile bilaterale per under 30, che potranno lavorare e studiare nei rispettivi Paesi per periodi limitati, senza accesso ai sistemi di welfare. Le condizioni – numeri, durata, criteri – verranno definite nei prossimi mesi. Sul ritorno al programma Erasmus, Londra rimane cauta: potrebbe accettare rette scontate per gli europei, ma non al livello delle tariffe agevolate per gli studenti britannici. Novità anche per chi viaggia con animali: verranno introdotti i “pet passport”, che sostituiranno i certificati sanitari a ogni viaggio. Ora tutti questi documenti dovranno essere approvati a Londra e nei 27 Stati membri UE. Seguirà una conferenza stampa con Starmer, von der Leyen e Costa. I tre leader, insieme a Kaja Kallas, parteciperanno poi a un pranzo ufficiale sulla nave da guerra HMS Sutherland. Von der Leyen avrebbe preferito un contesto accademico, ma l’agenda internazionale impone oggi il massimo supporto a Ucraina e alleati, anche alla luce della telefonata attesa tra Donald Trump e Vladimir Putin.

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Panorama

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