Brindisi, nel caso della pena a rate per l’ex sindaco spunta la bugia di quello attuale: “Scoperto a luglio”. Ma era stato avvertito a giugno
- Postato il 9 luglio 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna era stato avvisato il 3 giugno della sentenza che ha approvato il piano presentato dal suo predecessore, Giovanni Antonino, intenzionato a pagare circa il 10% dei 2,3 milioni di euro dovuti al Comune di Brindisi e per di più con un piano di 35 anni che prevede rate mensili da 600 euro. C’è una mail dell’ufficio legale della stesso municipio a dimostrarlo. Eppure il primo cittadino che guida una giunta di centrodestra aveva assicurato al Fatto Quotidiano di aver appreso solo l’8 luglio, dalla stampa, del parere favorevole del giudice Antonio Ivan Natali che l’amministrazione non ha ancora impugnato.
La mail, firmata dall’Avvocatura civica, è indirizzata non solo al sindaco ma anche alle assessore al Personale e al Bilancio, Daniela Antonella Maglie e Caterina Cozzolino, oltre che a vari dirigenti. Nella missiva, apprende Ilfattoquotidiano.it, il legale del Comune spiega che la sentenza è stata comunicata il 31 maggio e omologa il piano “scontato” e a rate presentato da Antonino, condannato dalla Corte dei Conti a pagare 2,3 milioni di danni al Comune che aveva amministrato dal 1997 al 2003, quando venne arrestato per corruzione nella “Tangentopoli Brindisina”. Una vicenda per la quale patteggiò 3 anni e 6 mesi di reclusione.
La lettera non viene scritta solo per comunicare al Settore Servizi Finanziari che, essendo la sentenza immediatamente esecutiva, Antonino inizierà a pagare. Ma anche per informare i membri della giunta su una “eventuale impugnazione” della sentenza. A distanza di oltre un mese, l’amministrazione è rimasta in silenzio e non si è mossa, nonostante si fosse costituita in giudizio in primo grado davanti al Tribunale di Brindisi, rigettando anche un primo piano da 74.400 euro proposto da Antonino bollandolo come “indulto civile dei debiti erariali” a “carico della comunità”.
“Posso assicurare di aver scoperto della sentenza solo oggi – aveva dichiarato il sindaco Marchionna l’8 luglio – Approfondiremo, poi decideremo se ricorrere”. La lettera lo smentisce, fatto salvo che non sia stata letta per oltre un mese. Il tentennamento della giunta, come confermato dallo stesso primo cittadino, ha in realtà altre radici: “La vicenda ha una delicatezza politica”, ha ammesso Marchionna. Il figlio di Antonino, Gabriele, è consigliere comunale di maggioranza, eletto con il Partito Repubblicano Italiano e presidente dell’Assise. E in Consiglio siede anche un altro esponente del Pri.
È per questo che la Giunta non ha ancora impugnato la sentenza d’omologa del piano che autorizza Antonino a restituire al Comune “solo” 252mila euro su 2,3 milioni e a farlo in 35 anni, cioè fino a quando ne avrà 102? Sulla vicenda vogliono vederci chiaro anche le opposizioni. Mercoledì mattina, tutti i capigruppo hanno presentato una richiesta di accesso agli atti chiedendo di “conoscere la data di comunicazione o trasmissione” della sentenza e tutti i documenti relativi alla procedura di sovraindebitamento proposta da Antonino. Alla sua richiesta davanti alla sezione procedure concorsuali del Tribunale brindisino avevano fornito parere negativo sia la procura generale della Corte dei Conti, secondo la quale mancava il carattere della “meritevolezza”, che la procura di Brindisi. Il piano, secondo il pubblico ministero Francesco Carluccio, è “una presa in giro” avendo l’ex sindaco avanzato diverse proposte via via crescenti d’importo man mano che le precedenti venivano respinte.
Fino a quando non è arrivato il via libera del giudice che ha ritenuto “congrua” la cifra di 252mila euro in 35 anni, poiché – a suo avviso – è l’unico modo per recuperare almeno in parte la cifra stabilita dalla condanna della Corte dei Conti. Alla sentenza si è già opposta l’Agenzia delle Entrate, alla quale spetta una parte residuale (25mila euro) del dovuto dall’ex sindaco. Contattato tramite Whatsapp da Ilfattoquotidiano.it, Antonino ha annunciato una nota del suo legale per “chiarire i termini della questione”. Al momento della pubblicazione non è ancora arrivata. L’ex primo cittadino ha invece visualizzato senza rispondere a una domanda: “Il Giovanni Antonino amministratore cosa avrebbe fatto dopo una sentenza di omologa del genere: appello o non appello?”.
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