Bruce Springsteen: Nebraska ’82 è un fantastico viaggio nel tempo
- Postato il 27 ottobre 2025
- Di Panorama
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È un fondamentale pezzo di storia di Bruce Springsteen Nebraska ’82 Expanded Edition, la fotografia di un turning point nella carriera e nella vita del Boss, ovvero l’inizio degli anni 80, dopo il successo su scala mondiale di The River e del relativo tour. Uno scoglio duro da affrontare: un destino già scritto e un futuro incombente da superstar del rock mandano Bruce in tilt.
Il cofanetto uscito in questi giorni, in contemporanea con il film (Liberami dal nulla), che racconta Springsteen proprio in quel periodo, è un fantastico viaggio nel tempo e nella storia di un album difficile che doveva essere elettrico ma poi è uscito in formato acustico utilizzando le registrazioni casalinghe dei brani. Non era il disco che voleva la casa discografica, ma Nebraska è una delle vette artistiche di Springsteen.
L’operazione Nebraska 2025 si compone sostanzialmente di 4 album. Si gode molto da subito con la versione demo di Born In The U.S.A. voce e chitarra acustica, decisamente diversa da quella passata alla storia, ma di un’intensità speciale con il Boss che si lancia in vocalizzi arditi quanto riusciti. Un gioiello. Un’altra storia ancora la versione di Born In The U.S.A. presente nelle session di Electric Nebraska, nel segno del rock and roll grezzo e minimale. Tra le outtakes, la. carezza acustica di Losin’ Kind che. non avrebbe sfigurato nella tracklist di The Ghost Of Tom Joad. Sorpendente la versione scarna e decisamente riuscita di Working on a highway con chitarra acustica e armonica.
Tra i pezzi cult del disco denominato Electric Nebraska, Atlantic City in versione full band, basso, chitarra, armonica, batteria e voce, ora finalmente disponibile dopo decenni nel cassetto. Notevole anche la carica primordiale di Downbound train Non da meno Johnny 99 e Reason to believe. Il terzo disco del boxset (il quarto è la versione originale dell’album) è un inedito assoluto dal vivo (c’è anche la versione blu ray nel cofanetto), registrato all’inizio di quest’anno al Count Basie Theatre del New Jersey.
«Il mio primo pensiero, quando si parlava di celebrare Nebraska, è stato: ci deve essere una performance, bisogna cantare questi brani dall’inizio alla fine. La mia preoccupazione era riuscire a mantenere un po’ dell’inquietudine che aveva l’album» spiega Springsteen. «Siamo stati fortunati ad avere con noi i grandi Larry Campbell e Charlie Giordano, che hanno contribuito con un accompagnamento strumentale minimo, e Rob Lebret ha fatto davvero un ottimo lavoro nel mix mantenendo l’integrità del disco. Credo che, suonando di nuovo queste canzoni per filmarle, la loro importanza mi abbia colpito. Ho scritto molti altri dischi narrativi, ma c’è qualcosa in quel gruppo di canzoni di Nebraska che contiene una sorta di magia».