“Buco nel muro e corda rudimentale per calarsi”: due detenuti evadono dal carcere di Poggioreale

  • Postato il 19 agosto 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Fuga da film dal carcere napoletano di Poggioreale, dove nella notte tra lunedì 18 e martedì 19 agosto due detenuti sono evasi facendo un buco nel muro e calandosi con una corda rudimentale. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria (Osapp), si tratta di un cittadino siriano di 23 anni e di un algerino di 32, inseriti nel circuito detentivo di media sicurezza della casa circondariale partenopea. Luigi Castaldo, vicepresidente della Confederazione Sindacale Penitenziaria (ConSiPe), ha fatto sapere che uno dei due è già stato catturato. Erano entrambi in carcere per rapina e sono riusciti a scappare “con il classico sistema del buco nel muro per poi calarsi dalla cinta con una corda rudimentale“, ha detto Leo Beneduci, segretario dell’Osapp.

“È probabile che l’evasione sia stata messa in atto verso le ore 3 o 4 e quindi ancora con il favore delle tenebre ed approfittando della oramai ridotta presenza di personale di Polizia Penitenziaria nel mese di agosto per i necessari controlli. Ma l’evento è più che mai significativo delle condizioni in cui versa la stragrande maggioranza degli istituti penitenziari italiani”, ha spiegato ancora Beneduci. La polizia penitenziaria, con le altre forze dell’ordine, già dalle prime ore di oggi è alla ricerca del secondo fuggitivo. Le operazioni sono coordinate da Lucia Castellano, provveditore delle carceri campane.

Anche il presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti e il segretario regionale Ciro Auricchio hanno commentato l’evasione dei due detenuti: “È da tempo che denunciamo nel carcere tra i più sovraffollati d’Europa la grave carenza in organico degli agenti di Poggioreale. Purtroppo a seguito dell’ultima mobilità le assegnazioni di qualche nuovo agente si avranno soltanto a fine settembre e non basteranno a colmare il grave deficit pari ad oltre 150 unità“. I due sindacalisti hanno anche aggiunto che “i detenuti stranieri” sono “sempre più numerosi” e per questo hanno chiesto “più volte” degli accordi con gli Stati di provenienza “perché le misure restrittive siano espletate nei Paesi di origine”.

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Il Fatto Quotidiano

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