Bufera a Tursi, Chiarotti: “Vi abbiamo già appeso una volta”. Poi si scusa: “Qui non ci sono fascisti”
- Postato il 17 settembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. “Non dire ca…ate, vi abbiamo già appeso per i piedi una volta”. La frase, pronunciata oggi dal consigliere comunale del Pd Claudio Chiarotti all’indirizzo della capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandra Bianchi, ha scatenato la bufera in aula rossa a Tursi durante una seduta partita già all’insegna della tensione con gli attacchi alla sindaca Silvia Salis all’indomani della sua festa di compleanno.
L’antefatto: il minuto di silenzio del centrodestra per Charlie Kirk
L’antefatto è il minuto di silenzio “abusivo” osservato dal centrodestra in memoria di Charlie Kirk, l’attivista conservatore ucciso il 10 settembre negli Stati Uniti. Ieri l’iniziativa era stata bocciata dalla conferenza dei capigruppo. In apertura della seduta, nonostante il parere contrario della vicepresidente Francesca Ghio che oggi conduce i lavori al posto di Claudio Villa, i consiglieri di minoranza si sono alzati in piedi hanno esposto fogli con la scritta Prove me wrong, cioè “dimostrami che ho torto”, il format inventato da Kirk.

Poco dopo Filippo Bruzzone, consigliere della Lista Salis ed esponente di Linea Condivisa, è tornato sull’argomento: “Avete fatto una cosa illegittima e ve ne assumete la responsabilità“. La consigliera Bianchi ha sbottato: “Una cosa che non riconoscete è illegittima? Ma per cortesia”. E subito dopo ha aggiunto, con riferimento all’attentato contro Kirk: “Preoccupatevi di cosa c’era scritto su quel proiettile, che siete entrati qua cantando Bella ciao“.
Parole che hanno letteralmente infuocato Claudio Chiarotti, consigliere del Partito Democratico ed ex presidente del Municipio Ponente, che è scattato in piedi e si è rivolto alla collega di Fratelli d’Italia citando indirettamente la morte per impiccagione di Benito Mussolini. “Non dire ca…ate, vi abbiamo già appeso per i piedi una volta”: la frase, pronunciata fuori microfono, è stata però captata nell’audio della registrazione ufficiale del Consiglio comunale.
Il centrodestra sulle barricate, Piciocchi: “Dimissioni”
L’episodio sembrava rimasto senza conseguenze, tanto che poco dopo la seduta era ripresa regolarmente. Evidentemente nessuno aveva sentito la frase incriminata. Ma poi alcuni consiglieri di maggioranza, leggendo le notizie online, hanno interrotto i lavori. “Quello che è accaduto è di una gravità inaudita – è intervenuta per prima Alessandra Bianchi -. Chiedo che il presidente del Consiglio, il sindaco e tutti gli assessori si dissocino, e singolarmente tutta l’aula, con riserva di chiedere poi altri provvedimenti”.
Poi il capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi: “Manifesto la mia costernazione per quanto accaduto. Ci attendiamo come minimo le scuse del consigliere Chiarotti, se non le dimissioni“. Quindi la capogruppo della Lega Paola Bordilli che ha alzato la voce contro la maggioranza: “È un tema delicato, non bisogna ridere. Per favore”. A quel punto la seduta è stata sospesa ed è stata convocata una conferenza di capigruppo.
Salis si dissocia, Chiarotti si scusa: “Qua dentro nessun fascista”
Al ritorno in aula è stata la sindaca Salis a parlare per prima: “Il consigliere Chiarotti ha sbagliato, ha detto una cosa che non doveva dire. Mi dissocio da questo insieme alla giunta. Ha detto una cosa grave, una cosa non adeguata al momento, non ci sono altre considerazioni da fare. È doveroso che chieda le sue scuse”.
Quindi le scuse di Chiarotti: “Sicuramente sono andato sopra le righe, mi sembra doveroso chiedervi scusa ma mi sembra evidente che la mia affermazione non era riferita a nessuno in quest’aula. Era dovuta al momento, a una frase che non condivido nel contesto in cui è stata detta, e non ho avuto il filtro di fermarmi. Voglio dirlo serenamente: non penso che qua dentro ci siano dei fascisti. Io sono un antifascista dichiarato e conclamato, con orgoglio continuerò a difendere il mio antifascismo e i valori della Resistenza che ci hanno portato in quest’aula”.
“Tutte le frasi che eventualmente mi potrebbero scappare sono riferite solo al mio essere orgogliosamente antifascista e a rivendicare la mia appartenenza democratica alle istituzioni – ha aggiunto Chiarotti -. Oggi ho mancato di rispetto alle istituzioni e di questo mi scuso doppiamente. Non penso che qua dentro ci siano fascisti, siete colleghi autorevoli e stimati. Chiedo però che nella dialettica legittima e democratica di quest’aula non si vada sopra le righe. È importante per tutti mantenere un profilo basso e non fare riferimenti antistorici”.
Le reazioni
“Quanto accaduto oggi in Consiglio comunale è di una gravità inaudita e non può in alcun modo essere minimizzato – esordisce un comunicato congiunto dell’opposizione -. Durante la seduta convocata per discutere le linee programmatiche della sindaca, la consigliera Bianchi, a nome di tutta la minoranza, ha ricordato la richiesta del centrodestra di osservare un minuto di silenzio in memoria di Charlie Kirk. Una richiesta semplice e di buon senso, già inspiegabilmente respinta dalla maggioranza di sinistra in sede di Conferenza dei Capigruppo. Poco dopo è arrivato l’intervento del consigliere Chiarotti: non dire c****e, vi abbiamo già appeso a testa in giù una volta. Una frase vergognosa, violenta e intrisa di odio. Parole simili sono del tutto incompatibili con il ruolo istituzionale di chi le ha pronunciate e rappresentano un’offesa non solo per la minoranza, ma per l’intera città di Genova“.
“Abbiamo chiesto la dissociazione e le scuse del sindaco e del consigliere, ma riteniamo che ciò non sia sufficiente. Frasi di tale portata non possono essere derubricate né trovare alcuna giustificazione. Per questo ci vediamo costretti a chiedere, nel nome delle istituzioni, dei gruppi politici che rappresentiamo e della storia della nostra città, una chiara presa di distanza e delle scuse ufficiali anche da parte del segretario del Partito Democratico di Genova e di tutte le forze politiche che compongono il cosiddetto campo largo. Il degrado politico e morale a cui stiamo assistendo è intollerabile”.
“Le esternazioni oggi del consigliere Pd Claudio Chiarotti, seguite peraltro al diniego della maggioranza di centrosinistra di concedere un minuto di silenzio in memoria di Kirk, sono inascoltabili – commenta Ilaria Cavo di Noi Moderati, oggi assente dall’aula -. Siamo una forza moderata che si riconosce nei valori della democrazia e dell’antifascismo, parola che abbiamo sempre pronunciato e condiviso. I princìpi democratici e costituzionali sono il faro della nostra coalizione, tutta, e gridare ai colleghi di Fdi ‘vi abbiamo già messo una volta a testa in giù’ non fa che confermare quel clima di violenza verbale, ai limiti della minaccia, da parte di un centrosinistra che predica bene ma razzola male. Parole che speravamo non si udissero mai nell’Aula del consiglio comunale. Sono parole di una violenza inaudita, che offendono l’istituzione che tutti rappresentiamo e l’intera Genova, città insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Se non fossero arrivate le scuse del consigliere avremmo dovuto chiederne le dimissioni. Ci auguriamo che derubricare il tutto a fatto personale, come accaduto oggi in consiglio, sia un modo per abbassare i toni nella consapevolezza che espressioni del genere non si possono ripetere e ci aspettiamo, dopo la presa di distanze della sindaca, anche quella forte di tutte le forze della maggioranza di centrosinistra”.
In un comunicato interviene nuovamente anche Alessandra Bianchi, capogruppo di FdI: “Le scuse a livello personale sono accettabili perché mi auguro che quelle del consigliere Chiarotti non siano minacce, ma non possiamo accettare un clima come questo perché l’odio moltiplica l’odio e la violenza moltiplica la violenza come ha detto il presidente Mattarella. Quindi prendiamo atto che, politicamente, per il sindaco e per la maggioranza di quest’aula minacciare chi è stato eletto dai cittadini genovesi per rappresentare le sue posizioni politiche è ritenuto ‘accettabile’. Le scuse del consigliere Chiarotti, non nuovo a questo tipo di affermazioni, dovrebbero quindi essere rivolte all’aula e a tutti i cittadini. Spiace constatare come la violenza delle sue affermazioni, per di più rivolte verso una donna, di fatto non fanno altro che legittimare e alimentare il clima di intolleranza tanto caro alla sinistra nei confronti di chi non è allineato al pensiero unico”.
“Le parole del consigliere Chiarotti del Pd sono tanto vergognose quanto inaccettabili. Evocare la violenza politica in aula è un fatto gravissimo che offende istituzioni e cittadini. Le scuse non bastano: il Pd deve prendere le distanze e il sindaco Salis valuti conseguenze concrete”. Così una nota il gruppo di Fratelli d’Italia in Regione.