Bullismo e cyberbullismo, al teatro Chiabrera l’evento “Indignazione – coraggio – cambiamento” con gli studenti

  • Postato il 13 maggio 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico maggio 2025

Savona. Si è tenuto questa mattina al teatro Chiabrera di Savona l’evento intitolato “Indignazione – coraggio – cambiamento. Accendiamo il nostro futuro”, promosso dal campione del mondo di freestyle noto anche per la sua mototerapia, Vanni Oddera e dal Gruppo Badano.

Presenti centinaia di studenti delle scuole. L’obiettivo dell’incontro era sensibilizzare i ragazzi all’empatia, all’inclusione e alla solidarietà, mettendo a disposizione i propri talenti.

Dopo gli interventi istituzionali del sindaco Marco Russo, del ministro per le disabilità Alessandra Locatelli e del Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti, è seguito l’intervento della dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Nadia Dalmasso e del questore Giuseppe Mariani.

“I temi trattati oggi saranno sensibili sia per voi che per il ministero e l’ufficio che rappresento – sottolinea Dalmasso -. Sono temi di cui si parla molto ma non è mai abbastanza. L’inclusione va perseguita e occasioni come queste ci fanno capire come il creare comunità sia un momento importante per rendersi conto di quello che spesso non è cosi evidente: le differenze non possono che essere un’occasione di arricchimento“.

Mariani aggiunge: “È facile aggregarsi ai bulli e partecipare in tanti a vessare una persona che può essere diversa o considerata diversa. Ma non dobbiamo fare quello che fanno tutti, indigniamoci davanti a questi comportamenti. Noi abbiamo un’app che si chiama youpol dove si possono denunciare questi episodi: voi siete il nostro futuro. La scuola è la vostra palestra di vita: ascoltate gli insegnanti non li maltrattate. Voi che siete nel pieno della gioventù riflettete su queste cose”.

Tra i protagonisti della giornata anche Vanni Oddera che ha raccontato ai ragazzi la sua storia: “Io ho passato quasi tutta la mia vita a pensare di diventare il pilota più forte. Fino al 2009 ero convinto che bravura, talento e costanza mi avrebbero portato sul tetto del mondo. Nel 2009 dopo una gara presi il primo taxi per andare a una festa e la prima cosa che sento era puzza di pipi e dico al tassista: ‘veloce portami al club’. Lui si è girato e io ho visto nei suoi due occhi un uomo identico a me. Mi sono reso conto che era senza gambe ed era seduto sul suo piscio. Gli diedi il mio premio e tornai in hotel. Lì mi sono chiesto come posso ridare indietro un po’ di fortuna che ho avuto nella vita. Cosi è nata la mototetapia“.

“In moto – prosegue Oddera – mi sono rotto 31. La cosa bella che ho imparato è che se insegui i tuoi sogni, spendi anima e corpo, li raggiungi. Quando ho iniziato la terapia tutti mi davano del matto, ma ci sono riuscito e ora c’è anche una legge. Sono un egoista buono, fare questo mi fa stare bene. Dopo una giornata che passo con i bimbi mi sento bene. Ognuno di noi ha da donare qualcosa, nel mio gruppo piloti ce ne sono 3-4, ci sono poliziotti, informatici. Siamo un gruppo fortissimo, l’importante è voler regalare il nostro tempo agli altri. Combattiamo questo cazzo di bullismo che veramente fa schifo. Io nella vita di cose ne ho fatte ma quando ci si dedica agli altri si va su un altro pianeta“.

Il primario di pediatria, Alberto Gaiero si rivolge ai ragazzi e augura loro di “sviluppare i vostri talenti e di farlo con estrema bontà“. Spiega: “Vi faccio l’augurio che la scuola riconosca i vostri talenti e vi consenta di svilupparli. Ognuno ha grandi talenti ed è compito della scuola farli emergere. Gli ultimi anni hanno messo da parte il concetto di bontà come se essere buono non sia un fatto positivo”.

Giada Ottonello (Le Principesse in Corsia) ha raccontato la sua storia: “Tre anni fa ho avuto una polmonite bilaterale con due arresti cardiaci e a causa delle conseguenze mi sono stati amputati gli arti. La vita mi ha graziato perchè sono qui a raccontarlo. Ti cambia la vita all’improvviso, sono stata un anno e mezzo in ospedale, ci si chiede come sarà la qualità della vita dopo. Ci si prova. Non è stato semplice ma si può tornare a una vita normale e avere le persone giuste accanto fa tanto. Cerco di fare il possibile, non riesco a fare tutto da sola e impiego molto più tempo. Faccio crossfit e con le lamine provo anche a correre, con le Principesse in Corsia vado a portare un sorriso ai bimbi ricoverati in ospedale. La vita può cambiare da un giorno all’altro ma si può uscire vincenti“.

E’ intervenuto Francesco Lia, ispettore Polizia di Stato: “Il fenomeno del cyberbullismo è in ascesa vertiginosa. Questi non sono scherzi, di questi scherzi si muore. Dall’altra parte c’è una persona come noi. Io credo tanto nella prevenzione e nell’informazione. Facciamo del bene che ce n’è tanto bisogno”.

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Il Vostro Giornale

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