Bvlgari mette in mostra le sue storiche campagne pubblicitarie. Tra antica Roma, design e arte contemporanea
- Postato il 12 giugno 2025
- Design
- Di Artribune
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Si festeggia un cinquantenario importante, tra le teche del New Curiosity Shop di Bvlgari, a Roma. L’unica boutique al mondo dedicata esclusivamente alla collezione di orologi della maison romana, in Via dei Condotti, è il luogo deputato a celebrare il traguardo: al 1975, infatti, risale il lancio ufficiale del primo orologio Bvlgari Bvlgari, inizialmente concepito da Gianni Bulgari come cadeau per i suoi migliori clienti, e subito diventato un oggetto iconico per la capacità di fondere l’arte dell’orologeria con quella della gioielleria ai loro livelli più alti (la maison produceva orologi preziosi già dagli Anni Venti). Nel 1977, Gérald Genta ne avrebbe reinterpretato il design, trasformandolo nella prima collezione orologiera di Bvlgari, che in occasione del cinquantenario si arricchisce di quattro nuovi modelli (due in edizione limitata) con quadrante in marmo, in riferimento all’immaginario dell’antica Roma, che ispira anche altri dettagli delle nuove creazioni come pure molti dei gioielli in collezione.














Bvlgari e la costruzione dell’identità visiva: la mostra a Roma
Un legame, quello di Bvlgari con Roma, profondo e foriero di tante invenzioni e successi. Come conferma la mostra The Genius of the Images allestita presso la spazio museale del flagship store romano della Maison. In Via dei Condotti lo spazio – ribattezzato Domus, conserva teche originali degli Anni Trenta – è nato nel 2022 per omaggiare i 130 anni di storia iniziata da Sotirio Bulgari (al numero 10 di Via dei Condotti la boutique si trasferì nel 1905).
La mostra appena inaugurata, accessibile al pubblico e visibile fino a febbraio 2026, si concentra sull’efficacia del linguaggio visivo adottato da Bvlgari per la campagne pubblicitarie che, a partire dagli Anni ‘Sessanta’60, seppero sostenere la costruzione dell’identità del brand.

Le campagne pubblicitarie di Bvlgari tra Anni ’60 e ‘90
In quegli anni, infatti, Bvlgari intraprendeva la svolta estetica che avrebbe trasformato il panorama del design di gioielli contemporaneo, introducendo combinazioni di forme e colori inaspettate e un approccio innovativo alle gemme colorate. Una rivoluzione accompagnata da una narrazione visiva capace di far proprie suggestioni diverse – dall’estetica metafisica e quella surrealista, alla rilettura della romanità nelle sue molteplici dimensioni, con un occhio di riguardo per l’antico – con risultati moderni e raffinati. Anche grazie al coinvolgimento di personalità come Robert Emmett Bright, Gaio Bacci, Davide Pizzigoni.
Al primo, fotografo americano giunto a Roma nel 1949, si devono le prime campagne degli Anni Sessanta, che accostano preziosissime collane a panorami celeberrimi della città, da Trinità dei Monti a Piazza del Campidoglio, alla vista sulla cupola di San Pietro dal buco della serratura del Gran Priorato dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Bacci, invece, cura molte campagne per la maison, dimostrando una grande versatilità: suoi sono i tappeti di antiche monete e di pietre preziose (per un effetto visivo che imita i mosaici policromi) che fanno da sfondo ai gioielli protagonisti delle pubblicità degli Anni ’70; ma anche l’idea per le campagne della linea Dream (Anni ’80), giocate sulla riproposizione della linea d’orizzonte che divide la terra dal cielo, in momenti diversi della giornata, per dare risalto ai gioielli pubblicizzati. E c’è la firma di Bacci anche dietro alla campagna per gli orologi Serpenti e Tubogas, che avvolgono una grande B in chiave pop. L’artista e designer Davide Pizzigoni, che dall’inizio degli Anni ’90 collabora con Bvlgari alla creazione di una linea di accessori, ispira la giocosa campagna Metamorphosis.
Con una selezione di materiali provenienti dall’Archivio Storico di Bvlgari – alcuni dei quali mai esposti prima – l’esposizione della Domus accosta queste e altre campagne ai gioielli e agli accessori che pubblicizzavano. Un’occasione per apprezzare non solo la modernità delle pubblicità ideate per la maison tra gli Anni ’60 e ’90, ma anche per ammirare da vicino pezzi storici – e fuori mercato – che la maison si premura di custodire per tramandare l’eredità del marchio.
Livia Montagnoli
L’articolo "Bvlgari mette in mostra le sue storiche campagne pubblicitarie. Tra antica Roma, design e arte contemporanea" è apparso per la prima volta su Artribune®.