C2C Festival 2025 a Torino: reportage da un’edizione record
- Postato il 3 novembre 2025
 - Musica
 - Di Artribune
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Così come fa un’onda che con veemenza s’infrange sulla battigia ritirandosi di lì a poco, la conclusione della kermesse dell’Art Week torinese porta via con sé anche tutte le numerose rassegne che per circa una settimana hanno animato la città di Torino lanciandola in un vortice di eventi imperdibili. Fra questi spicca ovviamente il C2C Festival che, giunto al suo 23esimo anno di vita, si conferma ancora una volta come una delle rassegne musicali più importanti e interessanti del panorama italiano, e non solo. Quest’ultima è stata infatti un’edizione da record che ha registrato il 40% di pubblico estero su circa 42mila presenze, un aumento degli acquisti di abbonamenti effettuati, da under 30, e sold out da metà ottobre per le due serate intermedie al Lingotto Fiere, del 31 ottobre e dell’1 novembre 2025.
Per aspera ad astra. In loving memory of Sergio Ricciardone
“Per aspera ad astra, attraverso le difficoltà fino alle stelle”, è questo il motto che ha caratterizzato la XIII edizione del C2C Festival: una massima latina che, parlandoci dell’urgente bisogno di superare le avversità della vita, allude inevitabilmente al ricordo di Sergio Ricciardone, fondatore ed ex direttore artistico della manifestazione, prematuramente scomparso lo scorso 11 marzo a 53 anni. In un’edizione così ricca, e attenta a numerosi particolari, l’eredità di Ricciardone si vede tutta: dall’ottima selezione degli artisti invitati fino alla dedizione e alla cura da parte di tutti i professionisti che hanno lavorato con diligenza per garantire degli show di altissimo livello soprattutto dal punto di vista illuminotecnico; e notare che certi insegnamenti siano riusciti a superare perfino la morte del suo maestro è qualcosa di non scontato che merita una stima sincera. “Dopo mesi estremamente intensi, tragici ed emotivamente struggenti, con l’aiuto di tutti, siamo riusciti a proteggere la continuità stessa del Festival”, ha affermato l’attuale Direttore Artistico, Guido Savini. “Ora è più che mai evidente quanto C2C Festival sia un patrimonio per la città di Torino e per il territorio piemontese, sia diventato un’eccellenza nazionale e rappresenti un riferimento, a livello europeo e globale, da preservare e far crescere. Con tutte le forze che abbiamo in corpo porteremo avanti ciò che a Sergio più di tutto stava a cuore. C2C Festival continuerà a creare meraviglia”.

La serata di inaugurazione del C2C Festival alle OGR
Con il chiaro obiettivo di raggiungere dunque vette sempre più alte, il festival è partito alla grande durante la serata inaugurale alle Officine Grandi Riparazioni, del 30 ottobre. A susseguirsi sul palco delle OGR sono state infatti le sorprendenti esibizioni di Paolo Dellapiana e del vincitore Oscar 2025 per la colonna sonora del film The Brutalist, di Daniel Blumberg. E se il primo ha aperto le danze con raggi laser, dispositivi in grado di tramutare i battiti cardiaci in musica, e sonorità dal sapore IDM/industrial alla Autechre o ClockDVA, il secondo ha preferito un approccio molto più minimale giocando con contrasti fra luci e ombre, noise, riverberi, e l’accompagnamento di violino e contrabbasso sempre al limite tra l’introspezione e l’inquietudine di un’opera di pendereckiana memoria. Con un inizio simile, il resto non poteva che essere altrettanto esplosivo. Il festival è così proseguito con i live e i set pensati appositamente per la location principale, ovvero la struttura del Lingotto Fiere.
Le migliori esibizioni del C2C Festival
Tra i 68 artisti invitati, provenienti da 21 nazioni diversi, ve ne sono stati alcuni che hanno messo in piedi dei live di una bellezza rara. È questo il caso del duo composto da Nicholas Jaar e il cantante pakistano Ali Sethi che, nonostante la “logorrea” di quest’ultimo, ha creato una gran bella commistione di armonie e dissonanze sonore che non davano alcun fastidio. Sublimi invece IOSONOUNCANE & Daniela Pes che per l’occasione hanno debuttato con il loro nuovo progetto a 4 mani: un’esperienza profonda e viscerale che ha trascinato chiunque in una danza estatica fatta di strumenti a fiato, campionamenti, neologismi, e ombre stagliate sulle rispettive videoproiezioni. Notevole anche il live della band statunitense Model/Actriz che si è barcamenata fra sonorità industrial EBM alla Nitzer Ebb, voguing, e sottocultura queer, coinvolgendo il pubblico in moshpit e girotondi selvaggi. Instancabile come sempre John Maus, fautore di un live a metà strada tra un rito catartico e una sessione di allenamento in palestra: un concerto nel quale il cantautore non è stato fermo un momento alternando brani del suo ultimo album (Later Than You Think) a grandi classici quali Keep Pushing On, Cop Killer, e Bennington. Molto suggestivi i suoni ambient/drone della compositrice francese Malib9 (all’anagrafe Barbara Braccini, e piacevolmente inaspettato il live di A. G. Cook, collaboratore e producer di Charli XCX in grado di passare dall’hyperpop all’hardstyle in un battito di ciglia. A proposito di techno, una menzione speciale va a Blawan iconico producer britannico che con i suoi BPM pressanti ha dipinto dei sorprendenti paesaggi sonori carichi di una certa violenza. Degne di nota, infine, anche le performance della serata conclusiva del 2 novembre capitanata dal sound decisamente post rock di Maria Sommerville, e dalle metriche avvolgenti del rapper di base a New York, Billy Woods.
Gli altri progetti del C2C
Ma il C2C Festival non è stato solo musica. Disseminati in vari angoli di Torino – dal Teatro Regio allo storico locale Le Roi, passando per Combo e le Fonderie Limone – si sono trovati anche talk, DJ set, e attività per bambini e ragazzi organizzate dai Ninos du Brasil. Nico Vascellari però non ha curato soltanto la sezione C2C KIDS! ma anche il progetto Cuor Leggero al Lingotto:una sala relax, firmata CODALUNGA, con tanto di playlist contenente anche un brano prodotto con i giovanissimi di cui sopra. All’interno del Lingotto Fiere è stato inoltre possibile anche interfacciarsi con altre due realtà interessanti che lavorano sul territorio torinese: Mens.Ex.Machina – collettivo autogestito che ha allestito una vera e propria sala chill out con tappeti sui quali stendersi, tisane, e libri da sfogliare o acquistare –, e Neutravel, organizzazione no-profit dedicata alla riduzione del danno e alla sensibilizzazione sulle problematiche legate all’utilizzo delle sostanze stupefacenti.
I talloni di Achille del C2C Festival
Seppure di alto livello qualitativo, il festival ha continuato a mostrare i suoi soliti talloni di Achille profondamente legati alla sede del Lingotto. Non parliamo soltanto dell’acustica (che purtroppo è quella che è) ma soprattutto della mancanza di spazi più intimi e raccolti che avrebbero potuto valorizzare ancora di più le esibizioni di artisti quali John Maus, IOSONOUNCANE & Daniela Pes. L’atmosfera che spesso si viene a creare al C2C Festival purtroppo non è sempre delle migliori a causa di un senso di dispersione generale, un pubblico non troppo educato, controlli molto serrati e prezzi poco accessibili (con tutta la solfa annessa di token e braccialetti che per forza di cose non restituiscono mai il credito avanzato). Che siano forse questi i punti su cui lavorare ancora di più per il 2026? Ci vediamo l’anno prossimo.
Valerio Veneruso
L’articolo "C2C Festival 2025 a Torino: reportage da un’edizione record" è apparso per la prima volta su Artribune®.