Caccia ai bagagli fuori misura Ryanair premia gli addetti-sceriffi
- Postato il 30 agosto 2025
- Di Libero Quotidiano
- 5 Visualizzazioni

Caccia ai bagagli fuori misura Ryanair premia gli addetti-sceriffi
Capita sempre così. Sei all’imbarco. Hai passato i controlli dell’aeroporto ma guardi il bagaglio che hai e fai finta di non pensarci. Ti metti in fila con nonchalance: se sei in compagnia scherzi con l’amico di fianco, se sei da solo sprofondi nello smartphone. Lo sai che il mini trolley da mettere sotto il sedile è due centimetri più largo dalle misure consentite, ma ci speri. Che non se ne accorga nessuno, che non facciano i pignoli, che non sia un problema: cosa sono, in fondo, due centimetri? Il volo lo hai pagato una sciocchezza, cinquanta euro andata e ritorno per Hannover, praticamente un giro in taxi a Milano. Ci provi. E poi guardalo, quello davanti: lui sì che sta provando a fare il furbo. Ha una valigia da stiva e non è nella coda della priorità: vorranno mica multare proprio te? La compagnia di viaggi aerei low-cost Ryanair annuncia una stretta ai furbetti del gate.
Basta, stop, d’ora in poi (anzi, da novembre) non si scherza più. Attenzione, non si tratta di adottare misure ancora più restrittive: le grandezze dei bagagli non cambiano (per la cappelliera sono di 55x40x20 centimetri, col limite di dieci chili; per la borsa da sedile sono di 40x30x20 centimetri). Si tratta di operare controlli più insistenti. Più puntuali. Resi possibili da un sistema di “premiazione” per i dipendenti che pizzicheranno il viaggiatore che sfora. Già oggi, in verità, la compagnia riconosce un bonus di 1,5 euro per valigia “smascherata”: tra un paio di mesi quella cifra quasi raddoppierà e arriverà a quota 2,5 euro. Sembra una sciocchezza, non lo è.
È un incentivo, uno stimolo, un modo per spronare le hostess e gli steward di terra a monitorare sempre più fiscalmente i passeggeri. Boarding pass e baggage check, quel baracchino di metallo blu e giallo (i colori di Ryanair) che simula le misure regolamentari: se riesci a infilarci dentro il borsone passi, altrimenti passi ma al banco riscossioni (cioè sborsi per la multa). Vale per entrambi i bagagli, per quello piccolo da fine settimana fuori e per quello medio da cappelliera. Vale, però, che d’ora in poi non ci sarà più il massimale degli ottanta euro che i “controllori” della compagnia potevano incamerare, in questo modo, al mese. Obiettivo: scovare chi eccede. «È una decisione della quale non mi scuso affatto», dice Michael O’Leary, l’amministratore delegato del gruppo che fa volare mezza Europa a tariffe stracciate. E, al di là del fastidio che un annuncio del genere può provocare, ha ragione. Primo: le regole di Ryanair sono scritte e documentate su ogni biglietto e sul sito al momento dell’acquisto. Non è un meccanismo fatto per gabbare ignari turisti della domenica, sono condizioni anticipatamente specificate. Prendere o lasciare. Secondo: i costi dei viaggi nell’economy più economy del Vecchio Continente (non è la sola compagnia ad avere offerte sotto anche i venti euro, è vero) comportano piccoli sacrifici in termini di comodità. È il prezzo (non in denaro) da pagare. Terzo: l’occhio vigile di Ryanair non ce l’ha con la quasi totalità dei suoi affezionati, ce l’ha con quelli (maleducati) che non rispettano i suoi standard e pretendono di viaggiare alla stregua di tutti gli altri.
«Voglio che il nostro personale di terra prenda chi sta truffando il sistema», aggiunge infatti O’Leary: «Il 99.9% dei nostri clienti è in regola, meno dello 0,1% paga la tariffa per il bagaglio al gate, circa 200mila passeggeri l’anno», che comportato agli oltre 200 milioni di seggiole vendute, da aprile 2024 a marzo 2025, dal Regno Unito a Malta, dalla Svezia al Portogallo, sono un numero quasi insignificante. Quasi, tuttavia. Perché moltiplicato per un’esborso da sanzione che può arrivare anche a 70 euro l’una fa potenzialmente una cifra con parecchi zero al seguito. Sotto la dicitura “servizi ancillari”, il bilancio della compagnia, solo per l’anno passato, non a caso, dichiara guadagni per 4,7 miliardi di euro. All’annuncio della notizia, però, il popolo del web si è spaccato. Chi ammette, come un utente di Facebook, che «sono sicuramente regole rigide ma i voli low-cost hanno rivoluzionato il mondo»; chi, come un iscritto a Instagram si lamenta e basta («Sono veramente ridicoli, è come dare la percentuale alla municipale quando ti fa la multa»); e chi, come chi scrive su X, tra il serio e il faceto lancia la provocazione: «Se allunghi dieci euro di mancia riesci a portare a bordo anche un flipper».
Continua a leggere...