Calcio il rigore e finisco ko: gli infortuni di De Bruyne e Dybala sono meno straordinari di quanto si possa pensare
- Postato il 3 novembre 2025
 - Calcio
 - Di Il Fatto Quotidiano
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                                                                            Nel giro di otto giorni, la Serie A ci ha regalato due immagini di forte impatto, dopo altrettanti rigori calciati in Napoli-Inter (25 ottobre) e Milan-Roma (2 novembre): i giocatori che si sono presentati sul dischetto, De Bruyne e Dybala, sono usciti a stretto giro di posta per infortunio. Il belga starà fuori fino al 2026, l’argentino potrebbe recuperare dopo la sosta internazionale, quindi a fine novembre. L’unica differenza in queste due vicende è che De Bruyne ha segnato, mentre Dybala si è fatto parare il tiro da un grande Maignan. Con la maglia della Roma la Joya aveva sempre fatto centro dal dischetto: 18 su 18. L’errore è arrivato nella sfida del Meazza, a tratti spettacolare, appena oscurata dagli errori degli attaccanti, in particolare quelli della Roma, che nel primo tempo hanno sperperato di tutto e di più.
Fino a 30 anni fa, non si avevano notizie di calciatori ko dopo un calcio di rigore. Al massimo, poteva capitare che si rompesse l’elastico dei calzoncini, come accadde a Giuseppe Meazza contro il Brasile nella semifinale del Mondiale 1938, in Francia. “El Peppin” nonostante tutto segnò, spiazzando il portiere. Il primo caso clamoroso di infortunio dal dischetto riguardò Vialli in un Roma-Juventus giocato il 5 settembre 1993 e finito 2-1 per i giallorossi. Sull’1-0 per la Roma, la Juve fallì due rigori. Il primo con Roberto Baggio, il secondo con Vialli, che al momento di calciare il pallone colpì il terreno e si procurò una frattura al piede. Un evento sfortunato, ma aprì un nuovo capitolo. Nel corso degli anni, abbiamo visto rigori sbagliati anche per colpa di scivoloni memorabili, come quello che capitò a John Terry nella finale di Champions Manchester United-Chelsea del 2008, giocata a Mosca e vinta, proprio nella lotteria del dischetto, dai Red Devils di Alex Ferguson.
De Bruyne e Dybala appartengono invece a un’altra casistica: il rigore che provoca l’infortunio. Solo casualità o c’è dell’altro? A indirizzarci sulla seconda ipotesi, ci sono una serie di elementi. Il primo: De Bruyne e Dybala hanno alle spalle infortuni importanti. Entrambi sono finiti sotto i ferri, seppure per ragioni diverse. Il secondo: il rigore è il gesto tecnico di maggiore consumo energetico, sia a livello fisico, sia a livello mentale. In una frazione di secondo, il motore dell’atleta va al massimo e rischia, come accaduto a De Bruyne e Dybala, di andare fuori giri. Il fatto incontestabile è che il crac si produce subito dopo il tiro. Nel caso di De Bruyne, il belga si è portato immediatamente la mano sulla parte posteriore della coscia. Nella dinamica dell’argentino, non c’è stata una visualizzazione importante, ma il risultato è identico: Dybala ha chiesto il cambio e le immagini che lo hanno ritratto in lacrime in panchina sono state eloquenti.
Una riflessione inevitabile riguarda i carichi di lavoro ai quali sono sottoposti De Bruyne e Dybala. Antonio Conte e Gian Piero Gasperini sono tra i tecnici più esigenti nella preparazione atletica. Con loro, si richiede ai giocatori di andare sempre al massimo. In linea di principio, è una scelta corretta – i giocatori sono atleti -, ma nel calcio moderno bisogna fare i conti con un numero di partite sempre più elevato e gestire il ritmo allenamento-gara non è facile. Gli equilibri, come le fibre muscolari, sono delicati. Altro fattore da non sottovalutare è quello climatico. Ottobre e novembre sono i mesi del cambio di stagione, in cui passa dal caldo al freddo, dal secco all’umidità. Anche per questa ragione, è il periodo della stagione agonistica in cui si registra storicamente un’impennata di lesioni muscolari.
Mettendo tutto insieme, gli infortuni di De Bruyne e Dybala sono quindi meno straordinari di quanto si possa pensare. Con il senno del poi, nel caso dell’argentino forse la scelta corretta sarebbe stata quella di mandare sul dischetto un altro giocatore, meno provato di Dybala che da tempo non giocava tutte queste partite di fila. Già, ma in una Roma in cui quest’anno segnare su rigore è un problema, e fino alla partita di Milano l’argentino non aveva mai fallito dagli undici metri, come impedire al campione di presentarsi sul dischetto? Alla fine, è andato tutto male alla Roma: Dybala si è fatto parare il rigore e su quell’errore i giallorossi hanno messo il timbro sulla sconfitta, ma, soprattutto, l’argentino è finito di nuovo ai box per qualche settimana. Peggio di così non poteva andare.
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