Calcio Story, Juventus Lazio, una sfida che segnò lo scudetto 2000
- Postato il 9 maggio 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 7 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Calcio Story, Juventus Lazio, una sfida che segnò lo scudetto 2000
Torino, stadio “Delle Alpi”, 1° aprile 2000, 28a giornata di campionato. La Juventus di Carlo Ancelotti, dopo un filotto di sei vittorie consecutive troncato dalla sconfitta subìta contro il Milan, ospita la Lazio seconda in classifica. Ancora in corsa sia in Coppa Italia (che vinceranno) sia in Champions League, i biancocelesti di mister Eriksson sono reduci dal 2-1 inferto alla Roma e inseguono la Vecchia Signora da una distanza di ben sei lunghezze. Ma sarà proprio questa gara a riaprire improvvisamente il rush-scudetto, il quale poi conoscerà un epilogo drammatico e clamoroso all’ultimissima curva…
Le scelte dei due tecnici
I padroni di casa si affidano al solito 3-4-1-2, con Ciro Ferrara, Montero e Iuliano nelle retrovie e con Tacchinardi e Davids in mediana. E se capitan Conte e Pessotto presidiano le fasce laterali, davanti ecco la celestiale classe di Zidane per supportare Pippo Inzaghi e Del Piero. Dall’altra parte, Eriksson deve fronteggiare assenze discretamente pesanti, visto che il portiere titolare Marchegiani, Nesta, Mancini e bomber Salas sono tutti indisponibili. L’allenatore svedese allora schiera Ballotta tra i pali e Couto al fianco di Mihajlovic in difesa, assegnando agli strappi di Conceicao e Nedved il compito di innescare il più piccolo dei fratelli Inzaghi, Simone. Il centrocampo infine è formato da Veron, Almeyda e Simeone, eccellente miscela di qualità, intelligenza tattica e agonismo.
La sfida si incanala su binari dal ritmo piuttosto accorto, alternato però da fiammate improvvise e occasioni ghiotte. Ad esempio come avviene al 25’, quando Nedved va a centimetri dal vantaggio con un fendente favorito da una giocata di Inzaghino. Tempo un giro di lancette e Del Piero da due passi spreca l’assist di Zidane tramite un colpo di testa fuori misura. In seguito, nel finale di frazione la Juve si fa leggermente preferire ai dirimpettai, nonostante un provvidenziale salvataggio di Iuliano sulla conclusione di Nedved.
Le tre dita del “Cholo”
L’inizio ripresa è nettamente di marca bianconera, poiché nel primo quarto d’ora Zidane, Pippo Inzaghi e ancora Zidane – stavolta da calcio piazzato – spaventano la Lazio. L’andamento del match tuttavia viene stravolto al 65’, minuto in cui Ciro Ferrara stende Simone Inzaghi e si becca il secondo giallo. Non bastasse questo, sessanta secondi dopo la squadra di Ancelotti incassa pure la rete decisiva. Il tutto per merito di un pregevole cross di Veron a beneficio di Simeone, abile a bruciare Montero ed a freddare l’incolpevole Van der Sar.

Simeone anticipa Montero con un’inzuccata letale e scrive un copione diverso non soltanto di quella sera, ma dell’intera stagione.
A questo punto la Juventus tenta di reagire, ma né gli assalti a spron battuto né gli ingressi di Birindelli e Kovacevic sortiscono effetti soddisfacenti. Anzi, l’eroe di giornata diventa definitivamente il quasi trentaseienne Ballotta, strepitoso nel volare a disinnescare in corner una velenosa punizione di Del Piero.
Chiudiamo questa puntata della nostra rubrica Amarcord con l’immagine di Diego Pablo Simeone, volto principale del pazzesco rimontone della Lazio, il quale culminerà nello scudetto vinto dall’Aquila e cestinato dalla Juventus a causa del nubifragio di Perugia e del graffio di Calori. E non possiamo esimerci dal ricordare le celebri tre dita mostrate dal “Cholo” a fine gara, ad indicare i nuovi punti di distanza in classifica.
Il Quotidiano del Sud.
Calcio Story, Juventus Lazio, una sfida che segnò lo scudetto 2000