Caldo estremo, il capo della Protezione civile: “Cambiare gli orari di lavoro, l’inizio va anticipato alle 5 del mattino”

  • Postato il 3 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha esortato un intervento delle istituzioni per la protezione da eventi climatici estremi, è arrivato anche il monito di Fabio Ciciliano, capo della Protezione civile, sull’ondata di caldo estremo di questi giorni: “In Italia ora dobbiamo aggiornare il modo di ragionare. I decessi che registriamo ci devono indurre a rivedere i turni di lavoro”.

Lo spiega in un intervista al Messaggero. “Si registrano i primi decessi legati al caldo, purtroppo. E ci impongono la massima attenzione. Il sistema dei bollini rossi è importante, giusto fermare alcune attività lavorative a rischio”, dice Ciciliano, secondo cui “forse il sistema andrebbe rivisto, ripensando gli orari di lavoro, magari anticipando l’inizio alle 5 del mattino, sfruttando i periodi della giornata meno caldi”. Il capo della Protezione civile, infatti, ritiene che le ordinanze emanate dalle regioni sulla sospensione di determinate attività lavorative durante le ore più calde della giornata siano solo un punto di partenza. Le alte temperature diventeranno sempre più comuni e secondo Ciciliano l’intero sistema andrebbe ripensato.

Con il caldo, aumenta anche il rischio di roghi e alcune regioni presentano delle carenze strutturali nel contrasto agli incendi: “Tre regioni sono sprovviste di flotta aerea antincendio boschivo. Si tratta di una competenza regionale con il concorso nazionale del Dipartimento di protezione civile. Queste regioni sono il Molise, l’Umbria e la Puglia. Le prime due non hanno mai fatto gare, la Puglia ha fatto tre procedure che però sono andate deserte. Dunque, sono senza elicotteri per spegnere gli incendi. Per le prossime settimane siamo preoccupati, siamo in una fase ascendente, di pre-allerta”.

Secondo Ciciliano, però, “i giorni più difficili, per il caldo, devono arrivare”. Si definisce infatti “preoccupato” per il Giubileo dei giovani dal 28 luglio al 3 agosto a Roma, dove si rischia “di avere centinaia di migliaia di ragazzi esposti alle temperature altissime di quel periodo senza che ci sia un angolo di ombra”. Proprio per questo, il capo della Protezione civile fa sapere che hanno commissionato all’Esercito italiano l’acquisto di decine di nebulizzatori, normalmente usati per abbattere le polveri durante le demolizioni di palazzi. “Questi cannoni sparano a cento metri, dobbiamo capire quanti ne serviranno e come posizionarli”, conclude.

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