Caldo estremo: occhio alla salute ma bando al troppo allarmismo

  • Postato il 3 luglio 2025
  • Di Panorama
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Caldo, fa sempre più caldo, in questo inizio di estate 2025 che a molti riporta alla mente la famigerata annata del 2003, quando in tutta Europa si raggiunsero le temperature più alte degli ultimi decenni. La nostra salute, fisica e mentale, ovviamente risente di queste frequenti ondate di calore, ma anche davanti a fenomeni sicuramente sgradevoli come l’afa opprimente delle grandi città e il termometro che sale sopra i 35 gradi, è bene mantenere la calma e non farsi prendere dal panico. Prima di cadere preda della fobìa delle temperature e del meteo, di rinchiuderci in casa h/24 con l’aria condizionata a manetta, e di pianificare la fuga (ma verso dove, se fa caldo anche in montagna?) è sicuramente opportuno riportare la discussione sui binari del buonsenso.

La situazione attuale

E’ vero, i numeri non sembrano giocare a favore. Stando alle prime stime sono almeno 102 i morti in Spagna in questi giorni, mentre una bambina americana di 10 anni è morta ieri nel cortile della Reggia di Versailles, colpita da un infarto forse legato al caldo torrido. La piccola, originaria della Virginia e affetta da fragilità di salute, era in vacanza con la famiglia. Nonostante i soccorsi immediati, i medici non sono riusciti a rianimarla. La bambina era seguita per disturbi dello spettro autistico, ma non soffriva di patologie cardiache e per questo le autorità francesi hanno aperto un’indagine.

Anche nel nostro Paese ci sono stati negli ultimi giorni alcuni casi di persone morte proprio a causa del caldo: una signora cardiopatica di 53 anni, in provincia di Palermo, è crollata a terra a causa di un infarto, e a nulla sono valsi i soccorsi del 118. A Genova, un uomo di 85 anni è deceduto al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino, dove si era recato per un grave stato di disidratazione. Già affetto da altre patologie, l’anziano ha avuto un improvviso scompenso cardiaco poco dopo l’ingresso in reparto, rivelatosi fatale. In Sardegna, due bagnanti sono deceduti per malori (presumibilmente correlati alle altissime temperature) sulle spiagge di Budoni e di San Teodoro, mentre i Pronto Soccorso di tutta Italia sono alle prese con migliaia di casi di disidratazione, svenimenti, sincopi dovute al caldo e cali di pressione. Ma soprattutto, con eventi cardiaci acuti, problemi al cuore in persone che sono già a rischio perché malate croniche, cardiopatiche o molto anziane.

Attenzione alle patologie pregresse

Quando la colonnina di mercurio sale, infatti, anche il nostro sistema cardiovascolare va sotto stress, perché il nostro organismo, per mantenere costante la temperatura corporea, mette in moto una serie di meccanismi di compensazione che “spremono” il cuore. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia sul fatto che, durante un’ondata di calore, il corpo dilata i vasi sanguigni per disperdere il caldo, aumentando la frequenza cardiaca e abbassando la pressione arteriosa. Quindi, per chi ha già problemi di cuore – come insufficienza cardiaca, ipertensione o malattie coronariche – questo sforzo può rivelarsi fatale. Basta un colpo di calore per innescare scompensi gravi, aritmie e, nei casi più estremi, arresti cardiaci improvvisi, tanto che secondo uno studio pubblicato su Circulation, la rivista dell’American Heart Association, il rischio di infarto acuto del miocardio aumenta fino al 12% nei giorni di temperature estreme, soprattutto quando il caldo è accompagnato da umidità elevata. Inoltre, le notti tropicali – quando il termometro non scende sotto i 20-25 gradi – impediscono al corpo di “recuperare”, lasciando il cuore in un pericoloso stato di stress prolungato. Sono a rischio anche le persone che svolgono attività fisica intensa nelle ore più calde senza una corretta idratazione, dato che sudorazione eccessiva e disidratazione possono alterare l’equilibrio di sali minerali fondamentali per la trasmissione degli impulsi elettrici del cuore, aumentando il rischio di aritmie.

Nessun allarmismo, solo buon senso

Tutto questo, però, non vuol dire che rischiamo tutti la morte da qui alla prossima pioggia, o che -come accaduto in Francia con la Tour Eiffel- si debba arrivare a chiudere i principali monumenti di un Paese perché, guarda caso, in estate fa caldo. Certo che il calore può fare male, ma non è un avversario invincibile: la stragrande maggioranza delle persone sane affronta benissimo anche giornate torride, purché adotti qualche classica misura di buon senso: le fatidiche regole di bere molta acqua, mangiare in modo leggero ed equilibrato ed evitare sforzi intensi nelle ore più calde vanno sempre bene, ma è anche fondamentale non farsi spaventare dai messaggi catastrofisti sul “moriremo tutti” perché è estate: così facendo ci stressiamo inutilmente, rischiando di amplificare anche i piccoli sintomi legati al caldo. Naturalmente, ci sono fasce di popolazione che devono essere più caute. Anziani, persone con malattie croniche (come dicevamo prima, soprattutto cardiopatici e chi soffre di pressione molto bassa o molto alta), bambini e lavoratori all’aperto sono i soggetti più esposti a colpi di calore o disidratazione. Per loro, la prevenzione non è un optional: è bene che siano i primi a rispettare le raccomandazioni, tenendo sempre a portata di mano acqua fresca e farmaci di routine. E ricordare sempre che i numeri, tutti i numeri, vanno sempre contestualizzati: è vero che ci sono e ci saranno numerosi decessi legati alle ondate di calore in Italia come in tutta Europa, ma questi riguardano in larga parte soggetti fragili che, con piani di prevenzione mirati, potrebbero essere protetti. E la strategia corretta non può certo essere la paura permanente: occorre non lasciare che il caldo prenda il sopravvento sul nostro caro, vecchio buon senso. In fondo, vivere bene l’estate è anche questo.

Autore
Panorama

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