Calenda: "La proposta di Occhiuto? Con Salvini fuori dal centrodestra se ne può parlare"

  • Postato il 22 dicembre 2025
  • Di Il Foglio
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Calenda: "La proposta di Occhiuto? Con Salvini fuori dal centrodestra se ne può parlare"

"Se la proposta di Occhiuto è di scaricare Salvini e riportare la linea del centrodestra verso l'europeismo, allora sì, parliamone. In alternativa, sono contento se Forza Italia sarà più liberale. Ma non penso sarà questo a spostare voti". Il leader di Azione Carlo Calenda commenta in un colloquio con il Foglio le dichiarazioni del presidente della Calabria Roberto Occhiuto sui nuovi orizzonti della coalizione di governo. Nella lunga intervista rilasciata a questo giornale, il governatore ha spiegato la necessità che anche in maggioranza si apra una nuova discussione perché si inizino ad attrarre "forze liberali e riformiste, sacrificando quelli che sono i voti delle corporazioni".
 

Senatore Calenda, le piace questo centrodestra? "Mi sembra una discussione interna corporis a Forza Italia. Rispettabilissima come discussione. Ma che non ha a che fare con l'idea che oggi loro possano riuscire a spostare il peso della coalizione". Infatti Occhiuto ha specificato che non ha intenzione di "rinchiudere questo sforzo nel cortile delle polemiche interne", ma di parlare a tutti. L'obiettivo sembra essere quello di creare un campo largo di centrodestra. "Ma al di là del gioco del Tetris, c'è un problema di confronto con la realtà". Quale? "Come ho detto, il centrodestra non sembra avere intenzione di scaricare Salvini. Se questo prima o poi succederà noi siamo i più contenti di tutti".
 

Sarà così contento da accettare il mezzo-invito che gli azzurri le stanno facendo da un po' di tempo a questa parte ed entrare in coalizione, senatore? "Non mi stanno facendo nessun invito perché sanno che noi stiamo dove ci hanno messo gli elettori e siamo impegnati a costruire qualcosa di diverso". Il centro, sì. "Serve un'alleanza tra partiti europeisti. Meloni continua a essere ‘un po' lì, un po' qui', Forza Italia non riesce a condizionare il governo, quello che condiziona è sempre Salvini". Torna a parlare del ministro dell'Interno. "La premessa di qualsiasi discussione è che Salvini vada a fare un altro mestiere, ma non ci sono proprio le condizioni al momento", dice ancora Calenda.
 

La proposta di Occhiuto sembra anche combaciare con le dichiarazioni di Marina e Piersilvio Berlusconi, trova? "L'agenda dei figli di Berlusconi è un'agenda pienamente liberale e la condivido in toto, la condividiamo tutti in Azione. Oggi il problema è che Forza Italia è in una coalizione dove quest'agenda è minoritaria", spiega. 
 

Ha citato Meloni. Occhiuto ha spiegato che "è bravissima ma non basta". Secondo lei si riferiva alla necessità che la Lega, come dice lei, venga allontanata dalla coalizione? "Non lo so se si riferiva a questo ma se è così, secondo me è molto giusto. Ma specifico". Dica. "Non si tratta di allontanare la Lega". E allora di cosa si tratta? "Se Zaia uscisse dal suo bozzolo di conforto veneto... lì e in Lombardia la Lega ha una tradizione di bravi amministratori che hanno posizioni più ‘democristiane', mi permetta", spiega Calenda. E continua: "C'è una coalizione nettamente europeista, filoucraina, fatta di conservatori e popolari? Non esiste al momento, e non esiste anche perché Meloni non ha deciso cosa essere".
 

Finora senatore sembra che l'unico ostacolo alla sua entrata in maggioranza sia Matteo Salvini. È così? "No, gli ostacoli sono anche la posizione di Meloni, che non è chiara. Lo stesso discorso vale anche per il campo largo delle opposizioni". Non sono solo i 5 stelle, ma anche? "Ma anche le posizioni ambigue di Elly Schlein, anche lei non è chiara", dice Calenda. "Spero che Meloni diventi una conservatrice europea ma al momento non ha ancora deciso da che lato della barricata stare". Fa sintesi. "Sì ma poi non sceglie. Non scegliere non consente di governare in questa fase della storia. Noi manteniamo la posizione che abbiamo avuto. Il resto sono ipotesi del terzo tipo".
 

Terzo tipo e terzo polo. Per questo continuerete a correre come indipendenti, mi sembra di capire. "Queste discussioni mi sembra che trattino di cose che non accadranno. Invece, siccome io sono convinto che Putin aumenterà la pressione sulla'Europa da qui alle elezioni di medio termine negli Stati Uniti, quello che accadrà è che andranno in pezzi le coalizioni", spiega Calenda. In che modo? "Analisti e non solo temono cyber-attacchi massicci ai nostri paesi. Se dovesse succedere scommetto che Lega e Movimento 5 stelle sono già pronti a calarsi le braghe senza esitazione in sette secondi".
 

Calenda ci saluta prima di recarsi in Senato per la discussione sulla legge di Bilancio (che sarà votata domani): "Faccio una sintesi. Oggi ci sono due prospettive. Chi crede che il bipopulismo sopravviverà alle tensioni geopolitiche e continuerà a stare in coalizione con Salvini e Conte. E chi invece non ci crede e lavora per costruire un'area liberale che avrà il compito di difendere le nostre democrazie". Niente quarta gamba, quindi. Almeno per ora.

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Il Foglio

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