Calhanoglu di nuovo leader, Lautaro spietato, una nuova compattezza: è questa l’Inter di Chivu?

  • Postato il 1 ottobre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 2 Visualizzazioni

Troppo presto per dire che sia l’Inter di Chivu? Forse sì, anche perché lo Slavia Praga a San Siro, nella seconda giornata di Champions League, si dimostra, come immaginabile, poca roba, ma i nerazzurri sono autorevoli, sicuri, tonici. Sì, il vantaggio arriva da un regalo del portiere dei cechi Stanek, che al 30esimo praticamente regala il pallone a Lautaro Martinez che è in agguato e non può fare altro che appoggiare il pallone in porta, ma prima i nerazzurri non avevano corso alcun rischio e per contro avevano già costruito diverse palle gol.

Un leitmotiv che praticamente si mantiene per tutta la gara, con Hakan Calhanoglu che dopo le polemiche estive torna a prendersi le redini della squadra in mezzo al campo, con Denzel Dumfries che torna a segnare – suo il gol del due a zero -, Marcus Thuram MVP che inventa e diverte San Siro (delizioso il tacco per Bastoni sul terzo gol), ma poi esce zoppicando (“penso nulla di grave”, ha dichiarato a fine match) e Lautaro Martinez che torna il leader cinico, il centravanti implacabile di sempre e chiude la partita sul tre a zero. C’è veramente poco altro da segnalare in una gara a senso unico, con lo Slavia che capito l’andazzo tira pure i remi in barca visto che all’orizzonte c’è il derby di Praga, cui dedicare più energie rispetto a un match che si rivela ben presto insormontabile, più che proibitivo.

Una passeggiata? Forse, ma è pur sempre Champions, quella dove il Liverpool perde col Galatasaray e il Tottenham si ferma col Bodo Glimt, e allora quella difesa dell’Inter che non fa praticamente arrivare i cechi dalle parti di Sommer pure è da lodare. Intendiamoci: i gol subiti finora dai nerazzurri, sette, sono gli stessi che l’Inter aveva subito nelle prime gare dello scorso anno tra campionato e Champions, ma la differenza è che mentre lo scorso anno la squadra di Inzaghi partiva da strafavorita, campione d’Italia e con la rosa più forte, oggi quella di Chivu è un cantiere aperto.

Un cantiere aperto con un capocantiere, Chivu appunto, praticamente con contratto di apprendistato vista l’esperienza praticamente nulla a questi livelli. Un rischio di rigetto, visto come si era conclusa la scorsa stagione passata dal possibile e auspicato triplete agli “zeru tituli”, verosimilmente altissimo, e che invece finora l’ex campione rumeno ha trasformato in qualcosa di molto diverso.

L’Inter c’è, è compatta, ha demeritato con l’Udinese, nella prima sconfitta in campionato, non con la Juve dove pur perdendo ha giocato meglio: da lì sono arrivate tre vittorie consecutive e soprattutto un’immagine di compattezza importante, al netto di qualche sofferenza di troppo contro il Sassuolo, che in questa fase può starci. L’Inter è prima e a punteggio pieno in Champions, a tre punti dal trio capolista in campionato, ma soprattutto gioca con carattere, si diverte e sembra credere ai dettami del suo allenatore. Un allenatore capace di cambiar pelle, con sette cambi rispetto all’ultima gara di campionato, ottenendo risposte positive dalla squadra, sia dai veterani che dai nuovi innesti.

È presto, certo, e non è lo Slavia Praga l’avversario da prova del nove per comprendere la fattura del nuovo capitolo nerazzurro, specie se all’orizzonte, dopo la Cremonese, c’è un trittico terribile in campionato con Roma, Napoli e Fiorentina da affrontare con un cammino paradossalmente assai più facile in Champions con l’Union Saint-Gilloise e il Qairat che potrebbero far mettere un piede e mezzo già alla fase successiva ai nerazzurri. Insomma i tempi in cui dopo l’addio di Inzaghi e il rifiuto di Fabregas sembrava esserci il deserto attorno alla panchina nerazzurra, con qualche muso lungo di troppo tra i big in campo, sembrano lontani. Non è poco.

L'articolo Calhanoglu di nuovo leader, Lautaro spietato, una nuova compattezza: è questa l’Inter di Chivu? proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti