Cammino delle 100 Torri: oltre 1200 km imperdibili in Sardegna
- Postato il 30 giugno 2025
- Cammini
- Di SiViaggia.it
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Avreste mai pensato di percorrere quasi 1300 km a passo di trekking in Sardegna? Forse no, visto che la bella isola del Sud Italia è famosa in tutto il mondo – e anche tra connazionali – per le sue spiagge spettacolari e il mare in stile cartolina dalle Maldive, dove il dolce far niente italico è un must e non si pensa ad altro che a sorseggiare cocktail rinfrescanti sulla sdraio. Eppure, la Sardegna, terra di mari e monti, non può che stupirvi.
Infatti, la bella novella riguarda tutti gli amanti dei cammini e dei percorsi montani: il Cammino 100 Torri è un itinerario straordinario, che si snoda su 8 diverse vie e permette di percorrere la Sardegna sul suo periplo, con tanto di attestato di partecipazione (che verificherà fin dove siete arrivati!).
Se volete scoprire di più su questo affascinante itinerario di trekking dell’isola, leggete l’articolo e preparatevi a partire per un’avventura straordinaria.
Le 100 torri costiere e la storia del cammino
Il Cammino delle 100 Torri è molto più di un trekking costiero: è un viaggio nella memoria storica della Sardegna, dove ogni torre racconta un frammento del passato e ogni tratto di costa custodisce identità, resistenza e bellezza. Le oltre cento torri che danno il nome all’itinerario rappresentano uno degli elementi architettonici più distintivi del paesaggio isolano.
Queste strutture furono erette principalmente tra il XVI e il XVII secolo, in un momento di forte instabilità geopolitica: la Sardegna, allora sotto il dominio della Corona d’Aragona prima e spagnola poi, era soggetta alle continue incursioni dei pirati barbareschi provenienti dal Nord Africa. Per contrastare queste minacce, si progettò una rete di torri di avvistamento, difesa e comunicazione, realizzate in pietra locale e posizionate in punti strategici, spesso su promontori o lungo le foci dei fiumi.
La loro funzione era duplice: avvistare per tempo le navi nemiche e trasmettere segnali alle postazioni vicine, tramite fuochi o fumo, creando un sistema di allarme rapido lungo tutto il perimetro costiero. Alcune torri erano presidiate da soldati e artiglieri, altre fungevano solo da punto di osservazione.

Le 8 Vie del Cammino delle 100 Torri
Il Cammino delle 100 Torri è suddiviso in otto itinerari principali, che corrispondono a porzioni di costa e permettono di affrontare il trekking anche in maniera parziale, scegliendo in base a tempo, stagioni e difficoltà. Ogni via attraversa ambienti diversi e conserva caratteri distintivi per geologia, storia e cultura.
Via degli Angeli (Cagliari – Villasimius) – 62,4 km
Questa via prende il nome dal Golfo degli Angeli, il tratto di costa meridionale che separa la città di Cagliari dalle prime scogliere del Sarrabus. Il cammino si snoda tra promontori panoramici, saline e stagni popolati da fenicotteri, spiagge urbane come il Poetto e angoli più selvaggi come Cala Regina e Capo Boi. È una sezione ricca di storia e facilmente accessibile, ideale anche per chi muove i primi passi sul Cammino.
Via Sarcapos (Villasimius – Arbatax) – 143,1 km
La Via Sarcapos attraversa il Sarrabus e la costa sud-orientale della Sardegna, un susseguirsi di spiagge incontaminate, pinete, scogliere e torri costiere ancora ben conservate. Muravera, Villaputzu, Capo Ferrato e il promontorio di Monte Ferru sono solo alcune delle tappe che scandiscono questo lungo tratto. Il cammino regala paesaggi mediterranei autentici e una forte impronta storica, tra resti fenici, torri aragonesi e borghi antichi.
Via dell’Ogliastra (Arbatax – Budoni) – 144,9 km
Una delle sezioni più spettacolari e tecnicamente impegnative del Cammino. La Via dell’Ogliastra si snoda lungo un tratto di costa frastagliata e montuosa, tra il Golfo di Orosei e le falesie calcaree del Supramonte. Cala Luna, Cala Goloritzé, Pedra Longa: nomi che evocano paesaggi leggendari. Le torri sono poche, ma la bellezza selvaggia e il silenzio di questo territorio bastano a renderla indimenticabile.
Via Gallura (Budoni – Castelsardo) – 240,4 km
Dalla costa orientale verso il nord dell’isola, la Via Gallura accompagna il viaggiatore tra formazioni granitiche, pinete, cale nascoste e acque turchesi. Si attraversano località famose come San Teodoro, Santa Teresa Gallura, Palau e Castelsardo, tra spiagge caraibiche, borghi fortificati e arcipelaghi spettacolari. Le torri in questa zona sono meno frequenti, ma ogni tratto regala scenari da cartolina.
Via Catalana (Castelsardo – Bosa) – 268 km
La Via Catalana prende il nome dalla forte influenza catalana presente soprattutto ad Alghero, città di lingua e cultura unica in Sardegna. Questo itinerario attraversa il nord-ovest dell’isola, tra scogliere battute dal maestrale, promontori arditi e torri in pietra che dominano il mare. È una sezione ricca di contrasti: dal turismo di massa alle calette solitarie, dai bastioni medievali alle spiagge rosate di Bosa Marina.
Via dei Giganti (Bosa Marina – Torre dei Corsari) – 166,7 km
Un tratto spettacolare della costa occidentale, dove natura e archeologia si fondono in un paesaggio primitivo. Il nome richiama i celebri Giganti di Mont’e Prama, simbolo dell’identità nuragica sarda. Il percorso tocca borghi storici come Bosa, dune dorate, tratti rocciosi e spiagge remote, attraversando aree dove ancora oggi si respirano le atmosfere arcaiche dell’isola. Le torri dominano scogliere maestose e insenature battute dal vento. È una via ideale per chi cerca solitudine, silenzio e una Sardegna autentica.
Via delle Miniere (Torre dei Corsari – Portoscuso) – 94,2 km
Camminare lungo la Via delle Miniere è un viaggio tra i resti della Sardegna industriale e un paesaggio costiero di rara potenza. Si attraversano siti storici come Ingurtosu, Montevecchio e Buggerru, fino alle spettacolari falesie di Masua. Le torri si alternano ai resti delle miniere abbandonate, regalando un contrasto affascinante tra archeologia industriale e natura selvaggia. È una via che parla di fatica e riscatto, tra saline, faraglioni, miniere a cielo aperto e tracciati solitari con vista sul mare.
Via del Martirio (Portoscuso – Cagliari) – 205,7 km
Ultima e più simbolica delle otto vie, collega Portoscuso a Cagliari attraversando i luoghi legati al martirio di Sant’Antioco e Sant’Efisio, patroni della Sardegna. Il percorso si snoda tra antiche tonnare, miniere dismesse, promontori rocciosi e spiagge iconiche come Porto Pino, Tuerredda e Chia. Si toccano siti archeologici importanti come Nora e Bithia, tra resti punici e romani. La via termina nel cuore di Cagliari, dove il cammino si chiude nel segno della spiritualità e della memoria.

Le torri che non puoi perderti
Se il cuore del Cammino delle 100 Torri batte nei suoi paesaggi e nei suoi sentieri, le vere protagoniste sono loro: le antiche torri costiere che punteggiano l’intero periplo dell’isola. Ecco alcune delle migliori:
- Torre di Longonsardo (Santa Teresa Gallura): imponente e scenografica, domina le Bocche di Bonifacio con una vista mozzafiato sul nord della Sardegna.
- Torre di Chia (Domus de Maria): sorge su un promontorio panoramico, affacciato sulle spiagge bianche e le dune di Campana, nel cuore del Sud-Ovest sardo.
- Torre della Pelosa (Stintino): su un isolotto di fronte alla celebre spiaggia della Pelosa, è tra le più iconiche e fotografate dell’intero cammino.
- Torre di Porto Paglia (Gonnesa): circondata da dune dorate e acque smeraldine, si trova in un’area ricca di storia legata alla pesca del tonno.
- Torre Salinas (Muravera): immersa tra stagni e saline popolate da fenicotteri rosa, è una tappa perfetta per chi ama natura e fotografia.
- Torre di San Giovanni di Sinis (Cabras): nei pressi degli scavi di Tharros e della spiaggia di Is Arutas, unisce valore storico e paesaggi spettacolari.
- Torre del Porticciolo (Alghero): adagiata su un promontorio roccioso, veglia su una baia incantevole del tratto catalano della Sardegna.
- Torre di Capo Figari (Golfo Aranci): raggiungibile con una breve deviazione, offre uno dei panorami più emozionanti su Tavolara e l’arcipelago della Maddalena.
Come prepararsi al Cammino 100 Torri in Sardegna
Il Cammino 100 Torri è un’avventura adatta a tutti, certo, ma una buona preparazione è fondamentale prima della partenza. Le distanze tra una tappa e l’altra possono infatti essere lunghe e in alcune aree l’assenza di punti di ristoro richiede di portare con sé acqua (almeno 2 litri!) e snack proteici ed energici. È fondamentale avere un buon equipaggiamento da trekking, scarpe adatte, un cappello per proteggersi dal sole e, ovviamente, una guida o una mappa dettagliata del percorso.
Per chi desidera vivere l’esperienza con maggiore comodità, comunque, il Cammino 100 Torri dà la possibilità di organizzare il percorso con l’aiuto di guide locali o di tour operator specializzati, che offrono supporto logistico, trasporto bagagli e alloggi lungo l’itinerario scelto.
Nicola Melis, professionista del Cammino 100 Torri
Quasi 1.300 chilometri in 45 giorni di cammino, oltre 500 fotografie e 22 ore di riprese video: ecco i numeri dell’avventura di Nicola Melis, ingegnere cagliaritano di 33 anni che ha percorso il Cammino 100 Torri intorno alla Sardegna e ne è stato il pioniere.
Il progetto non stata è una semplice passeggiata a piedi da un capo all’altro dell’isola. Per realizzarla ci sono voluti tre mesi di studio e ricerca su luoghi, percorsi e servizi. Il risultato è stato infatti un percorso testato in ogni suo dettaglio, pronto per essere affrontato da pellegrini e camminatori che scelgono la Sardegna non soltanto per il mare e per le spiagge, ma anche per un viaggio tra natura e spirito.
Un’impresa non per tutti: 30-35 km al giorno, con una media di dieci ore di cammino quotidiano. In spalla solo uno zaino: “All’inizio ne portavo anche un secondo con la tenda: era troppo pesante e così l’ho lasciato per strada e ho proseguito solo con l’amaca e il sacco a pelo. Ho dimostrato che in tutta la Sardegna si può dormire su un’amaca” ha dichiarato Melis alla stampa.
Lo zaino conteneva cibo, accessori personali e per l’igiene e sei, otto litri d’acqua al giorno. Il viaggio gli ha consentito anche di mappare le sorgenti e le fontane lungo tutto il percorso. Ha mappato anche campeggi e luoghi dove dormire a prezzi che vanno da 5 a 25 euro a notte.
Sul sito web ufficiale Cammino100Torri si trova traccia del percorso affrontato da Melis e che descrive così: “Spiagge granitiche e quarzose formate da piccoli cristalli ci accompagnano per lunghi tratti dune incontaminate guidano il viaggiatore in un viaggio fantastico. Paesaggi ancora non antropizzati lasciano il posto a fantastici scorci oramai diventati veri e propri simboli della Sardegna. Si cammina dalle strade sterrate fino a piccole carrarecce, avendo al nostro fianco sempre il mare. Lungo il cammino si incontrano le torri costiere della Sardegna, che fin dal medioevo hanno costituito il sistema difensivo, di avvistamento e di comunicazione della fascia costiera dell’isola. Le torri dominano i paesaggi più belli della costa della Sardegna rendendolo caratteristico e unico”.
Nei quasi 1.300 km di costa Nicola ha camminato su 450 km di sabbia, 140 di asfalto e il resto su sentieri sterrati. Ha toccato 100 delle 105 torri costiere di avvistamento costruite nei secoli passati come difesa dell’isola: le cinque che non ha raggiunto si trovano all’interno di servitù militari inaccessibili ai civili tra Teulada, Capo Frasca, Alghero e Quirra.