Campania, l’attacco di De Luca: “Se appoggio Fico? Nessun veto, ma non ha mai amministrato nulla”
- Postato il 2 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Vincenzo De Luca appoggerà la candidatura di Roberto Fico a governatore della Regione Campania? Il diretto interessato risponde con una frase piena di distinguo. “Io non ostacolerò il processo di costruzione di una coalizione progressista, perché mi sembrerebbe un atteggiamento miserabile, farò il mio dovere come sempre, anche perché l’alternativa che abbiamo in Campania fa piangere, fa pena. Se l’alternativa è quella di cui si parla nel centrodestra, è evidente che non possiamo fare altro che votare. Dunque, io non ostacolerò in un nulla la realizzazione di una coalizione progressista, ma non rinuncio alla ragione critica. Quindi, chi fa le proposte deve assumersi la responsabilità delle cose che propone. In ogni caso, per quello che mi riguarda, prima dell’approvazione di un programma di governo non esprimo il mio consenso nei confronti di nessuno. Nessun veto nei confronti di nessuno, ma ditemi cosa volete fare per la Campania“, dice l’attuale governatore ai microfoni di Non Stop News su Rtl 102.5.
Vincenzo De Luca, dunque, non vorrebbe ostacolare l’alleanza con il M5s, malgrado le critiche feroci rivolte in passato. E ancora oggi rivendica i suoi dubbi verso l’esponente pentastellato: “Ci sono molti ragazzi – ha aggiunto- che stanno mettendo sui social le mie affermazioni degli anni passati su alcuni esponenti dei Cinquestelle. Quelle affermazioni io le confermo, perché riflettevano il mio giudizio su una stagione storica dei Cinquestelle e sugli elementi di demagogia che hanno espresso nel loro percorso. Adesso hanno cambiato linea, si sono trasformati in partito politico, ma io non rinnego nulla di quello che ho detto. Sarà pure legittimo, fermo restando che nessuno di noi pone veti personali, e ragionevole domandarsi se è la scelta migliore, quella di impegnare nel governo della Regione più difficile d’Italia un esponente politico che non ha mai amministrato nulla“.
L’appoggio a Fico sarebbe legato all’accordo siglato con la segretaria Elly Schlein, che incoronerebbe Piero De Luca segretario del Pd campano. Un patto che ha provocato ovviamente numerose polemiche, ma che viene negato dal governatore. “È troppo semplice e assolutamente strumentale questa versione che è stata data. Qui non c’è nessun patto. Intanto, perché io non rinuncio alla mia ragione e alle mie valutazioni. Secondo – questo è un altro aspetto della degenerazione della vita pubblica del nostro Paese -, il patto con chi? Su che? Pensate che qualcuno si sia interrogato sul fatto che per due anni e mezzo il partito (Pd, ndr) della Campania è stato sequestrato, come dico io? Si è fatta semplicemente un’operazione di civiltà politica, cioè si è deciso di mettere ordine nel campano e di eleggere gli organismi”, ha detto il governatore.
“Una ferita aperta”, è il modo con cui Sandro Ruotolo ha definito l’accordo, sollevando il caso tra gli elettori e militanti con un’intervista sul Fatto del 30 agosto. Una vicenda che ha scatenato l’ira di De Luca a difesa del figlio. “Colgo l’occasione per dire con chiarezza e con tutto il disprezzo di cui sono capace, che questa vicenda esprime al meglio il livello di volgarità, di cafoneria, di inciviltà presente in un Paese nel quale possono fare quello che vogliono, fianco a fianco, mogli e mariti, sorelle e sorelle, fratelli e fratelli, padri e figli, tranne chi porta il mio cognome”, dice il governatore al Corriere della Sera. “Piero ha deciso molto tempo fa di fare l’emigrante, per essere libero, andando a lavorare, per 11 anni, presso la Corte di Giustizia in Lussemburgo; è vincitore di concorso per docente universitario; ha scritto libri di Diritto comunitario. Non ha bisogno di vivere di politica, può dedicarsi a un’attività professionale più redditizia e gratificante: avrà pure la possibilità di vedere rispettati i suoi diritti costituzionali e di essere valutato in quanto persona dopo 25 anni di militanza?”, ha sostenuto De Luca. In un Paese dominato dal familismo, suggerisce l’ex sindaco di Salerno, dove sarebbe lo scandalo del figlio Piero? Poi De Luca ha attaccato il Partito democratico: “ha smarrito le ragioni originarie della sua nascita, essere un partito dei territori e delle autonomie; essere radicato nella società, portatore di un programma riformatore serio. Si è presentato a volte come il peggio del centralismo democratico e del correntismo doroteo. Si è immaginato un profilo radicale per riprendere respiro ma questo ovviamente non basta”.
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