Campi Flegrei, il ministro Musumeci: “Stato di emergenza per velocizzare procedure in atto”

  • Postato il 13 maggio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’ennesima scossa che ha fatto tremare Napoli e provincia, con epicentro nel golfo di Pozzuoli, spinge il governo verso un’accelerazione: “Il perdurare dello sciame sismico, che in due mesi ha fatto registrare tre scosse ben avvertite dalla popolazione, suggerisce la necessità di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale nell’area dei Campi Flegrei- fa sapere il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci – Il provvedimento risponderebbe essenzialmente all’esigenza di assicurare, in regime straordinario, la velocizzazione delle procedure già in atto, definite dalle varie norme varate dal governo Meloni nell’ultimo anno e mezzo in relazione al rischio sismico in atto nei Campi Flegrei, connesso al bradisismo. Chiederò quindi al presidente della Regione Campania la necessaria intesa, prima di portare la proposta di delibera all’esame del Consiglio dei ministri”. Una valutazione presa al termine del vertice presieduto a Roma al quale hanno partecipato il capo dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano, il capo dipartimento per la prevenzione e ricostruzione di Casa Italia Luigi Ferrara, il capo gabinetto Riccardo Rigillo ed il capo ufficio legislativo Francesco De Luca.

Martedì la popolazione ha avvertito un forte boato e tutto ha cominciato a tremare con una scossa di magnitudo 4.4 che alle ore 12.07 ha di nuovo fermato la vita di tutti: scuole evacuate, treni fermi, panico. Perché se è vero che la terra – sopra il vulcano attivo dei Campi Flegrei – in quelle zone non smette quasi mai di tremare è altrettanto vero che la gente, anche che i danni sono stati contenuti, non smette quasi mai di avere paura di morire.

La macchina organizzativa ha funzionato. “Le prime verifiche fatte sia da parte dei vigili del fuoco sia da parte di Città metropolitana sulle scuole e sulle strutture pubbliche stanno dando un esito abbastanza rassicurante”, dice il prefetto di Napoli, Michele di Bari, a margine dei lavori del Centro di coordinamento soccorsi che è stato immediatamente convocato dopo la scossa. “Non abbiamo avuto molti danni – ha proseguito – c’è un costone sul quale sono in corso verifiche e un rudere che è stato distrutto ma per il resto tanta paura e nessuna evenienza particolare”. Al momento sono stati richiesti venti interventi dei vigili del fuoco, un numero che potrebbe aumentare nel corso della serata. E non a caso il prefetto ha assicurato che il Centro coordinamento soccorsi sarà convocato in maniera permanente per garantire tutto il supporto alla popolazione.

La forte scossa 4.4 è stata nettamente avvertita anche a Napoli ma anche in questo caso nessun danno e domani anche le scuole saranno regolarmente aperte. È stata riaperta l’ex sede della Nato a Bagnoli come centro di accoglienza e un altro centro in via Terracina. E poi diverse aree di attesa, sette solo a Pozzuoli. Il primo cittadino Luigi Manzoni su una cosa non usa mezzi termini: “Il fenomeno del bradisismo non andrà mai via. Bisogna imparare a convivere con questa realtà”. E avverte: “Non allestiremo mai le tende sotto le case come negli anni ’80. I cittadini devono capire come convivere con il bradisismo. Chi vorrebbe una tenda sotto casa propria deve capire che questo non fa parte dei nostri piani per il bradisismo, l’ho già detto diverse volte e lo ripeto”. Ma, intanto, a Pozzuoli arriva un temporale e la gente preferisce la pioggia battente in strada alla paura di ritornare a casa. E gli anziani sono arrabbiati, dicono di sentirsi abbandonati e chiedono l’allestimento di aree con brandine “perchè non abbiamo l’auto e non possiamo spostarci”.

Intanto le verifiche messe in atto dall’Anas su diverse strade statali non hanno segnalato anomalie o danni strutturali. La circolazione ferroviaria sulla linea dell’alta velocità Roma-Napoli, che era stata sospesa, è tornata regolare come la linea della metropolitana tra Pozzuoli e Gianturco.

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Il Fatto Quotidiano

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