Can Yaman diventa Sandokan in una serie evento in arrivo su Rai 1

  • Postato il 14 agosto 2025
  • Di Panorama
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Tra le produzioni più attese della stagione televisiva 2025-2026, Sandokan si presenta come una grande serie evento internazionale, pronta a far rivivere il leggendario pirata della Malesia per un nuovo pubblico globale. Presentata in anteprima all’Italian Global Series Festival, la serie è prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction e andrà in onda su Rai 1 a dicembre, con una distribuzione internazionale affidata a Fremantle e, per la Spagna, a Mediterráneo Mediaset España Group.

Alla regia troviamo Jan Maria Michelini, già dietro al successo di serie come DOC – Nelle tue mani e Blanca, affiancato da Nicola Abbatangelo. Il progetto punta a rinnovare l’immaginario epico dei romanzi di Emilio Salgari, che hanno fatto sognare generazioni di lettori e telespettatori. Come ha sottolineato Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction: «Si rinnova, va oltre il romanzo d’avventura e si adatta alla contemporaneità».

Sandokan, la trama

La storia di Sandokan si apre nel cuore del Borneo, un paradiso lussureggiante abitato dalle tribù native dei Dayak, ma soggiogato dalla rigida autorità dell’impero coloniale britannico. In questo contesto esotico e violento si muove Sandokan, pirata solitario che vive seguendo solo le sue regole, combattendo per se stesso e per la sua ciurma, al fianco del fedele Yanez.

Tutto cambia quando, durante un’incursione, il destino lo conduce a Marianna, affascinante figlia del console inglese di Labuan. Lei, pur appartenendo all’aristocrazia europea, è cresciuta immersa nella natura selvaggia e incarna un animo libero e ribelle. Tra lei e Sandokan nasce un amore intenso quanto proibito, che sfida ogni convenzione sociale e divide due mondi apparentemente inconciliabili.

Ma la loro storia non passerà inosservata. Sulle tracce del pirata si mette il temuto Lord James Brooke, cacciatore di pirati spietato e determinato a catturarlo, non solo per la giustizia, ma anche per conquistare il cuore della giovane Marianna.

Quello che inizia come un’avventura personale si trasforma presto in una missione molto più grande. Sandokan e Marianna si troveranno coinvolti nella lotta di un popolo oppresso, che cerca libertà e giustizia. I Dayak, minacciati nella loro esistenza e nella bellezza incontaminata delle loro terre, vedono in Sandokan la speranza di un cambiamento.

Così il protagonista dovrà fare i conti con la propria identità e il proprio destino. Per proteggere chi ama e guidare una rivolta, sarà chiamato a superare se stesso e ad abbracciare il proprio ruolo di eroe. Non più solo un pirata, ma la leggendaria Tigre della Malesia.

Can Yaman: “Sandokan mi ha reso un attore migliore”

Volto amatissimo anche grazie alla fiction Viola come il mare, Can Yaman ha raccontato con emozione il lungo percorso che lo ha portato a vestire i panni dell’iconico eroe:

«C’era tanta nostalgia nei confronti di questo personaggio. Sono stato portato in Italia cinque anni fa da Luca Bernabei mentre c’era la pandemia. Ho cominciato gli addestramenti tra palestre chiuse ed equitazione. Dopo mesi di preparazione, è stato rinviato un po’ a causa del budget e per le conseguenze del covid. Ho passato dei momenti cupi in cui ho temuto che saltasse tutto. Finalmente ce l’abbiamo fatta. Mi sembra un sogno, sono stato l’uomo più felice del mondo quando ho saputo che avremmo girato. È stato fondamentale imparare le coreografie di battaglie e di lotta senza infortunarsi. Per fortuna non ho mai colpito nessuno. Nella prima stagione scopriremo come Sandokan diventa l’eroe che conosciamo, farà un viaggio interiore, vedrete dei flashback in cui fa combattimenti clandestini per curare la sua famiglia. Mano a mano evolverà (ogni due episodi) e scopriremo come salverà un popolo. Sandokan mi ha reso un attore migliore».

Alessandro Preziosi: “Yanez è un inno alla fratellanza”

Reduce da interpretazioni intense in Black Out – Vite sospese e Leopardi, Alessandro Preziosi ha confessato di avere un ricordo affettuoso dello sceneggiato originale con Kabir Bedi, anche se da bambino riusciva a vedere solo l’inizio degli episodi: «Vedevo sempre la prima parte degli episodi perché i miei mi mandavano a letto alle 21:30. Solo le commedie di Eduardo De Filippo le ho viste per intero».

Sul ruolo di Yanez, ha espresso parole cariche di entusiasmo:

«Mi ha affascinato questa avventura anche per il genere, avendone attraversati tanti. Sono padre da quando ho vent’anni: la mia mia esperienza da spettatore cosciente nasce coi miei figli, attraverso cartoni animati come Peter Pan e le storie di pirati. Questa serie è la cosa più moderna e affascinante che abbia fatto nella mia vita. Yanez è un inno all’amicizia, alla fede ed è un inno alla fratellanza. Soprattutto, riguardando le immagini, arriva il messaggio che quando si impugna un’arma per potersi ribellare c’è uno scrupolo molto profondo. Lo scrupolo sta nel rispondere alla violenza con la violenza. In questa storia c’è una cosa che è molto risorgimentale e cioè che la libertà di pensare non te la può togliere nessuno e questo è quello che succede alle comunità kayak che vengono oppresse in questa serie. Yanez ha dentro di sé tutte le gamme che un attore della mia età e della mia leggerezza poteva augurarsi di fare».

In arrivo una seconda e forse una terza stagione

La produttrice Matilde Bernabei ha confermato il grande investimento creativo alla base della serie, annunciando che sta già scrivendo la seconda stagione e si pensa a una terza.

Anche il regista Nicola Abbatangelo, che ha diretto alcuni episodi, ha lasciato il segno promettendo emozioni e spettacolarità. Il promo mostrato in anteprima ha decisamente alzato le aspettative, anche grazie a una sorpresa: la celebre tigre di Sandokan ci sarà, anche se in versione digitale.

Autore
Panorama

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