Cancro, l’ultima speranza arriva da un nuovo vaccino. Una svolta storica

  • Postato il 30 luglio 2025
  • Di Panorama
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Un gruppo di ricercatori dell’Università della Florida ha pubblicato su Nature Biomedical Engineering i risultati sorprendenti di uno studio pre-clinico su un vaccino a mRNA, che potrebbe diventare la base di un futuro vaccino universale contro il cancro. Il farmaco è stato messo a punto, appunto, utilizzando tecnologie a mRNA, sulla falsariga di quelle usate per i vaccini anti-Covid. Ovviamente, in questo caso cambia il bersaglio: non più la proteina spike, responsabile dell’infezione da coronavirus, ma i meccanismi che fanno sì che il tumore riesca a “sfuggire” alle difese messe in campo dal nostro sistema immunitario. Il vaccino a mRNA è stato combinato con un anticorpo monoclonale, un farmaco immunoterapico già utilizzato sui pazienti, che aiuta il sistema immunitario a riconoscere le cellule cancerose come nemiche, e quindi ad attaccarle. Al momento il vaccino è stato testato sui topi da laboratorio, affetti da melanoma e da tumori delle ossa e del cervello, mostrando risultati estremamente positivi. In alcuni casi, i tumori “sono stati completamente eliminati”, affermano i ricercatori.

Lo studio segue il successo di un precedente trial pilota su quattro pazienti adulti affetti da glioblastoma (tumore cerebrale che purtroppo ha spesso una prognosi infausta) sempre sviluppato dallo stesso team di ricerca guidato da professor Elias Sayour dell’Rna Engineering Laboratory del Preston Center for Brain Tumor Therapy dell’ateneo della Florida, che aveva già dimostrato la capacità di rieducare il sistema immunitario a combattere la neoplasia cerebrale: in quel caso si trattava però di un vaccino personalizzato, messo a punto partendo dalle singole cellule tumorali di ciascun paziente. La grande rivoluzione di questa nuova scoperta, invece, apre alla possibilità che si possa creare un farmaco da usare indistintamente contro diversi tipi di tumori, e quindi che ne possano beneficiare molti più pazienti in tutto il mondo.Su Nature Biomedical, il professor Sayour afferma addirittura che la ricerca apre a “un possibile nuovo percorso terapeutico alternativo a chirurgia, radioterapia e chemioterapia, e dimostra che questi vaccini potrebbero potenzialmente essere commercializzati come vaccini universali”.

Ovviamente la strada è ancora all’inizio. Il passo successivo sarà avviare la sperimentazione clinica sull’uomo. Per arrivarci, il team di ricerca sta lavorando intensamente all’ottimizzazione delle formulazioni vaccinali, valutando la dose ideale, la modalità di somministrazione e i profili di sicurezza. L’obiettivo è chiaro: tradurre il prima possibile i risultati ottenuti in laboratorio in una sperimentazione su pazienti, aprendo la strada a un potenziale utilizzo clinico. Sperando che possa trattarsi davvero di una svolta definitiva nella lotta al cancro.

Autore
Panorama

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