Caos vaccini negli Usa: Kennedy Jr. nel mirino di dem e repubblicani. Stati in rivolta con l’alleanza sanitaria
- Postato il 7 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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La questione vaccini spacca l’America. Oregon, California, Washington – tre Stati della costa occidentale governati dai democratici – hanno annunciato un piano di “alleanza sanitaria” che esaminerà i dati scientifici e fornirà raccomandazioni vaccinali ai propri residenti. La Florida, amministrata dal repubblicano Ron DeSantis, sceglie invece la direzione opposta e si prepara a diventare il primo Stato americano ad abolire l’obbligo vaccinale, compreso quello per i bambini delle elementari. Scelte epidemiologiche così diverse arrivano nel momento in cui a Washington è in corso lo scontro sul segretario alla salute Robert F. Kennedy Jr. I democratici vogliono il suo licenziamento. I repubblicani lo criticano apertamente. Kennedy ribadisce la bontà delle sue scelte – per esempio il recente licenziamento della direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) Susan Monarez – e procede in una strategia che rende l’accesso ai vaccini sempre meno garantito.
Tre Stati contro il governo centrale
L’iniziativa dei tre Stati della costa ovest è giustificata dal fatto che i CDC, ormai sotto il controllo di Kennedy, sarebbero diventati “uno strumento politico che spaccia ideologia invece di scienza”. In particolare, le raccomandazioni sanitarie dovrebbero riguardare i vaccini per malattie respiratorie come il Covid e l’influenza, oltre ai vaccini per l’infanzia. Non si sa a quali istituzioni mediche il programma farà riferimento, ma è probabile che tra gli advisor ci saranno l’American Academy of Pediatrics e l’American College of Obstetrics and Gynecology, che hanno pubblicamente criticato le nuove linee guida sui vaccini dell’amministrazione Trump. Alcuni Stati della costa est hanno già espresso l’intenzione di aderire al progetto, che viene invece duramente criticato dal Dipartimento alla Salute, che dice di seguire nella sua strategia “prove rigorose e scienza, non la fallimentare politica seguita durante la pandemia”. Al di là dello scontro politico, alcune questioni restano in sospeso nel piano di Oregon, California e Washington. Le assicurazioni sanitarie copriranno i costi dei vaccini raccomandati dagli Stati, e non dal governo federale? E ancora: medici di base e farmacie che forniranno i vaccini, potranno essere oggetto di eventuali azioni legali da parte del governo?
La Florida no vax
Mentre sulla costa ovest ci si attrezza per allargare i programmi vaccinali, dal sud degli Stati Uniti arriva una notizia clamorosa. La Florida intende abolire ogni obbligo vaccinale. L’annuncio è stato fatto durante un evento a Valrico, nei pressi di Tampa. Sul palco sono saliti il governatore della Florida, Ron DeSantis, e il “chirurgo generale” dello Stato, Joseph A. Ladapo, un medico che già nel passato è stato al centro di molte polemiche. Nel 2024, Ladapo ha permesso ai genitori di scegliere se mandare a scuola bambini non vaccinati durante un’epidemia di morbillo a Weston. Durante il mandato di Joe Biden, è stato pubblicamente criticato dai CDC per la disinformazione da lui diffusa in tema di Covid. È stato proprio il dottor Ladapo ad annunciare che lo Stato della Florida intende rimuovere ogni obbligo vaccinale. “Chi sono io per dirvi cosa dovete mettere nel corpo di vostro figlio? Il corpo è un dono di Dio”, ha detto Ladapo, aggiungendo che l’obbligo vaccinale “trasuda disprezzo e schiavitù”. Assentiva, accanto a lui, il governatore DeSantis, che in tempi di pandemia ha preso posizioni nettamente contrarie al lockdown e che negli ultimi anni è diventato sempre più scettico sui vaccini.
Salute e politica
Anche in tema di salute, quindi, l’America si divide in base all’appartenenza politica. Gli Stati a guida democratica sostengono la validità dei vaccini e la necessità che siano messi a disposizione della popolazione. Gli Stati a guida repubblicana tendono a lasciare ai singoli la scelta se vaccinarsi o meno, fino a mettere seriamente in dubbio l’efficacia delle politiche vaccinali. È una spaccatura che crea caos e che mina la fiducia nella medicina. “Che succede se uno Stato dice una cosa e un altro un’altra? Aumenta la confusione. La scienza sta perdendo il suo ruolo di fonte di verità, ed è cosa pericolosa, di cui stiamo già vedendo i risultati” ha detto Paul Offit, direttore del centro vaccini del Children’s Hospital di Philadelphia. Il caos è peraltro ciò che sembra regnare in materia di sanità pubblica a Washington. Le decisioni del segretario alla salute Robert F. Kennedy Jr. stanno scatenando polemiche molto accese. A giugno, Kennedy ha licenziato in tronco tutti i 17 esperti dell’agenzia federale che detta le linee guida in tema di vaccini. Diversi no-vax sono stati quindi nominati in posizioni di particolare responsabilità. Kennedy ha quindi abolito 500 milioni di dollari che finanziavano la distribuzione dei vaccini a mRNA – categoria che include molti dei vaccini anti-Covid – e ha raccomandato la vaccinazione anti-Covid solo per le persone dai 65 anni in su e per quelle con patologie pregresse (non quindi per le donne incinte e per gli infanti). Il licenziamento di Susan Monarez, che lui stesso ha da poco nominato a direttrice del CDC, appare solo l’ultimo episodio della guerra sanitaria in corso. Monarez dice di essere stata cacciata dopo il rifiuto di accettare, senza alcun tipo di verifica, le raccomandazioni degli esperti no-vax scelti da Kennedy come consulenti governativi.
L’audizione di Kennedy
Giovedì scorso, Kennedy è stato protagonista di un’audizione particolarmente tesa al Senato. I democratici – tra questi Bernie Sanders, Elizabeth Warren, Maggie Hassan – ne hanno sostanzialmente chiesto le dimissioni. Particolarmente significativo lo scambio di battute tra Kennedy e Warren, che lo ha accusato di aver mentito. “Qui, in Senato, ci avevi promesso che non avresti sottratto i vaccini agli americani. Non è stato così”, ha detto Warren, con riferimento ai 500 milioni di dollari in finanziamenti per i vaccini che Kennedy ha cancellato. Durante l’audizione, anche i senatori repubblicani hanno mostrato una chiara insofferenza per la politica del segretario alla salute. John Barrasso, repubblicano del Wyoming, chirurgo ortopedico, ha detto di essere preoccupato che la confusione generata possa mettere a rischio “vaccini sicuri e comprovati per malattie gravi come il morbillo e l’epatite B”.
“Una cosa appare chiara. Stiamo negando i vaccini agli americani”, ha fatto notare un altro repubblicano, il senatore Bill Cassidy della Louisiana (anche lui medico). Le scelte di Kennedy hanno alla fine infastidito quella parte del G.O.P. che non intende seguirlo nello scontro con la comunità scientifica e nella progressiva messa in discussione di principi e regolamentazioni sanitarie in vigore da decenni. Anche Donald Trump mostra comunque di non gradire l’approccio del suo segretario alla salute. “Con tutto questo dibattito, stiamo facendo a pezzi i CDC”, ha scritto Trump su Truth Social. Il presidente non fa nomi, ma è chiaro che il destinatario del rimbrotto è proprio lui, Kennedy, la cui permanenza a capo della sanità americana appare sempre più a rischio.
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