Carcere di Marassi, la visita della Uil Liguria: “Subito supporto agli organici e apertura verso l’esterno”

  • Postato il 16 luglio 2025
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  • Di Genova24
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Generico luglio 2025

Genova. La segreteria regionale Uil Liguria – insieme alla Uilpa Polizia Penitenziaria e la Uilpa Liguria – ha visitato i luoghi del lavoro del carcere di Marassi e, contestualmente, ha incontrato la polizia penitenziaria intenta alle sue mansioni.

La Uil ha avuto un incontro anche con il direttore della casa circondariale di Marassi, Tullia Ardito, con la quale e avvenuto uno scambio di vedute sulla gestione delle carceri in Liguria.

All’interno del carcere di Marassi è previsto un organico di 336 poliziotti penitenziari, ma sulla carta ci sono 319 addetti, di cui operativi solo 250. 

“L’iniziativa rappresenta un momento di vicinanza, ascolto e condivisione rispetto alle problematiche che affliggono le carceri italiane, ed in particolare il lavoro all’interno del carcere genovese, anche in seguito della rivolta avvenuta a Genova lo scorso 4 giugno 2025”, spiega il sindacato.

Allo stato attuale ci sono 650 detenuti, rispetto ai 700 dello scorso 4 giugno quando si è verificata la rivolta. Il numero sostenibile dalla struttura dovrebbe attestarsi non oltre le 550 unità.

Dall’inizio dell’anno, tra la popolazione carceraria di Marassi, si sono verificati –  in media – due atti di autolesionismo al giorno, oltre a un caso di suicidio.

Sul fronte delle aggressioni, sono 50 dall’inizio dell’anno.

“Occorre allentare la pressione e implementare gli organici facendo formazione continua: chiederemo al prefetto di Genova un nuovo confronto per verificare la possibilità di applicare l’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario, ovvero dare la possibilità ad alcuni detenuti di lavorare fuori dal carcere o dentro per alleggerire il sistema e dare una nuova possibilità di vita ad alcune persone detenute – spiegano Riccardo Serri, segretario generale Uil Liguria, Massimo Colombi segretario Uilpa Liguria e Fabio Pagani della Uilpa Polizia Penitenziaria – Bisogna investire risorse maggiori per potenziare gli organici e garantire condizioni di lavoro e detentive più umane. In autunno creeremo un’occasione di confronto con la città, le istituzioni, la politica e l’associazionismo per affrontare queste tematiche non più rinviabili. Questo per non rappresentare solo problemi ma le soluzioni per costruire una società migliore”.

Autore
Genova24

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