Cargo Morning Midas affondato in Alaska dopo l’incendio: nessun danno ambientale, ma proseguono i controlli
- Postato il 27 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Dopo le fiamme e lo sbarco dell’equipaggio (illese le 22 persone a bordo), la nave cargo Morning Midas è affondata il 23 giugno nell’oceano Pacifico settentrionale, al largo dell’arcipelago delle Isole Aleutine, in Alaska. Dal 7 giugno l’imbarcazione era rimasta in secca, con l’incendio indomabile che nessuno è riuscito a spegnere. A bordo c’erano miglia di automobili, incluse centinaia di veicoli ibridi ed elettrici, il carico della nave mercantile. Il comunicato che dà notizia dell’affondamento è firmato Zodiac Maritime, la società di gestione della nave con sede a Londra.
Esclusi i danni ambientali, riferisce la Cnn riportando il commento della Guardia costiera. “Non c’è inquinamento visibile”, ha detto il sottufficiale Cameron Snell. “Al momento abbiamo anche delle imbarcazioni sul posto per intervenire in caso di inquinamento”. Per via dei danni causati dall’incendio, la nave è affondata in acque profonde, fino a circa 6.404 piedi (5.000 metri) e a circa 415 miglia (770 chilometri) dalla terraferma, si legge nella dichiarazione.
La nave trasportava circa 3.000 nuovi veicoli destinati ad approdare in Messico. Non è chiaro se siano stati portati via dalla nave, riferisce Cnn. Intanto due rimorchiatori di recupero – dotati di strumenti di controllo ambientale – vigileranno sugli indici di inquinamento e una terza nave è in arrivo sul posto.
Tra le auto c’erano circa 70 veicoli completamente elettrici e circa 680 ibridi. Inizialmente, a poppa della nave è stata avvistata una grande colonna di fumo proveniente dal ponte carico di veicoli elettrici, hanno dichiarato all’epoca la Guardia Costiera e Zodiac Maritime.
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