Carlo Recalcati “Pozzecco ha unito la Nazionale e riacceso l’amore per l’azzurro”
- Postato il 10 settembre 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Carlo Recalcati “Pozzecco ha unito la Nazionale e riacceso l’amore per l’azzurro”
ROMA (ITALPRESS) – Un’analisi del presente ma anche uno sguardo al futuro, senza risparmiarsi un tuffo nel passato. È un Carlo Recalcati a tutto tondo quello che ha parlato all’Italpress in vista dei suoi 80 anni che compirà giovedì 11 settembre. Il tema predominante è l’attualità, che ha visto l’Italia uscire agli ottavi di finale degli Europei contro la Slovenia e ritrovarsi senza ct dopo le dimissioni di Gianmarco Pozzecco.
E proprio dal suo ex giocatore, allenatore tra Varese, Fortitudo e Nazionale, parte Recalcati: “Pozzecco ha un grande merito, quello di aver inserito alcuni giovani. Niang su tutti, ma anche Diouf, che ha un ruolo determinante, senza dimenticare Spagnolo e Procida. Ha creato le premesse per un ricambio generazionale”. In più, “ha portato in Nazionale il suo modo di essere come persona, è rimasto fedele a sé stesso. Con i pro e i contro che ogni carattere porta. Questo suo modo di essere ha creato una Nazionale unita e ha riacceso l’amore dei tifosi per l’azzurro”.
Sul percorso, “potenzialmente potevamo fare qualcosina in più, non pensando al podio ma magari ai quarti. Ma non è una cosa che ti puoi disegnare prima, devi sottostare alle formule”. Il futuro, quindi, vedrà anche un nuovo ct: “Non ho un preferito, ma vedo bene un allenatore a tempo pieno”, è il pensiero di Recalcati. Che il doppio ruolo lo ha vissuto sulla sua pelle: “Non c’è nulla come essere il ct per avere gli strumenti per poter andare a fondo di un movimento e capire cosa offre la nostra pallacanestro e quali possono essere i correttivi. Questo, un allenatore non a tempo pieno non potrebbe farlo”. Con il compleanno alle porte, è anche il momento di ripercorrere la propria carriera: “Un momento chiave l’ho avuto già a 15 anni. Avevo smesso di giocare – ricorda ‘Charlie’ Recalcati – Cantù mi ha chiamato e ha creduto in me. Senza quel momento, probabilmente, la mia vita avrebbe avuto un altro percorso”.
Tra le tante vittorie, sia da giocatore che da allenatore, quelle che porta maggiormente nel cuore sono “le prime volte, perché ti danno sensazioni nuove. Ti puoi solo immaginare il tuo stato d’animo quando centri una vittoria ma, finché non lo provi, non sai davvero come potrai reagire. Per cui dico il primo scudetto con Cantù e il primo da allenatore, a Varese”. Una delle imprese più epiche da allenatore è rappresentata dall’argento olimpico ad Atene 2004; da allora, la Nazionale maggiore non ha più vinto medaglie: “In Nazionale ho passato 60 dei miei 80 anni, dal 1962 al 2023, anche se non continuativi. Voglio troppo bene alla maglia azzurra per non essere dispiaciuto del fatto che siamo ricordati ancora noi a distanza di ventuno anni. Per il bene della Nazionale, sarebbe meglio che ci fosse la possibilità di avere ricordi più recenti”, è l’auspicio di Recalcati.
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(ITALPRESS).
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Carlo Recalcati “Pozzecco ha unito la Nazionale e riacceso l’amore per l’azzurro”