Caro energia, il Piemonte tra le regioni più penalizzate: 181 milioni di extra-costi per le piccole imprese

  • Postato il 12 ottobre 2025
  • Economia
  • Di Quotidiano Piemontese
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PIEMONTE – Il caro energia continua a pesare sulla competitività delle imprese piemontesi.
Secondo un’analisi di Confartigianato Imprese su dati Eurostat, Istat e Terna, il Piemonte è la quarta regione italiana più penalizzata dall’extra-costo dell’energia elettrica, con 181 milioni di euro di oneri aggiuntivi per le micro e piccole imprese rispetto alla media europea.

Un divario che colpisce in modo particolare i settori tradizionalmente trainanti dell’economia regionale — alimentare, moda, legno, metalli e arredo — dove la presenza delle Mpi è più diffusa.

Le province più colpite

A livello territoriale, Torino guida la classifica regionale con 64 milioni di euro di costi aggiuntivi, rientrando anche nella top ten nazionale delle province con le bollette più care.
Seguono Cuneo con 39 milioni, Biella con 24, Alessandria con 19, Novara con 14, Vercelli con 10 e Asti con 9 milioni di euro.

Nel complesso, nel 2024 le micro e piccole imprese piemontesi hanno speso 987 milioni di euro per l’energia elettrica, un’incidenza pari allo 0,14% del valore aggiunto territoriale. Il dato colloca il Piemonte al secondo posto in Italia, subito dopo il Friuli Venezia Giulia, per impatto dei costi energetici sull’economia regionale.

Bollette italiane tra le più care d’Europa

Lo studio conferma un problema strutturale: le piccole imprese italiane pagano l’energia più cara d’Europa.
Il prezzo medio dell’elettricità per le Mpi si attesta a 28 centesimi di euro per kWh, cioè il 22,5% in più rispetto alla media dell’Unione Europea.

A pesare è soprattutto il prelievo fiscale e parafiscale, che in Italia risulta più che doppio rispetto alla media Ue(+117,4%). Le accise e gli oneri ammontano infatti a 7,78 centesimi di euro per kWh, il secondo valore più alto del continente.

L’appello di Confartigianato: “Energia fattore di crescita, non ostacolo”

“Serve ridurre gli oneri impropri in bolletta e diversificare le fonti di approvvigionamento”, dichiara Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte.
“Un extra-costo di 181 milioni di euro per le nostre imprese è un fardello inaccettabile per un sistema produttivo che vive di manifattura diffusa e di piccola dimensione. Se un’azienda piemontese parte già con questo svantaggio, è chiaro che la competitività ne risente”.

Felici conclude:
“Non chiediamo sconti o privilegi, ma un quadro normativo equo, che metta tutte le imprese sullo stesso piano, indipendentemente dalla dimensione. L’energia deve diventare un fattore di crescita e innovazione, non un ostacolo allo sviluppo. Servono regole più giuste e investimenti che garantiscano stabilità e sostenibilità ai nostri territori”.

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