Casa Raphael, il giorno dello sfratto: presidio sotto la struttura, il Comune: “Gli ospiti saranno sistemati”

  • Postato il 6 novembre 2025
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Genova. Richiedenti asilo, rifugiati, famiglie con minori, alcuni anche di pochi mesi, senza fissa dimora con i loro amici a quattro zampe, in tutto circa 60 persone che, negli ultimi tempi o già da diversi anni – con modalità talvolta poco chiare – vivevano all’interno di Casa Raphael, ex convento divenuto struttura di accoglienza informale e per cui oggi, giovedì 6 novembre, è scattato lo sfratto esecutivo.

Cronaca di un’emergenza annunciata: la nuova proprietà della struttura, la Byron, tempo fa ha acquisito Casa Raphael dalle Suore Sacramentine di Monza. Obiettivo: trasformare la villa in Albaro, 6000 metri quadri con parco, in una residenza per anziani privata. Già da luglio Byron aveva comunicato alla cooperativa che era subentrata alle suore nella gestione di Casa Raphael che presto avrebbe proceduto con lo sfratto e dopo una serie di rinvii, oggi, si è arrivati a quel momento.

Stamani davanti a Casa Raphael, ad attendere l’ufficiale giudiziario insieme agli inquilini, un presidio organizzato dal sindacato Sunia, dalla Fiom e da GenovaSolidale – realtà che anche in occasione di altri sfratti esecutivi sono intervenuti con sit-in e manifestazioni.

Sempre stamani è arrivata anche la notizia, con una nota del Comune di Genova, che le persone sfrattate saranno ospitate già da questa notte in diverse altre strutture, per lo più alberghi, in attesa di essere prese in carico dai servizi sociali o da altri enti competenti.

“Il Comune di Genova – si legge in una nota stringata di palazzo Tursi – che da mesi è impegnato su questa complicata vicenda – attraverso il percorso di presa in carico interistituzionale delle persone e delle famiglie con prefettura, questura e arma dei carabinieri, sta predisponendo il trasferimento in idonee strutture alberghiere di 60 persone, tutti i nuclei familiari rimarranno uniti”.

“E’ possibile che si sia arrivati a una soluzione, peraltro temporanea, solo adesso?” si chiede Bruno Manganaro, del sindacato degli inquilini Sunia. “Che cosa hanno fatto Comune e prefettura fino a oggi? Eppure lo sfratto era atteso da tempo. La nostra impressione è che ci sia stato un continuo rimpallo di responsabilità con il risultato che famiglie con bambini rischiavano di trovarsi in mezzo a una strada e ora abbiamo una soluzione solo perché siamo venuti qui a fare casino”. I manifestanti hanno criticato anche l’assenza della giunta comunale, stamani, al momento dello sfratto. “Non si è tenuto conto di nulla, nemmeno del fatto che i minori stanno frequentando le scuole nel quartiere e quindi non solo vengono sradicati da quella che per loro è casa, ma anche dalla scuola”, continua Manganaro.

In realtà soluzioni, negli ultimi mesi, sono state cercate ma con molte difficoltà. L’organizzazione dell’accoglienza a Casa Raphael non è mai stata inquadrata nei canali ufficiali profilandosi come aiuto volontario, informale. Nella struttura, però, erano presenti anche persone con situazioni di irregolarità sotto diversi profili e non è mai stato chiarito se gli ospiti fossero, tutti o in parte, accolti a titolo gratuito o se in cambio di quote di denaro. Sono questi aspetti sui quali viene mantenuto un certo riserbo e sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine.

Ma è anche per questa situazione complessa e opaca che, in passato, non è stato semplice per i servizi sociali entrare in contatto con gli ospiti né procedere con un censimento degli stessi per capire dove indirizzarli per trovare una sistemazione. Eppure il tema, da agosto, è stato al centro delle riunioni dell’osservatorio sulla sicurezza che si svolgono settimanalmente in prefettura.

Oltre alle guardie giurate inviate dalla proprietà e ad alcuni rappresentanti della Byron – che hanno ribadito come lo sfratto non sia più rinviabile e come la struttura sia inadeguata a ospitare persone – davanti all’edificio anche gli assistenti sociali e la protezione civile del Comune per l’assistenza delle persone che, alla spicciolata, stanno lasciando le loro abitazioni.

Autore
Genova24

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