Caso Gentile, le schede elettorali sono arrivate in Procura
- Postato il 23 giugno 2025
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Il Quotidiano del Sud
Caso Gentile, le schede elettorali sono arrivate in Procura
La Procura di Cosenza ha chiesto alla Camera dei Deputati la consegna delle schede bianche e nulle del collegio uninominale 2 di Cosenza relative alle Politiche 2022, dopo l’esposto presentato da Elisa Scutellà, ex deputata del M5S che ha dovuto cedere il seggio ad Andrea Gentile. Dopo il via libera, un mese fa, della Giunta delle elezioni, le schede sono arrivare ora in Procura
LA PROCURA di Cosenza avrebbe ricevuto giovedì scorso, da quanto si apprende, le schede bianche e nulle delle ultime elezioni politiche relative al collegio uninominale di Cosenza.
Si tratta di oltre 10mila schede: mai si era verificato finora un sequestro di schede elettorali di simili proporzioni, almeno con riferimento alla Camera dei Deputati.
UN MESE FA LA RICHIESTA DI SEQUESTRO DELLA PROCURA
La Camera ha consegnato le schede su richiesta della stessa Procura, pervenuta il 9 aprile scorso, nell’ambito di un procedimento contro ignoti per il reato di falso. Tutto è partito dopo la presentazione di un esposto da parte di Elisa Scutellà, l’ex deputata del Movimento 5 Stelle che ha dovuto cedere il seggio all’azzurro Andrea Gentile al termine di un lungo, serrato e dibattuto iter di verifica all’interno della Giunta delle elezioni lo scorso marzo.
Ricevuta la richiesta della Procura, la Giunta delle elezioni ha riunito l’ufficio di Presidenza il 23 aprile e l’8 maggio. Il 14 maggio, invece, la seduta plenaria che ha dato il via libera – dopo aver discusso se fotocopiare le schede e quali, concludendo che avrebbe fatto scansionare solo le 1.623, tra le bianche e nulle, considerate valide dopo il riconteggio – alla consegna dei plichi alla Procura.
Un mese dopo, quei plichi sono arrivati a Cosenza. Ora inizierà la fase di verifica che, vista la mole delle schede da riesaminare, richiederà tempo.
L’ESPOSTO DI SCUTELLÀ
Scutellà nell’esposto segnalava l’ampio numero di schede bianche rivalutate, ovvero date per valide perché contenevano segni più o meno evidenti: oltre 400 su 4mila, ben oltre il 3% fisiologico che si è riscontrato in passato. Nell’esposto si chiedeva anche l’acquisizione del servizio trasmesso da Report, con le interviste ai presidenti di seggio che si dichiaravano sicuri di non aver commesso errori nell’esame delle schede bianche.
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