Caso Raoul Bova: chi è Federico Monzino, il legame con Martina Ceretti e cosa c’entrano il Napoli e Ryanair
- Postato il 29 luglio 2025
- Di Panorama
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Il flirt tra l’attore Raoul Bova e la modella Martina Ceretti, secondo indiscrezioni già concluso e avvenuto all’insaputa della compagna storica dell’attore, Rocío Muñoz Morales, si è trasformato in un caso dai contorni giudiziari e mediatici complessi. Al centro dell’intricata vicenda ci sono audio privati, chat diffuse senza consenso, una denuncia per tentata estorsione e persino due potenziali cause civili contro Ryanair e la SSC Napoli.
Federico Monzino, chi è il rampollo milanese che ha inviato gli audio a Corona
La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Federico Monzino, pr milanese e volto noto dell’alta società. Ultimo erede di una delle famiglie più influenti di Milano – i Monzino, fondatori del colosso Standa – Federico è anche membro del consiglio di amministrazione del cantiere nautico Cranchi Yacht, fondato dal nonno Tullio nel 1970 e specializzato in imbarcazioni di lusso. Un altro ramo della dinastia è legato al prestigioso Centro Cardiologico Monzino, da anni eccellenza nella ricerca medica.
Monzino, amico personale di Martina Ceretti, sarebbe stato coinvolto nella circolazione dei messaggi vocali che Bova aveva inviato alla modella in un contesto privato. Gli inquirenti ipotizzano che Monzino abbia in seguito contattato l’attore per riferirgli del materiale, lasciando intendere una possibile richiesta, ancora tutta da chiarire.
Ecco alcuni dei messaggi che avrebbero spinto Raoul a denunciare:
«Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? Per il tuo matrimonio, per la tua immagine, per il tuo presente e futuro lavoro. Altro che Don Matteo… ho contenuti tra te e Martina che farebbero molto male».
E ancora: «Lunedì esce su Falsissimo, arriva a Corona, ma io posso non fare accadere tutto ciò, se mi vieni incontro blocchiamo tutto e rimane privato. Se vuoi essere così gentile e farmi un regalo, dato che ti sto salvando il c*lo, sta a te».
E infine: «Dimmi quanto vale non pubblicare quella roba, nelle mani di Fabrizio diventa una puntata di Falsissimo, sono in contatto con lui».
Anche il cellulare di Ceretti è stato sequestrato: gli investigatori stanno verificando la sua posizione e il suo grado di consapevolezza nella diffusione del materiale.
Le dichiarazioni di Monzino: «Con Martina Ceretti siamo più che amici»
Sulla vicenda, Monzino ha dichiarato: «Con Martina Ceretti siamo più che amici, ma ora non riesco a contattarla. Lei era d’accordo all’invio degli audio, Corona non mi ha ingannato».
Ha poi precisato: «È stata lei ad avermi autorizzato esplicitamente a girare i messaggi a Fabrizio. Era con me quando abbiamo deciso di inoltrare tutto dal mio telefono. In quel momento, Martina ne era perfettamente consapevole».
In alcune conversazioni via WhatsApp con Fabrizio Corona, Monzino accompagnava l’invio dei messaggi con frasi eloquenti come: «Si fa una cosa fatta bene, per far uscire la Marti al massimo, perché le voglio bene».
L’obiettivo, a quanto pare, era promuovere l’immagine della modella, alla quale Monzino sembrerebbe legato da un sentimento personale.
In un’intervista telefonica con il Corriere della Sera, Monzino è apparso scosso e in attesa, non tanto di sviluppi giudiziari, quanto di notizie su Martina, sparita dai radar dopo un ultimo post sui social. Ha spiegato di non avere più il suo numero e di non sapere come raggiungerla da quando ha disattivato i profili social: «Mi sentirei sollevato se riuscissi a contattarla, anche solo per sapere come sta», ha confidato.
Rispetto all’accusa di aver diffuso il materiale, ha negato qualsiasi coinvolgimento diretto con Bova: «Molti stanno ricostruendo la vicenda in modo sbagliato. Io ho inviato il materiale solo a Corona, mai direttamente o indirettamente a Raoul Bova. Come le chat siano arrivate a Bova non lo so. Posso solo dire che, dopo averle ricevute, Corona ha agito in totale autonomia. Da quel momento, io non ho avuto più alcun controllo su come quei contenuti siano stati gestiti o diffusi».
Alla domanda sulla reazione della sua famiglia, Monzino ha preferito interrompere l’intervista: «Non posso più rispondere».
Le possibili cause di Bova contro Ryanair e Napoli
Nel frattempo, la vicenda potrebbe avere anche uno strascico legale sul fronte della comunicazione. Raoul Bova sarebbe pronto ad adire le vie legali non solo per l’indagine di tentata estorsione, ma anche contro alcuni soggetti che avrebbero strumentalizzato la sua voce e i contenuti privati a fini promozionali o ironici.
Nel mirino dell’attore ci sarebbero Ryanair e la SSC Napoli.
La compagnia aerea low cost, lo scorso 24 luglio, ha pubblicato su X un post ironico ispirato ai messaggi vocali incriminati, scrivendo: «Buongiorno passeggeri speciali dal sorriso meraviglioso e gli occhi spaccanti, avete scaricato l’app?», sfruttando una delle frasi diventate virali.
Il Napoli, invece, avrebbe utilizzato una porzione dell’audio originale per un video pubblicato su TikTok – poi rimosso – dedicato alla presentazione del nuovo acquisto Kevin De Bruyne, arrivato a parametro zero dopo l’esperienza al Manchester City.
In entrambi i casi, secondo fonti vicine all’attore, si tratterebbe di una «strumentalizzazione a fini ironici e promozionali dei suoi messaggi vocali privati» e per questo Bova starebbe valutando due cause civili distinte.
Bova torna in TV, ma la vicenda non si chiude
Raoul Bova, intanto, si prepara a tornare sugli schermi nella nuova stagione di Don Matteo, ma il clamore attorno alla sua vita privata rischia di oscurare – almeno per ora – i riflettori della fiction.