Caso Visibilia, in Svizzera iniziano gli interrogatori sul caso Wip Finance (che voleva comprare il gruppo di Daniela Santanchè)
- Postato il 12 settembre 2025
- Giustizia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Prende quota l’inchiesta svizzera su Jane Lepori Sassu e il suo compagno e partner professionale Adamo Trane, i due manager italo-elvetici arrestati il 26 agosto dalla polizia cantonale del Ticino. I due fiduciari, per conto di clienti anonimi, avevano offerto tramite la società luganese Wip Finance 2,7 milioni per comprare il 75% del gruppo Visibilia dalla ministra Daniela Santanchè – versando un acconto di 600mila euro -, operazione poi stroncata dal commissariamento di Wip Finance deciso a marzo dall’autorità finanziaria elvetica Finma. Ieri in Ticino si sono svolti interrogatori che cominciano a sostanziare le accuse di truffa e appropriazione indebita, amministrazione infedele e riciclaggio. Nel mirino dei magistrati e della polizia svizzera ci sono movimenti di denaro per almeno un milione e mezzo di euro, rafforzate da testimonianze sulle spregiudicate operazioni societario di Lepori e Trane. Nessuna pista viene per ora esclusa, visti anche i collegamenti tra la coppia e aziende coinvolte in maxioperazioni di riciclaggio di mafia e ‘ndrangheta.
Secondo quello che il Fatto apprende da fonti vicine agli inquirenti, ieri in Ticino è stata sentita per molte ore Ilenia Napoli, manager italiana moglie di Stefano Angi, imprenditore comasco che davanti alle telecamere di Report ha reclamato di essere il vero proprietario di Wip Finance: secondo Angi la società sarebbe stata sottratta a lui e a sua moglie, che lo schermava, con raggiri commessi da Lepori. Da qui sono scaturite le denunce di Angi per truffa, appropriazione indebita e amministrazione infedele. Angi e Napoli volevano avviare attività in Svizzera, ma visti i problemi giudiziari dell’imprenditore in Italia (è stato coinvolto in indagini su traffici di rifiuti), i due avevano deciso di comune accordo di intestare le attività elvetiche alla moglie. Da qui sarebbero nate Wip Finance e un’altra società, Infinity Arp. Secondo quello che si apprende, Angi avrebbe trasferito a Lepori, amministratrice fiduciaria di Wip, una somma vicina al milione e mezzo di euro per finanziare la stessa Wip, ma sarebbe stato consigliato di non apportare i denari come finanziamenti soci. I fondi sarebbero stati versati così come pagamenti per “parcelle” per “prestazioni professionali” offerte da Lepori. Ma secondo le denunce di Angi i soldi sarebbero poi spariti, mentre Wip e Infinity sarebbero state sottratte con l’inganno da Lepori ai veri proprietari per finire in mani tuttora ignote.
Gli inquirenti elvetici (che il 27 agosto a Paradiso, frazione di Lugano, avevano sigillato nel palazzo che ospita Wip anche gli uffici di Horizon Advisors, altra società gestita dalla coppia Lepori-Trane da poco trasferita nel cantone Zugo) stanno verificando queste dichiarazioni e cercherebbero anche di capire se il milione e mezzo di euro trasmesso da Como alla Svizzera sia in qualche modo collegato ad Altair D’Arcangelo, autodefinitosi “consulente” dell’offerta presentata da Wip a Santanchè per acquisire Visibilia. D’Arcangelo, 49 anni, mediatore d’affari della società svizzera, è indagato dalla Procura di Milano e coinvolto in un sequestro di 39 milioni con le accuse di associazione a delinquere, bancarotta, frode allo Stato, riciclaggio e autoriciclaggio, dopo condanne per spaccio, bancarotta e problemi procedurali. Wip Finance a ottobre scorso aveva acquistato l’85% del Chieti Calcio e il 14 dicembre aveva firmato un contratto preliminare per comprare per 2,7 milioni da Daniela Santanchè il 75% di Athena Pubblicità, l’ex Visibilia Concessionaria, e a cascata il 92% della quotata Visibilia Editore. Operazione, come detto, stroncata dal commissariamento di Wip deciso a marzo dalla Finma. Ma non si tratta delle uniche indagini in corso: secondo il quotidiano Il Centro del 7 febbraio, la Guardia di Finanza avrebbe iniziato a indagare sulle attività e i flussi di denaro della Wip Finance usati per acquisire il Chieti Calcio.
Il primo agosto il Fatto ha rivelato poi che Lepori e Trane amministravano in Svizzera cinque aziende i cui proprietari occulti erano riciclatori di enormi somme incassate con la frode all’Erario da clan di mafia e camorra. Insieme a decine di altre società, i due fiduciari gestivano per conto terzi imprese coinvolte nell’inchiesta Moby Dick sul “consorzio” tra mafiosi e camorristi per realizzare una mega-truffa carosello sull’Iva da 1,3 miliardi, 520 milioni dei quali in Italia, e il relativo riciclaggio. Le aziende coinvolte commerciavano fittiziamente materiale elettronico, per gonfiarne il prezzo senza però versare l’Iva, che per decine di milioni veniva incassata e nascosta. Lepori Sassu e Trane non comparivano né tra gli intercettati né tra gli indagati nell’indagine condotta dagli uffici di Milano e Palermo della Procura europea (Eppo), insieme alla Guardia di Finanza di Varese e al Servizio centrale operativo e ufficio di Palermo della Polizia, che ha portato a 58 arresti di una rete attiva in Italia, Austria, Bulgaria, Dubai, Lussemburgo, Gran Bretagna, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Singapore, Slovacchia, Svizzera, Ungheria.
Ma in Svizzera pendono anche le denunce di Giuseppe Zeno, azionista di minoranza di Visibilia che ha presentato esposti contro Wip agli inquirenti svizzeri e alla Finma, l’autorità finanziaria elvetica. A Natale, Daniela Santanchè aveva annunciato un accordo per cedere a Wip Finance il 75% di Athena Pubblicità, l’ex Visibilia Concessionaria, di Visibilia Editore e di una terza società. Il prezzo era di 2,7 milioni, con 600 mila euro già versati. Dopo il commissariamento, l’operazione è saltata e il 21 luglio Santanchè ha ceduto gratis il 75% di Athena e a cascata l’89,9% di Visibilia Editore all’editore Giorgio Armaroli. Al Fatto, pochi giorni prima del suo arresto, Lepori Sassu aveva confermato di rivolere da Santanchè l’acconto di 600 mila euro versato alla ministra da Wip Finance per comprare Visibilia. Chissà di chi sono quei soldi.
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