Cattedre assegnate a chi non ha i punti e vincitori esclusi: il caso del concorso per i prof in Emilia Romagna

  • Postato il 24 luglio 2025
  • Scuola
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Errori di calcolo, attribuzioni improprie e mancate rettifiche. In Emilia Romagna il concorso per l’immissione in ruolo dei docenti di inglese alle scuole medie e superiori (il DDG 2575/2023, detto “PNRR1”), secondo quanto denunciato dagli stessi insegnanti, presenta numerose irregolarità. L’ufficio scolastico regionale, hanno spiegato a Ilfattoquotidiano.it alcuni docenti coinvolti, si è però rifiutato di ricevere i partecipanti e non ha mai risposto alle pec da loro inviate. Così, con il procedere dell’assegnazione delle cattedre, potrebbero entrare di ruolo docenti a cui “sono stati assegnati punti inesistenti”. E viceversa, i potenziali vincitori potrebbero restare esclusi. Intanto, seguiti dagli avvocati e dai sindacati regionali Cisl e Cgil, gli insegnanti intendono fare ricorso al TAR, con l’obiettivo di ripristinare una graduatoria corretta. I tempi potrebbero però essere molto lunghi. Per questo, riferisce a Ilfattoquotidiano.it il segretario generale della Cisl Scuola Emilia-Romagna Luca Battistelli, “l’auspicio di sindacati e docenti è che l’amministrazione possa rimediare subito. Il ricorso può comportare un blocco delle assunzioni o danni ai lavoratori e alla scuola. Con una soluzione conciliativa si può evitare tutto questo”.

Il ritardo del 2020 – A provocare i primi problemi sono state le differenti tempistiche tra la regione Emilia Romagna e il resto d’Italia per il concorso abilitante 2020. I candidati dell’Emilia-Romagna che avevano superato il concorso ordinario 499/2020, infatti, non hanno potuto indicare i 12,5 punti relativi al possesso dell’abilitazione poiché la graduatoria, a causa di ritardi burocratici, è stata pubblicata solo a marzo 2024, e poi rettificata a giugno, quando i termini per partecipare al concorso “PNRR1” erano già scaduti. I candidati provenienti da altre regioni, invece, hanno potuto inserire il punteggio perché le loro graduatorie erano state pubblicate in tempo. Non solo. Avendo comunque già sostenuto e ottenuto l’abilitazione, alcuni docenti dell’Emilia Romagna lo hanno indicato, riportando in nota la data dell’orale. Da qui, le disparità di trattamento delle commissioni: ad alcuni di loro, nella graduatoria pubblicata il 4 luglio 2025, sono stati riconosciuti i punti, ad altri non sono stati assegnati.

La segnalazione e la rettifica – Le problematiche riguardano sia il concorso per la scuola secondaria di primo grado (classe AB25), sia quello della secondaria (classe AB24). Dopo le segnalazioni degli stessi docenti, l’11 luglio è arrivata la rettifica della graduatoria, ma è risultata del tutto parziale, e non tutti i casi sono stati corretti. Inoltre, mentre per la graduatoria AB24 è stata disposta una sospensione temporanea delle assegnazioni delle sedi e del ruolo, la AB25 non è stata riaperta alla revisione. Perché, come sottolineato da Battistelli, l’ufficio scolastico “non ha ritenuto di mettere in discussione la valutazione, nonostante ci fossero disparità di trattamento sia tra regioni, sia tra commissioni diverse all’interno della stessa regione”.

Altri errori nei punteggi – In alcuni casi i candidati “hanno ottenuto punteggi per titoli non valutabili”. Altri “si sono visti riconoscere gli anni di servizio sul sostegno”, altri “certificazioni linguistiche non inerenti al ruolo”, altri ancora “hanno ottenuto punti per abilitazioni su altre classi di concorso”. Il tutto, spiega il sindacato, in maniera diseguale e non coerente con i requisiti. In un caso specifico, portato come esempio da diversi docenti, un candidato ha ricevuto 25 punti in più in due anni, “una differenza anomala, che gli ha permesso di passare da escluso a vincitore in graduatoria”. “Molti docenti si sono autodenunciati per avere il punteggio corretto”, racconta Battistelli. “E anche come Cisl l’abbiamo tempestivamente segnalato, avviando le interlocuzioni già il 5 luglio. Abbiamo chiesto di bloccare l’operazione e fare tutte le correzioni del caso, ma le nostre richieste non sono state accolte”.

L’Ufficio Scolastico Regionale – L’USR Emilia-Romagna non sembra intenzionato a intervenire. “Sostengono di dover rispettare i tempi imposti dal Ministero per le immissioni in ruolo entro il 31 luglio”, spiega una delle docenti risultata inizialmente vincitrice e poi rimasta esclusa dalla rettifica. “La graduatoria è stata considerata definitiva”, specifica Battistelli. Così il ricorso al Tar è risultata l’unica strada percorribile. Il rischio, però, è che i candidati esclusi restino fuori per mesi, in attesa delle sentenze del ricorso. Allo stesso tempo, i candidati che entreranno in ruolo potrebbero essere licenziati retroattivamente in caso di ricorso vinto. “È anche possibile – spiegano i sindacati – che le assunzioni si blocchino”. Lasciando così le cattedre scoperte.

I sindacati e i docenti – I docenti hanno presentato all’USR anche un report con nomi, punteggi e segnalazioni dei lavoratori precari coinvolti. “È allucinante e agghiacciante: un ente pubblico sta ignorando centinaia di segnalazioni e fatti oggettivi pur di rispettare le proprie scadenze”, sottolinea un docente. Alla base di tutto, secondo Battistelli, un problema di natura strutturale: “Il sistema di reclutamento è fallimentare, con commissioni che lavorano a costo zero e con tempistiche insufficienti”. Anche per questo, secondo Cisl, il tentativo di correzione non è stato accolto: “Noi abbiamo chiesto una conciliazione per sanare i problemi e ripartire da zero, ma parliamo di un’amministrazione che non ha nemmeno il tempo di lavorare con la giusta attenzione”. Eppure la priorità, spiega il sindacalista, dovrebbe essere tutelare i lavoratori e la scuola: “Si deve garantire ai docenti la correttezza procedurale e un’equa valutazione dei titoli. Chiediamo solo questo”.

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