Cecilia Sala e il racconto della prigionia in Iran: “Portata bendata alla gru delle impiccagioni”

  • Postato il 1 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
  • 3 Visualizzazioni

“Sto registrando un podcast per Chora seduta sul letto. Un pasdaran con cui avevo appuntamento mi ha appena detto che non può incontrarmi, perché in città c’è troppo smog. Intuisco che qualcosa non torna. Bussano alla porta. Rispondo che non ho bisogno di nulla. Bussano ancora. Apro. Capisco subito quello che stanno per farmi. Mi prendono i soldi, il passaporto, il telefonino. Mi incappucciano. Mi portano via. E mi rendo conto della cosa più terrificante”.

A raccontarlo in un’intervista al Corriere della Sera la giornalista Cecilia Sala, parlando del suo libro e della detenzione in Iran. “Quando erano aperte sia la feritoia della mia cella – va avanti la giornalista -, sia la feritoia della cella di fronte, potevo non vedere ma sentire la mia compagna di prigionia. E la sentivo prendere la rincorsa, per quanto si possa fare in un loculo di due metri, e gettarsi con tutte le sue forze con la testa contro la porta blindata. Sperando di fracassarsi il cranio e morire”.

Cecilia Sala
Cecilia Sala e il racconto della prigionia in Iran: “Portata bendata alla gru delle impiccagioni” (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Il momento peggiore peggiore della prigionia, secondo Sala è stato “quando mi hanno fatto uscire dalla cella – afferma ancora -, bendata e incappucciata come sempre, aggrappata al bastone della guardia per non cadere, e mi hanno tolto la benda e il cappuccio per farmi vedere una gru: ‘È quello che facciamo alle spie'”. “In questo momento – aggiunge – non posso tornare in Iran. Sono sicura che prima di andare in pensione ci tornerò. E nel frattempo la Repubblica islamica sarà caduta”.

L'articolo Cecilia Sala e il racconto della prigionia in Iran: “Portata bendata alla gru delle impiccagioni” proviene da Blitz quotidiano.

Autore
Blitz

Potrebbero anche piacerti