Censis, tra i piccoli atenei l’Unibas risale due posizioni
- Postato il 18 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Censis, tra i piccoli atenei l’Unibas risale due posizioni
PASSI in avanti dell’ Università della Basilicata nella classifica stilata dal Censis sulle Università italiane 2025/26: l’Unibas scala infatti due posizioni rispetto all’anno precedente e si conferma in crescita nella graduatoria dei piccoli Atenei (quelli, cioè, fino a 10.000 iscritti). Il punteggio complessivo ottenuto dall’Università della Basilicata è di 82,5 punti: un anno fa era stato di 80,2. Il dettaglio del risultato ottenuto da Unibas offre poi una panoramica sugli aspetti di eccellenza e su quelli su cui si può ancora migliorare: secondo il Censis ottimo infatti il risultato per quel che riguarda la comunicazione e i servizi digitali (dove il punteggio sale a 95 punti, contro gli 83 dell’anno precedente, regalando il quinto posto della relativa graduatoria), per le strutture (98) e l’occupabilità (83, indicatore in cui Unibas si colloca al terzo posto). Resta da lavorare invece sul parametro dell’internazionalizzazione (dove i punti racimolati sono 67), un elemento di debolezza che probabilmente ha penalizzato l’Ateneo nella composizione del punteggio complessivo che regala all’università lucana il settimo posto su nove nel ranking. Sui servizi il punteggio è stato di 75 punti (Macerata, miglior performance, ne ha avuti 93), sulle Borse invece 77.
«Accolgo con soddisfazione questo risultato comunicatoci dal Censis – ha detto il Rettore di Unibas, Ignazio Mancini – frutto del lavoro svolto da tutta la comunità accademica, cui esprimo il mio sentito ringraziamento. Certamente non ci accontentiamo e miriamo a proseguire nel percorso di crescita intrapreso. Studentesse e studenti ci scelgono con la consapevolezza di trovare in Unibas didattica, ricerca, servizi e strutture idonei a favorire una solida preparazione, in un clima di grande serenità, teso a promuovere il benessere individuale e collettivo: il rapporto numerico docenti-studenti è privilegiato e la relazione tra studenti, docenti e amministrazione molto efficace. Grazie alla sinergia con l’Azienda Regionale per il Diritto alla Studio Universitario, inoltre, riusciamo ad assicurare una contribuzione studentesca particolarmente vantaggiosa, per garantire a tutti la possibilità di accesso all’alta formazione; il 100% delle borse di studio è erogato ai richiedenti e sono previste numerose agevolazioni di vario genere. Gli studenti, del resto, sono al centro della nostra missione, come dimostra l’ampia soddisfazione espressa dalla gran parte dei laureati nei confronti dell’Ateneo: il 93%».
Quella offerta del Censis è un’articolata analisi del sistema universitario italiano, con atenei statali e non statali divisi in categorie omogenee per dimensioni. Le prime due posizioni tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) sono occupate stabilmente anche quest’anno dall’Università di Padova, prima con un punteggio complessivo di 90,3, seguita dall’Università di Bologna (87,7). Sale in terza posizione l’Università di Pisa che con 84,7 punti totali supera La Sapienza di Roma. Per quanto riguarda i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), resta stabile al vertice della classifica l’Università della Calabria con un punteggio totale di 94,3, superiore a quello dell’Università di Pavia (90,2), anch’essa stabile in seconda posizione. Terza in graduatoria è l’Università di Perugia (89,3). Apre anche quest’anno la classifica dei medi atenei statali l’Università di Trento, che con il punteggio di 93,7 mantiene la prima posizione, seguita come lo scorso anno dall’Università di Udine, che condivide il secondo posto con l’Università Politecnica delle Marche con il punteggio di 92,2.
Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) continua a occupare il primo posto l’Università di Camerino. Ed è in questa graduatoria del Censis che l’Unibas, settima su nove Atenei, scala due posizioni. La speciale classifica dei Politecnici è guidata anche quest’anno dal Politecnico di Milano (con un punteggio di 98,8 punti), seguito dal Politecnico di Torino (92,5), che occupa la seconda posizione. Terzo in graduatoria lo IUAV di Venezia (86,7). Chiude la classifica il Politecnico di Bari con il punteggio di 85,2. Per quanto riguarda la classifica degli atenei non statali, con specifico riferimento ai grandi atenei (oltre 10,000 iscritti) la Luiss si conferma al pari dello scorso anno al vertice della graduatoria con il punteggio totale di 94,2, davanti all’Università Bocconi (91,4) e all’Università Cattolica (78,0), rispettivamente in seconda e terza posizione. Tra i medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) è ancora la Lumsa a primeggiare (83,0). Significativo anche il dato generale sulle immatricolazioni: secondo i dati provvisori dell’Anagrafe nazionale degli studenti universitari, nell’anno accademico 2024-2025 si registra un sensibile incremento degli immatricolati, aumentati del 5,3% rispetto a marzo 2024.
A livello territoriale la situazione è abbastanza eterogenea: sono gli atenei delle regioni centrali a registrare l’aumento più alto di immatricolati (+14,0%), seguiti dagli atenei meridionali (+6,1%), mentre al Nord l’ampliamento della platea universitaria è sensibilmente più ridotto: +2,0% di nuovi iscritti negli atenei del Nord-Est e -0,9% negli atenei del Nord-Ovest. L’area disciplinare Giuridica, economica e sociale raggiunge il 35,4% delle immatricolazioni, grazie ai corsi di laurea in economia con il 43,1% delle nuove iscrizioni. Seconda per numero di immatricolazioni è invece l’area delle discipline Stem (28,6%, di cui il 42,6% nei corsi di ingegneria industriale e dell’informazione). In terza posizione si colloca l’area Sanitaria e Agro-Veterinaria con il 18,4% di immatricolati (di cui il 66,7% in ambito medico-sanitario e farmaceutico). In quarta e ultima posizione l’area Artistica, letteraria ed educazione (il 17,6% degli immatricolati, di cui il 29,1% ha scelto corsi di laurea del gruppo educazione e formazione).
Nel corso di un quarto di secolo, tra gli anni accademici 2000-2001 e 2024-2025, il numero degli immatricolati è aumentato del 21,3%. Sono stati però gli immatricolati dell’aree sanitaria e agro-veterinaria (+63,2%) e Stem (+42,8%) a registrare i maggiori incrementi percentuali.
Il Quotidiano del Sud.
Censis, tra i piccoli atenei l’Unibas risale due posizioni