Centrale operativa unica, Cna Savona: “Si smantella un modello efficiente per logiche di risparmio”

  • Postato il 5 agosto 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Savona. “Temiamo che l’accentramento comprometta la tempestività e l’efficacia degli interventi, specialmente nelle realtà più decentrate della nostra provincia”. Così il presidente di CNA Savona, Matteo De Ambroggi, sull’accorpamento delle centrali operative del 118.

“La Regione Liguria ha annunciato l’istituzione di una centrale operativa unica del 118, che andrà a sostituire le cinque attualmente presenti sul territorio (una per provincia, più quella del Tigullio). Si tratta di un cambiamento che, se da un lato è presentato come un’ottimizzazione gestionale, dall’altro ha sollevato molte preoccupazioni nella cittadinanza savonese, nelle associazioni e tra gli operatori del settore sanitario. La nuova organizzazione, infatti, accentra in un unico punto decisionale tutte le richieste di emergenza sanitaria per l’intera regione. Sebbene sulla carta ciò non debba comportare differenze per i cittadini, nella pratica diversi esperti locali mettono in guardia rispetto ai rischi di disfunzioni nei rapporti tra centrale, mezzi di soccorso e istituzioni locali, soprattutto nei casi più critici come infarti, incidenti gravi o calamità naturali”.

“Savona, in particolare, viene indicata come una delle province più all’avanguardia in passato nel campo della pubblica assistenza: dalla nascita della prima automedica alla sperimentazione del numero unico per le emergenze, fino all’elisoccorso pubblico attivato già nei primi anni ’80. In questo contesto si inserisce anche l’intervento del patronato EPASA-CNA di Savona, che raccoglie quotidianamente le istanze di cittadini, anziani e famiglie”.

Matteo De Ambroggi esprime queste preoccupazioni: “Ogni giorno ascoltiamo persone, spesso anziani soli, che sanno di poter contare su un sistema di emergenza sanitario vicino e ben organizzato. Questa riforma suscita forte inquietudine nei nostri assistiti, perché va a toccare un settore essenziale per la sicurezza quotidiana. Il timore, condiviso da molti nel savonese, è che una centralizzazione eccessiva possa disperdere l’esperienza costruita sul territorio negli anni, minando un modello che aveva garantito efficienza, tempestività e relazioni strette tra operatori, volontari, istituzioni e comunità locali”.

Autore
Il Vostro Giornale

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