Centrale unica del 118, l’opposizione protesta: per Avs “Errore tecnico e politico”, per il Pd “Scippo ai territori”
- Postato il 6 agosto 2025
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- Di Genova24
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Liguria. Avs e Pd, soprattutto nel savonese, contestano la scelta di accentrare su Genova le centrali provinciali del 118.
“Crediamo che la scelta di accentrare su un’unica sede regionale a Genova le centrali operative provinciali del 118 sia un errore, tanto sul piano tecnico quanto su quello politico. Ridurre da cinque a una le centrali liguri, dimezzando il personale sanitario, rischia di compromettere un sistema pensato e progettato in base alle caratteristiche del nostro territorio”. I vertici savonesi di AVS criticano duramente la riforma del piano socio-sanitario approvata in Regione dal centrodestra.
“Oggi quel modello viene invece demolito in nome di un risparmio irrisorio, a fronte di una spesa sanitaria che continua a lievitare per via del ricorso a medici a gettone e della crescente mobilità passiva verso altre regioni. Una sola centrale rischia di risultare sovraccarica e difficilmente potrà sostituire la capacità decisionale rapida di operatori che conoscono il territorio, le dinamiche e le fragilità delle singole comunità, con impatti significativi sul servizio di primo soccorso, dove, si sa, il tempo è vita”, dichiarano Luigi Lanza, segretario provinciale di Sinistra Italiana, Laura Bertolino e Marco Brescia, co-portavoce provinciali di Europa Verde.
“Si tratta dell’ennesimo passo verso un sistema sanitario sempre più centralizzato, freddo, distante e inevitabilmente inefficace, dove si taglia la rete pubblica per lasciare spazio all’alternativa privata. A pagarne le conseguenze saranno soprattutto i territori più periferici e le persone più fragili, che rischiano di veder compromessa la tempestività e l’efficacia del soccorso. Come AVS Savona chiediamo alla Regione Liguria di fermarsi, di ascoltare i professionisti, gli amministratori locali e le pubbliche assistenze, e di restituire centralità alla sanità pubblica e territoriale. Serve una visione che parta dai bisogni reali delle comunità, non da meri conteggi di bilancio”, sottolineano Lanza, Bertolino e Brescia.
“Il grido d’allarme lanciato dal sindaco di Quiliano sulla centrale unica del 118 va ascoltato ed è sintomatico della scarsa, se non nulla, condivisione con gli amministratori dei territori su un tema fondamentale. Come abbiamo denunciato in Consiglio regionale, è sbagliato sia il metodo sia il merito di questo provvedimento. Il taglio di personale addetto alla centrale del 118 rischia di causare ritardi nella risposta all’urgenza. La Regione deve compiere tutti gli sforzi possibili per scongiurare questo pericolo”, aggiunge Jan Casella, consigliere regionale di AVS.
“Purtroppo la Regione ha già dimostrato di tenere in scarsa considerazione il parere delle pubbliche assistenze e degli enti di volontariato, come avvenuto quando abbiamo chiesto di potenziare le visite mediche nelle strutture protette, per evitare inutili e faticosi spostamenti per i pazienti. Auspichiamo che la giunta regionale torni a confrontarsi con chi conosce il territorio e le sue esigenze”, termina Casella.
Anche il Pd è critico: “La decisione della giunta Bucci di ridurre da cinque a una le centrali operative del 118 in Liguria, accentrando tutto a Genova è l’ennesimo scippo ai territori − commenta il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello − la centralizzazione, inserita nella modifica del Piano socio-sanitario, è avvenuta senza alcun confronto con chi ogni giorno lavora nel sistema di emergenza territoriale. Nessuna valutazione delle esigenze reali ma la solita logica verticistica e centralista. Lo standard nazionale, spesso citato a giustificazione della centralizzazione (una centrale ogni 1,5 milioni di abitanti), non tiene minimamente conto della complessa orografia della Liguria, né della necessità di presidiare efficacemente le zone più decentrate. Una centrale operativa locale porta con sé una conoscenza diretta del territorio, relazioni consolidate tra soccorritori, forze dell’ordine, istituzioni locali e cittadini. Un patrimonio di esperienza e radicamento che non si può cancellare con un colpo di spugna. Quello che per il centrodestra è un grande risultato, in realtà è solo un peggioramento concreto del servizio di emergenza-urgenza che colpisce soprattutto le aree periferiche e i piccoli comuni, come quelli dell’entroterra savonese. Un’azione che, dietro la narrazione di efficienza, cela il reale obiettivo: un taglio dei costi. Il servizio del 118 a Savona è nato, e rappresenta un’eccellenza a livello nazionale. Fa male ed è inaccettabile che questo modello venga sacrificato sull’altare dell’accentramento, svuotando i territori e riducendo la qualità di un servizio essenziale”,