Cerno a La Confessione di Gomez: “Ai giovani di FdI dico sempre: sembrate l’Arcigay degli anni ’80: chiedete la stessa uguaglianza”

Tommaso Cerno uno nessuno centomila direbbe Pirandello. A 2o anni candidato con Alleanza nazionale, a quaranta senatore del Pd, prima avversario dei 5 Stelle, poi loro sostenitore. Ai vertici di due giornali di sinistra come L’Espresso e Repubblica, oggi dirige Il Tempo che, invece, è un giornale di destra. Unito civilmente dal 2022 con il consigliere regionale in Friuli Venezia Giulia di Fratelli d’Italia Stefano Balloch, è stato nella direzionale nazionale dell’Arcigay e nel 1997 è stato tra gli organizzatori del Gay Pride a Venezia. Non parlategli però di gestazione per altri, anzi “utero in affitto” come lo chiama lui o adozioni per le coppie omosessuali: è contrario senza se e senza ma. Ospite della puntata de La Confessione di Peter Gomez in onda sabato 18 ottobre alle 20.15 su Rai 3 torna indietro a quella candidatura nel 1995 quando voleva intitolare un teatro a Pier Paolo Pasolini. “Quando lei ha rivendicato questa esperienza elettorale con An, ha detto: ‘l’incontro con loro mi ha fatto capire l’importanza nella mia vita delle battaglie civili contro questa destra, contro la quale mi sono poi sempre battuto'”, ha detto il conduttore. “Sono fermamente convinto di questo: oggi i diritti civili, per cui io mi sono battuto, somigliano molto alla battaglia che stanno facendo i giovani di destra. Io lo dico sempre ai ragazzi di Atreju: voi sembrate l’Arcigay degli anni ’80, voi chiedete agli italiani di dire semplicemente: ‘ma perché quando parliamo noi ci fischiate e ci dite che siamo fascisti?’. Quando parlavamo noi ci fischiavano e ci dicevano che eravamo froci. E’ esattamente la stessa voglia di uguaglianza”, ha concluso Cerno.

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