Cesare e Cristo nell’epoca di Francesco: cosa ci riserva il mondo in un tempo di prepotenze

  • Postato il 27 aprile 2025
  • Politica
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Cesare e Cristo nell’epoca di Francesco: cosa ci riserva il mondo in un tempo di prepotenze.
Papa Francesco non ha mai pensato di occuparsi dei problemi di “Cesare”: nauseato dai diffusi fenomeni di corruzione
all’interno delle società moderne e turbato dal lusso di alcuni membri della Chiesa.

Egli si è limitato a citare le parole di Cristo disprezzando il denaro come sterco e considerandolo la causa delle guerre.

San Francesco aveva rinunciato a qualsiasi patrimonio perché “se avessimo beni avremmo bisogno di armi per difenderli”.

Durante una guerra civile in toscana entrambe le fazioni armate si inchinarono al Santo e la lotta fu per qualche tempo sospesa.

Purtroppo, Papa Francesco non ha avuto successo in questa missione, ai nostri giorni diventata “impossibile”.

San Francesco pensò di convertire i musulmani presentandosi al Sultano impegnato contro i Crociati. Alcuni Papi hanno tentato, fin dagli anni Settanta, di attenuare i conflitti religiosi.

Giovanni Paolo II aveva chiesto perdono per le passate persecuzioni da parte dei cattolici. Del resto, così come i primi cristiani erano perseguitati dai romani, nel Medioevo si considerava il paganesimo eresia ed empietà, un “crimen publicum” per il quale era prevista la pena capitale. Gli antichi Dei greci e romani sono stati annientati con la forza degli eserciti cristiani.

Quando il Santo regalò tutto ai poveri, prendendo alla lettera il Vangelo, il Capo della Chiesa cercò di “rinsavirlo” con prudenti motivazioni. “Figli miei cari” disse quel Papa medievale, “la vostra regola mi sembra troppo severa, ma io devo pensare a quelli che verranno dopo di voi e temo che il vostro modo di vita sia al di là delle loro forze”.

Francesco e il messaggio di Cristo

papamobile corteo funebre: Cesare e Cristo nell’epoca di Francesco: cosa ci riserva il mondo in un tempo di prepotenze
Cesare e Cristo nell’epoca di Francesco: cosa ci riserva il mondo in un tempo di prepotenze (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Lo stesso Papa sottomise la nuova Regola all’approvazione di un consiglio di prelati perché la rivedesse e quando uscì dalle loro mani, per metà gli articoli erano intatti e per il resto erano stati modificati e mitigati. Anche ai nostri giorni i prelati “conservatori” sono la maggioranza e per questo si sono opposti alla “rivoluzione” di Francesco, al punto che le Riforme effettivamente realizzate sono risultate molto poche.

Le forze terrene e i voti degli elettori cattolici hanno avuto la meglio in materia di divorzio ed aborto; la piaga dei pedofili non è stata estirpata perché gli attuali teologi non intendono concedere ai preti di sposarsi come era previsto alle origini del cristianesimo.

Una delle ragioni (dichiarate) del divieto al matrimonio era che un prete con figli avrebbe potuto lasciare i propri beni per via ereditaria invece che alla Chiesa.

Il Papa avvertiva queste limitazioni alla Sua riforma e ha ridotto il numero dei cardinali di cultura “mondana”, privilegiando quelli dei paesi emergenti, in grado di fare proselitismo autentico e quelli che ancora subiscono massacri da parte delle religioni “armate” presenti nel mondo.

Trump vorrebbe far eleggere Papa un “proprio” arcivescovo perché i più elevati contributi economici alla Chiesa cattolica provengono dagli americani. Che il denaro possa delegittimare la politica lo ha dimostrato proprio Trump: sono molti a pensare che il suo privilegiato rapporto con Putin dipenda dai finanziamenti dello zar a favore del partito e delle aziende del tycoon.

L’esperienza argentina

Francesco si è “fatto Papa” per rappresentare gli “invisibili” della terra, nell’apparente indifferenza di una parte della gerarchia ecclesiastica.

Il Vescovo Bergoglio aveva osservato la realtà sconvolgente delle favelas di Buenos Aires e le barbarie della dittatura militare. Faceva quindi parte della sua missione pastorale dare la speranza di un mondo migliore, denunciando le storture e le contraddizioni delle società moderne con il pathos cristiano delle origini.

Papa Francesco ha dichiarato che la povertà può dipendere dallo sfruttamento, fino al punto che alcune gerarchie ecclesiastiche l’hanno considerato un “visionario” pericoloso.

Del resto, anche molti storici “laici” ritengono che la caduta di antiche civiltà sia dipesa dallo sfruttamento economico e dalla corruzione.

Affermava uno degli ultimi Imperatori romani: “Ci sono uomini malvagi il cui scopo è di diminuire la prosperità generale per procurarsi proventi eccessivi e nefasti. L’avidità imperversa in tutto il mondo”.

Ed è proprio il termine “avidità” quello usato da Papa Francesco per denunciare la grande finanza. I moderni “economisti” si chiedono invece quale sarebbe stato il destino dell’umanità se la Chiesa di Roma non avesse arginato la corrente ascetica di San Francesco d’Assisi e dei Suoi seguaci.

Tutte le Chiese soffrono di una contraddizione di fondo: l’esigenza di rappresentare il trascendente e di dover al contempo provvedere al sostegno materiale dei sacerdoti, dei poveri e dei missionari.

Gli anticlericali viscerali tendono a identificare le Chiese con il loro apparato e pensano alle gerarchie in termini esclusivamente mercantili. Marx scrisse che la Chiesa anglicana avrebbe più volentieri perdonato un attacco contro 38 dei suoi 39 articoli che non contro 1/39 del suo reddito.

Grazie alle elemosine e ai lasciti, la Chiesa faceva vivere i parroci nella povertà e i vescovi nel lusso, beneficiava gli indigenti, dava ai giovani un’istruzione e una formazione religiosa. Il ruolo di elemosiniere era tra i più importanti nella gerarchia ecclesiale.

Giovanni l’Elemosiniere venne fatto Santo e la persona più vicina a Papa Francesco è stato il cardinale Konrad Krajewski della Elemosineria Apostolica.

All’epoca di San Francesco, la gente allontanava dai villaggi i “migranti” con metodi brutali. In alcuni paesi europei esistevano leggi contro il vagabondaggio. Una persona abile che avesse abbandonato il lavoro e vagasse per la campagna, veniva bollata a fuoco sul petto con la lettera V e consegnata come schiava a qualche cittadino del circondario per essere “nutrita a pane e acqua, poco vino e avanzi di carne”. L’attuale trumpismo sembra voler ripristinare queste antiche leggi per garantire l’ordine pubblico e ridurre le forme di parassitismo sociale.

Un uomo di Chiesa che richiama il Vangelo in ogni momento, diventa scomodo per le persone che si discostano dall’insegnamento religioso per motivi sociali o politici.

La deputata Usa Taylor Greene ha salutato con gioia la morte delPapa, il “Satana che ha controllato la Chiesa” chiudendo la frase con questa ignobile chiosa: “il male è stato sconfitto per mano di Dio”. Stupisce che nessuna autorità giudiziaria o di polizia sia intervenuta con un ricovero coatto in qualche reparto psichiatrico.

Considerato che la deputata non è stata sospesa dal partito e che il Presidente americano non è intervenuto, viene il dubbio che qualche forza “segreta” stia producendo dossier e fake news sulla figura del Papa.

Propongo allora di somministrare a questo “personaggio” la miracolosa pozione francescana. Un monaco aveva sparlato di un compagno e San Francesco gli ordinò di mangiare sterco d’asino “così che la sua lingua potesse assaporare il male”. Buona degustazione, Taylor Greene!

Gli interventi di Papa Francesco per la difesa del territorio e dell’ambiente sembrano riprendere la predica delle “Allodole” e quella sul “Creato” del Santo di Assisi.

Il Vangelo chiede di visitare i carcerati e il Papa lo faceva con frequenza arrivando a lavare loro i piedi, come San Francesco lavava ogni sera il fango dai piedi dei monaci del proprio Ordine.

Gli americani fanno la fila per assistere all’esecuzione dei condannati alla sedia elettrica e il Papa era contrario alla pena di morte.

Nella storia della chiesa, per alcuni sacerdoti la virtù si risolveva in una lotta tra la donna e Cristo per il possesso della loro anima, mentre il rapporto tra San Francesco e Santa Chiara è uno degli episodi più poetici del medioevo.

Papa Francesco ha iniziato ad aprire spazi alle “donne” in nome del Santo.

La forza della Chiesa si è sempre basata sull’azione dei parroci. Il popolo poteva temere l’autorità del vescovo, ma il suo affetto andava al parroco, che spesso divideva la povertà e magari anche i lavori dei campi.

In questo senso, Papa Francesco aveva scelto di essere il “parroco” di tutti i cattolici della Terra, moltiplicando i preti di strada.

La nomina di un Papa che applicava direttamente la virtù della povertà, è stata una benedizione di Dio perché la Chiesa romana era investita da scandali sessuali e finanziari, che rischiavano di comprometterne la credibilità.

All’interno delle società con grande spinta edonistica le vocazionie i praticanti diminuiscono. Nonostante ciò anche nelle civiltà del denaro sono tuttora le Chiese a condizionare la politica sociale e, ad esempio negli Stati Uniti, nessun candidato alla presidenza può schierarsi apertamente contro le linee ufficiali di protestanti o cattolici al riguardo dell’eutanasia.

Gli uomini senza avvenire delle società moderne, continuano a ricordare le parole dei rivoluzionari d’ogni tempo: “Voi siete fatti con la stessa forza e lo stesso metallo con cui sono fatti i ricchi; perché quindi essi dovrebbero divertirsi e trastullarsi e voi faticare e lavorare? Perché dovrebbero avere tanta parte del benessere e delle ricchezze di questo mondo e voi tanto poca?”

Un miliardo di persone nel mondo soffre la fame; ogni sei secondi muore un bambino; il Papa ha richiamato i paesi ricchi a fare di più per impedire i “genocidi” in Africa e in medio oriente. Le cose non vanno molto bene neppure nell’emisfero dell’opulenza, dove l’esistenza di classi privilegiate fa dolorosamente sentire più opprimente la povertà dei meno fortunati. In Usa i senza dimorasono il prodotto delle periodiche crisi economiche.

A New York la polizia scaccia gli homeless da Tompkins Park e i portieri d’albergo cospargono d’ammoniaca il territorio del Grand Central Terminal, per evitare che i mendicanti vi possano dormire.

Nelle città italiane, i barboni sono spesso scacciati dai sottopassaggi dove si rifugiano per ripararsi dal freddo come è accaduto a Firenze dove i vigili urbani di una giunta di centro sinistra hanno multato un povero diseredato, suscitando l’ira della gente.

I moderni sovranisti dovrebbero ricordare il Verbo del Papa, secondo cui “patriottismo”, se non è controllato dai più alti ideali, può diventare uno strumento di saccheggio e di delitti collettivi.

Gli intellettuali “denigratori”, magari appartenenti a qualche loggia texana, hanno lamentato che Papa Francesco avrebbe fatto “politica” perché si è interessato di problemi che competono ai governi.

Sono le stesse persone che avevano condannato all’oblio il teologo Pio XII, per non avere denunciato il nazismo. Sono quelli che avevano esaltato Papa Giovanni Paolo II per il suo contributo diretto alla caduta del comunismo.

Sulla questione dei cinque giorni di lutto che la sinistra unita giudica sospetta per la coincidenza con il 25 aprile, penso che la festa sia divisiva non per questioni ideologiche bensì “familiari” degli italiani. Pur essendo mille anni luce distante dal fascismo, dichiaro di non aver mai festeggiato il giorno della “Liberazione” perché il mio primo ricordo di bambino è stato quello di un manipolo di partigiani con il mitra che irrompevano in camera da letto per rubare il tesoro della Chiesa di Marinasco (sopra La Spezia) di cui mio nonno era il fabbriciere.

Papa Francesco è stato un grande “predicatore” dell’età moderna,ha ricordato al mondo i principi evangelici utilizzando con incredibile professionalità i mezzi di comunicazione di massa e rivolgendosi a miliardi di ascoltatori. Per questo i “grandi” della Terra dovranno fare i conti con il Suo Verbo ancora per molto tempo e per questo hanno partecipato numerosi al Suo funerale, come non era mai accaduto in passato per la morte di un Papa. La Città Eterna è tornata al centro del mondo.

La missione terrena di Francesco si è dunque compiuta: un evento epocale che consente a un laico come me di ringraziarlo e di pregare perché possa ricoprire il ruolo salvifico che gli spetta nella storia della Chiesa e dell’umanità.

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Autore
Blitz

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