Champions League, ultima chiamata per Juventus e Napoli

  • Postato il 25 novembre 2025
  • Di Panorama
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A Bodo, sopra la linea del Circolo Polare Artico, nevica e fa un freddo cane. A Napoli nelle ore della vigilia ha piovuto a dirotto. Eppure Juventus e Napoli sono accumunate dalla stessa impellente necessità in Europa: vincere per non compromettere il cammino di Champions League mettendosi nella condizione di rischiare seriamente di stare fuori anche dai playoff. Che significa non chiudere nemmeno tra le prime 24 squadre del Vecchio Continente, fallire dal punto di vista sportivo e farsi un danno enorme anche per quanto riguarda il bilancio.

In ballo ci sono una trentina di milioni di euro che servono come il pane sia a Elkann che a De Laurentiis. Il primo continua a mettere soldi nella Juventus e ha toccato il miliardo di euro dal 2019 al 2025: denaro che fin qui non ha prodotto la svolta attesa e le premesse di questa stagione non sono rassicuranti. De Laurentiis non ha problemi di equilibrio di bilancio, ma la scommessa fatta sul secondo governo Conte gli è costata duecento milioni di euro e poggia sulla convinzione di poter partecipare al jackpot europeo almeno fino a marzo. Prima sarebbe un problema per entrambi.

Juventus obbligata a vincere in Norvegia (e non solo)

La situazione più compromessa è quella della Juventus e non solo per i 3 punti miseri raccolti nella prima metà della fase iniziale. Per andare al playoff di febbraio ne dovrebbero servire almeno 11 e il calendario aiuta solo parzialmente i bianconeri a partire dalla sfida nel cuore della Norvegia. Il Bodo Glimt è novizio della Champions League, ma nelle sue apparizioni in Europa ha già dato molti dispiaceri alle squadre italiane soprattutto a casa sua, su un campo sintetico e con neve e gelo a condizionare le prestazioni degli avversari.

Guai a sottovalutarlo, anche perché per Spalletti esiste ormai evidente l’urgenza del risultato. Il pareggio rimediato a Firenze contro l’ultima in classifica ha lasciato l’amaro in bocca e qualche coda polemica, ma se in campionato qualche margine per recuperare c’è, la situazione è diversa in Champions League.

La verità è che la Juventus di Spalletti è stata fin qui la copia identica di quella di Tudor e non è una buona notizia. L’ex ct ha accettato con entusiasmo la chiamata di Comolli, ma ora ha bisogno del conforto delle vittorie perché lo score accumulato di 3 pareggi e un solo successo, al debutto a Cremona, non può accontentare nessuno.

Napoli, attenzione al Qarabag rivelazione d’Europa

Il Napoli sta un po’ meglio, ma senza esagerare. Sicuramente aver fatto bottino con l’Atalanta ha consentito di soffiare via le nubi che si erano accumulate sulla testa di un ambiente depresso nel corso della sosta; i problemi, però, non sono stati risolti tutti e serve continuità anche per affrontare con il cuore più leggero un week end che porterà i partenopei in casa della Roma capolista.

La classifica della fase a gironi della Champions League dice che i campioni d’Italia hanno viaggiato fin qui alla media di un punto a partita: quella con il Qarabag, rivelazione autunnale, è da considerarsi una di quelle sfide in cui non esiste alternativa alla vittoria e lo stesso dovrà essere a Copenaghen anche per non caricare di pressioni eccessive l’ultimo match al Maradona con il fortissimo Chelsea.

Conte è tornato a sorridere e a garantire di avere una squadra che lo segue, dopo essere stato lui stesso a metterlo pubblicamente in dubbio nel caldo post match di Bologna. Il Qarabag sarà la riprova, poi Roma-Juventus-Udinese in campionato dovranno dare concretezza alla ripartenza definitiva di una rosa costruita per vincere in Italia e fare più strada possibile in Europa.

Autore
Panorama

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