Chanel Cruise 2026: la sfilata sul Lago di Como
- Postato il 30 aprile 2025
- Di Panorama
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L’eleganza che si fa racconto. È esattamente ciò che è accaduto a Villa d’Este, l’hotel affacciato sulle acque quiete del Lago di Como, dove Chanel ha svelato la sua collezione Cruise 2026, trasformando il giardino fiorito in una scenografia ispirata, colta e perfettamente orchestrata.
Un palcoscenico carico di riferimenti, dalla storia del cinema europeo al genius loci lombardo, con un omaggio implicito e potente a Luchino Visconti, la cui Villa Erba sorge a pochi passi, e a Romy Schneider, musa chaneliana nel film Boccaccio ’70.
Un set da sogno, tra moda e memoria
La scelta di Villa d’Este, antica dimora del XVI secolo trasformata in hotel nel 1873, non è stata casuale né semplice, come ha sottolineato Bruno Pavlovsky, presidente di Chanel SAS. Più che una location, è stata un pretesto narrativo, capace di collegare Chanel al mondo del cinema, dell’arte e della bellezza assoluta. Il sole, il lago e i giardini in fiore hanno fatto il resto. Anche Sofia Coppola ha reso omaggio al luogo con un breve film girato per l’occasione, proiettando la collezione in un immaginario rarefatto e contemplativo, dove il tempo scorre in modo diverso.
La collezione: tra nostalgia e modernità
In questa cornice, Chanel ha proposto una collezione che è apparsa come un raffinato esercizio di stile tra fedeltà e aggiornamento. Il tweed — materia iconica della maison — ha trovato declinazioni contemporanee, dai miniskirt lilla abbinati ai fiori della terrazza fino ai completi in lurex damascato, sottilmente ispirati alla disco couture. Non mancavano abiti leggeri in chiffon, top all’americana da sera, pantaloni palazzo marinière, maglie a righe, camicie ricamate con pettorina e robe-belted bianche in paillettes. Tutto pensato per una donna che soggiorna sì in un resort esclusivo, ma che interpreta la moda come una forma di presenza scenica, mai banale, mai neutra.
Un esempio perfetto? Keira Knightley, presente allo show, avvolta in un lungo abito di seta bianca decorato da macro-fiocchi. L’attrice ha incarnato con naturalezza l’ideale di femminilità discreta e cinematografica evocata dalla collezione.
Dettagli preziosi, artigianato in primo piano
Nonostante il momento di transizione — Matthieu Blazy presenterà la sua prima collezione in ottobre — il team creativo ha saputo mantenere alta la coerenza stilistica, puntando su ciò che rende Chanel inconfondibile: le camelie, i fili di perle, i ricami, i dettagli couture. Spiccano i lavori artigianali ispirati alla flora del parco — magnolie, oleandri, rododendri — tradotti in pizzi e applicazioni di paillettes, in un omaggio silenzioso al savoir-faire dei laboratori.
Una scelta non solo estetica ma anche strategica. Il recente ingresso di Chanel nel capitale della storica tessitura Mantero, con sede proprio a Como, segna infatti un ulteriore passo nel rafforzamento della filiera italiana. Un investimento che garantisce controllo sulla qualità, continuità stilistica e sostegno a un distretto manifatturiero d’eccellenza.
Il presente e il futuro della maison
Pavlovsky ha parlato con franchezza della fase attuale. Chanel è un marchio vasto, complesso, con un’economia che non è esente dalle oscillazioni del mercato globale. Le difficoltà in Asia, l’incertezza legata ai dazi USA e l’evoluzione del retail influenzano le strategie, ma l’attenzione alla creazione e alla solidità della rete distributiva resta prioritaria. E mentre la maison si prepara all’arrivo del nuovo direttore creativo, si procede con cautela e rigore: pochi opening mirati, focus sulla qualità, e investimenti strutturali nei propri partner produttivi, come dimostra anche l’alleanza con Cariaggi nel cashmere italiano.