Charles Kushner, il consuocero di Trump condannato per evasione e corruzione, confermato ambasciatore Usa in Francia

  • Postato il 23 maggio 2025
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“Non ne so granché di arte e di vino francese, ma so fare affari”. Questo il biglietto da visita del nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Francia. Charles Kushner non è un diplomatico, ma un miliardario, di 71 anni, magnate dell’immobiliare, condannato a due anni nel 2005 per evasione fiscale, violazione della legge sul finanziamento della campagna elettorale e corruzione di testimoni. Un profilo a dir poco anomalo per un ambasciatore, che lascia perplessi i commentatori francesi. Ma la sua “risorsa” è un’altra: è il suocero di Ivanka, figlia maggiore di Donald Trump, che non si è fatto problemi da quando è alla Casa Bianca a nominare a posti chiave amici e parenti membri del suo “clan” (di recente ha per esempio piazzato l’altro consuocero, cioè il suocero della seconda figlia Tiffany, al posto di consigliere speciale per gli Affari mediorientali).

In settimana il Senato degli Stati Uniti ha confermato la nomina di Kushner ad ambasciatore con 51 voti contro 45. Charles Kushner è un “imprenditore brillante” che sarà inviato a Parigi per “rafforzare la partnership tra gli Stati Uniti e la Francia, il nostro più antico alleato e uno dei nostri più forti”, ha scritto Donald Trump sul suo social Truth. Ha definito il suo “amico Charlie” un uomo “di talento” e “molto elegante”. Perfettamente in linea con la politica economica e la crociata anti-woke di Trump, Kushner ha assicurato di lavorare per “un maggiore equilibrio” nelle relazioni economiche franco-americane e di “lottare contro le regolamentazioni nocive alle imprese statunitensi” presenti in Europa.

A marzo si era saputo che diverse aziende francesi avevano ricevuto una lettera dell’ambasciata americana, che li intimava a sopprimere i loro programmi di inclusione e parità di genere, adeguandosi alla regolamentazione statunitense voluta da Trump. Kushner si è anche impegnato a premere perché la Francia, che “spende troppo poco per la propria difesa”, porti il bilancio per la difesa, oggi al 2%, al 5% del Pil. Secondo alcuni specialisti, suo è anche il compito di fare pressione su Emmanuel Macron perché sia “meno esplicito” nella condanna della guerra del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Gaza. Come fa notare Libération, il nuovo ambasciatore “sbarca a Parigi in un momento in cui le relazioni tra gli Stati Uniti e la Francia, alleati storici, e più in generale l’Europa, sono tesi a causa della guerra commerciale minacciata dal presidente americano”. “Una nomina simbolica di un potere cleptocratico, secondo gli ambienti diplomatici di Parigi”, ha scritto a sua volta Le Monde.

Charles Kushner, di famiglia ebrea ortodossa (ha raccontato che i genitori hanno fuggito la Polonia nel 1949 per gli Stati Uniti), è il padre di Jared, marito di Ivanka Trump ed ex consigliere della Casa Bianca durante il primo mandato di Trump (contribuì tra l’altro alla firma degli Accordi di Abramo del 2020 con Israele e Emirati Arabi). Kushner padre, che ha fatto fortuna nell’immobiliare come Trump, ha creato un impero che vale 7,1 miliardi di dollari secondo il magazine Forbes. Alcuni anni fa ha lasciato al figlio Jared le redini dell’azienda di famiglia, la Kushner Companies, fondata nel 1985.

“Charles Kushner è descritto dai suoi numerosi detrattori, anche nel campo repubblicano, come egocentrico, mafioso e disonesto. Il multimilionario ha un profilo simile a quello di Trump: ha rilevato la prospera attività della famiglia alla morte del padre”, si legge in un’inchiesta di Radio France. Le Monde lo descrive come un “Gargantua dell’immobiliare”, “una figura chiave del New Jersey, il Garden State alle porte di New York, ambientazione della serie tv I Soprano, che racconta le vicissitudini di un clan mafioso. All’inizio del nuovo millennio, era il principale donatore del partito democratico dello Stato. Un ambizioso, che dorme poco, e investe i suoi soldi in opere di beneficenza e mette il suo nome su sinagoghe e scuole”. È anche un “pilastro della comunità ebraica”, continua il giornale, “determinato a combattere l’antisemitismo e a sostenere Israele”.

Più volte ha inviato il “suo amico” Benjamin Netanyahu a tenere conferenze retribuite nel New Jersey. Durante uno dei processi in cui è stato coinvolto, Charles Kushner ha ammesso di aver reclutato una prostituta per incastrare il cognato, che collaborava a un’inchiesta sui finanziamenti illegali di una campagna elettorale, un “tradimento intollerabile” ai suoi occhi. Kushner aveva allora fatto filmare l’incontro tra i due in una camera d’albergo e inviato il video a sua sorella Esther, per intimidirla e convincerla a non testimoniare contro di lui. Il miliardario ha passato quattordici mesi in una prigione dell’Alabama ed è stato graziato da Trump durante il primo mandato alla Casa Bianca. Sentito dai senatori prima della nomina a Parigi, Kushner, interrogato anche sul suo passato giudiziario, ha ammesso: “Non sono perfetto. Ma, in fin dei conti, ciò che conta di più per me è il giudizio di Dio. Dio vedrà da che parte pende la mia bilancia”.

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