Chi è Iliass Aouani, l'ingegnere milanese che col bronzo alla maratona ai Mondiali di Tokyo ha cancellato i flop Jacobs, Tamberi e Iapichino
- Postato il 15 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Ci si aspettavano soddisfazioni dai “grandi vecchi” Marcell Jacobs e Gimbo Tamberi o da una giovane certezza come Larissa Iapichino, naufragati invece nelle qualificazioni senza neppure raggiungere la finale. Pochi, forse nessuno, s’aspettava che l’Italia salisse sul podio con Iliass Aouani, 29enne milanese capace di conquistare un bronzo nella maratona di testa e d’astuzia. Un risultato sorprendente, che riporta il tricolore tra le grandi potenze della maratona oltre vent’anni dopo le grandi imprese di Stefano Baldini. Ma chi è Aouani e come ha centrato questo risultato storico per l’atletica azzurra? Un bronzo dedicato a papà, mamma, fratello e a tutti i ragazzi del team.
- Iliass Aouani, dal Marocco a Milano passando per gli USA
- Aouani, campione europeo e medaglia di bronzo mondiale
- La maratona di Tokyo chiusa terzo: "Zitto... corri e basta"
- Il razzismo, la fame e le case popolari nel racconto di Aouani
Iliass Aouani, dal Marocco a Milano passando per gli USA
Nato il 29 settembre 1995 a Fquih Ben Salah, ai piedi dell’Atlante, a metà strada tra Casablanca e Marrakech in Marocco, Iliass s’è trasferito con la famiglia in Italia a due anni, poi ha studiato negli Stati Uniti dove si è laureato in ingegneria civile. I primi approcci con l’atletica a 16 anni, nel 2011, presso l’Atletica Riccardi di Milano. Mezzofondista, ha debuttato agli Europei e a quelli di corsa campestre Under 23 del 2015, piazzandosi 14mo nei 10.000 e 29mo nel cross. Campione italiano di cross lungo, 10000, 10 km su strada e mezza maratona nel 2021, si è poi spostato progressivamente verso la maratona.
Aouani, campione europeo e medaglia di bronzo mondiale
Nono a Barcellona nel 2023, s’è laureato campione europeo lo scorso 13 aprile a Leuven. A Tokyo s’è presentato da outsider, da gregario dei più accreditati Crippa e Chiappinelli. E invece la scena se l’è presa lui. Incredibilmente terzo alle spalle di Alphonce Simbu, tanzaniano capace di beffare al fotofinish il tedesco Amanal Petros, dopo un testa a testa più da sprint che da gara regina dell’atletica. Lui, Iliass Aouani, cinque secondi più dietro, col tempo di due ore, nove minuti e 53 secondi, bravo a non sfinirsi per inseguire le due lepri di testa e a resistere al ritorno degli altri. Ottimo sesto Chiappinelli, mentre Crippa s’è ritirato.
La maratona di Tokyo chiusa terzo: “Zitto… corri e basta”
“Negli ultimi due chilometri non volevo fare la lepre, ho aspettato la mossa di qualcuno. Sono rimasto paziente”, le parole di Aouani a Eurosport. “Quando i ragazzi hanno cambiato passo, ho cercato di seguirli, ma sfortunatamente sono riusciti a staccarmi. Più di questo, oggi, davvero non potevo fare. Sono molto orgoglioso, è stato un anno fantastico. Campione europeo su strada e medaglia di bronzo mondiale: devi essere speciale per fare cose del genere”. Con una rivelazione: “Mi hanno sfiorato tanti pensieri tossici durante la gara, è la mia parte oscura che cerca di emergere. Ogni volta che uscivano quelle voci, rispondevo: stai zitto, testa di ca… corri e basta“.
Il razzismo, la fame e le case popolari nel racconto di Aouani
Protagonista negli anni scorsi di una serie di sfoghi contro il razzismo, vissuto purtroppo sulla pelle sua e delle persone più care, Aouani ha anche raccontato al termine della gara di sentirsi “orgogliosamente italiano, felicissimo di aver alzato il tricolore, di aver portato prestigio al mio paese che mi ha dato tantissimo”. Una medaglia che nasce anche dalle case popolari dove è cresciuto: “Questo bronzo arriva dal nulla, dalle case popolari di Ponte Lambro. Spero che la mia storia sia di ispirazione per tutti”. E ancora: “È una medaglia che mi rende orgoglioso, ma che non appaga la mia fame”.