“Chi lavora al computer è spacciato e sarà sostituito dall’AI. È solo questione di tempo, accadrà”: l’amara denuncia di una donna licenziata
- Postato il 20 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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L’AI divide. Tra chi pensa che possa facilitare la vita e chi che sarà un problema per uomini e lavoratori, ormai l’intelligenza artificiale sta entrando sempre più nelle nostre vite. Tanti, però, ne hanno paura. “Pensavo che avrebbe investito su di me e invece…”, ha raccontato una donna al The Indipendent.
La donna, di nome Jane, è stata licenziata lo scorso gennaio dall’azienda presso cui lavorare nella Bay Arena ed è stata sostituita da un’AI. La professionista in Risorse Umane aveva due anni di esperienza nell’azienda e aspettava il rinnovo del contratto, invece la doccia fredda. Stretta di mano e messa alla porta. Quella di Jane non è l’unica testimonianza che è stata raccolta dal quotidiano britannico.
“Sono convinta che chiunque svolga un lavoro da computer è destinato a essere sostituito. È solo una questione di tempo“, ammonisce invece Shawn K. Il suo caso è ancora più emblematico. Con esperienza ventennale nell’ingegneria software, l’uomo ha dato via al suo ‘carnefice’, ha raccontato: “Stavamo cercando di capitalizzare sull’intelligenza artificiale, poi mi hanno lasciato a casa“.
Il parere del critico – Come ha osservato il critico del settore tecnologico Ed Zitron, le aziende stanno puntando su una riduzione del personale a favore delle AI per contenere i costi e soddisfare gli investitori: “Temo che decine di migliaia di persone perderanno il lavoro e che gran parte del settore tech si accorgerà troppo tardi che solo il cancro può crescere all’infinito”.
E poi ha aggiunto: “L’industria tecnologica si sta avviando verso una grottesca resa dei conti con la mancanza di creatività, consentita da un’economia che premia la crescita rispetto all’innovazione, la monopolizzazione rispetto alla lealtà e il management rispetto a coloro che costruiscono davvero le cose”.
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